News10 nov 2020

Tiziano Ferro presenta il suo nuovo album a Radio Italia

Il suo rapporto con gli artisti "rivisitati"? Sarebbe diventato amico di Mia Martini 

Tiziano Ferro, in collegamento Skype da Los Angeles, ha raccontato il suo nuovo album Accetto Miracoli: L'Esperienza Degli Altri al presidente ed editore di Radio Italia Mario Volanti.
Il cantante ha anche parlato del suo rapporto con alcuni degli artisti che ha ricantato per il nuovo disco, Mia Martini ad esempio. "Con lei saremmo potuti diventare amici", ha confessato.  
Infine, l'artista ha dato preziosi consigli per sentirsi liberi e per accettare se stessi.
(Mario Volanti) Cosa stai facendo in questo periodo?
(Tiziano Ferro) Sono bloccato qui, a Los Angeles, perché sono impossibilitato a viaggiare. Avevamo dei voli prenotati, ma sono stati cancellati. Sono qui, ma vorrei stare lì, in Italia.
(MV) Ho il privilegio di presentare questa tua nuova creatura che è un'estensione di Accetto miracoli. Come ti è venuta in mente l'idea di mettere in pratica l'esperienza degli altri?
(TZ) E' un disco fatto per Radio Italia, avreste potuto produrlo voi praticamente, perché sono anni e anni di mia mamma che ascoltava voi e mio padre che ascoltava Battisti in macchina. Per ora Battisti non c'è nel disco. E' una celebrazione della musica italiana, quella che mi ha fatto innamorare della scrittura, quella che mi ha fatto capire che il dono della sintesi delle canzoni pop poteva cambiarti la vita, giorno per giorno, 45 giri per 45 giri. E questa cosa volevo festeggiarla in un anno in cui ho parlato tanto di miracoli. La prima parte sono miracoli di canzoni che ho scritto io, pensando a quello che mi è successo recentemente. La seconda parte sono le canzoni che hanno scritto gli altri, facendo lo stesso miracolo, senza neanche saperlo. Poi, alcuni autori lo sanno perché li ho conosciuti e gliel'ho detto ovviamente. 
(MV) 13 canzoni riviste, tra queste c'è E ti vengo a cercare che è un brano non semplice. Come mai hai scelto questa canzone?
(TZ) Penso che ci sia un privilegio nel tempo che passa. Quindi, a 40 anni ti permetti di fare cose che a 20 anni non fai. E le fai con la leggerezza dei 40 anni. A 50 anni fai anche peggio, penso (ride). A 40 anni ti lanci con gioia, non con semplicità, a cantare Franco Battiato, pensando a omaggiarlo. Anche perché tu lo conosci: è un uomo di una generosità immensa, di una simpatia, di un'apertura, soprattutto alle collaborazioni. Per lui, l'idea di essere rivisto da un amico non è una cosa brutta. C'è questa cosa molto italiana di non poter toccare i grandi 'monumenti' (della musica), invece vanno ripresentati, celebrati. Battiato è il Colosseo. 
(MV) Questa canzone, considerando che è stata scritta anni fa, è avanti ancora oggi...
(TZ) Se ti dicessero la parola 'Avanti', relativa a un artista italiano, penseresti a Battiato. Ti vengo a cercare ha un testo che oggi va a pennello. La mia frase preferita è: 'Questo secolo è oramai alla fine'. Il nostro secolo non è alla fine, ma è saturo di parassiti senza dignità e mi spinge solo a essere migliore.
(MV) Hai reinterpretato anche Mia Martini (in Almeno tu nell'universo). Tu hai avuto la fortuna di incontrarla oppure no? 
(TZ) No, ahimè. Lei è venuta a mancare, quando io avevo, se non sbaglio, 15 anni. E ho saputo della sua scomparsa dalla radio: tornavo da un festival dei fumetti di Roma, con mio padre alla guida. Ero pieno di emozioni. Sentendo quella notizia, ho cambiato stato d'animo. E la prima cosa che ho pensato è stata: 'Cavolo non la conoscerò mai'. Eppure mi sembrava di averla conosciuta: l'avevo studiata così tanto. C'è un qualcosa di lei che mi fa pensare che saremmo potuti diventare amici. 
(MV) Tra l'altro Mimì è stata la prima a cantare il Jingle di Radio Italia. Un'emozione....
(TZ) Ci credo. Lei è una che ha vissuto diverse fasi del canto. Dopo l'intervento alle corde vocali, il suo modo di cantare è cambiato. Lei lo ha abbracciato. All'inizio, la sua voce era cristallina. Poi, è diventata il contrario. 
(MV) E' stato difficile cantare un suo brano?
(TZ) E' stato assolutamente folle. Abitando all'estero ho capito che gli americani non hanno paura di omaggiare i cantanti che scompaiono. Non è una questione di togliere importanza a o di imitare, ma è una questione di riportare questi grandi nomi all'attualità. E' quasi un dovere morale dei cantanti ancora in vita farlo. La versione di Mia Martini rimarrà intoccabile, come un manoscritto della Divina Commedia. Se Battiato è il Colosseo, Mia Martini è il Paradiso di Dante Alighieri. 
(MV) Per il Tiziano Ferro Day, mi hai raccontato che tu e tuo marito Victor stavate cercando casa e che andavi tu a vedere le case perché lui non aveva voglia di togliersi le scarpe per entrare. In America ti fanno vedere le case solo a piedi nudi. Ma l'avete trovata?
(TZ) No, stiamo ancora cercando. Tutto è stato stravolto. Qui si respira un'aria positiva pazzesca per l'elezione di Joe Biden. Vedere questa nuova vita dà nuovo umore. Biden ha abbracciato e confortato l'America.
(MV) Guardandoti indietro, cosa non faresti o cosa faresti in maniera diversa in questi 20 anni di carriera?
(TZ) Se sono ancora qui è perché è andata come doveva andare. Sono cresciuto a Latina ascoltando voi, la musica italiana. Più che pensare a quello che rifarei, penso a quanto sono grato di essere qui, nonostante le deviazioni. 
(MV) E poi c'è il docu-film Ferro...
(TZ) Per me è stato traumatico vedermi in una dinamica diversa dalla vita pop. E' stato però interessante e utile raccontare in modo diverso delle storie che erano state già raccontate nelle mie canzoni in maniera codificata. Ogni tanto è giusto condividere. Abbiamo parlato di Mia Martini che è stata vittima dell'opinione della gente e della dipendenza. E questa è una cosa della quale in Italia, per tabù, non se n'è mai parlato. 
(MV) Ti sei spogliato. Hai raccontato tutto di te...
(TZ) La condivisione è curativa. Ti rende inattaccabile. La tua verità è quella. Nessuno la può cambiare. Vorrei dire alle persone di non avere paura delle opinioni degli altri, tanto gli altri hanno un'opinione positiva o negativa di loro a prescindere. E' meglio essere premiati dall'amore delle persone per quello che si è. E' molto più semplice, più liberatorio. 
(MV) Ti senti più libero, quindi, dopo questo docu-film?
(TZ) Io mi sono sentito libero prima. Mi sono sentito libero dopo aver fatto un percorso, dopo aver capito di avere un problema. L'averne parlato mi ha aiutato. La parola è la soluzione. Questo documentario si poteva chiamare soluzione. 
(MV) Accetto Miracoli: L'Esperienza Degli Altri contiene anche Rimmel...
(TZ) Rimmel è stato un colpo di testa, fatto per omaggiare un artista (Francesco De Gregori) che ha cambiato la scrittura della musica italiana. Rimmel, in poco più di due minuti, ti dice tutto su una storia d'amore: l'inizio, la fine, l'evoluzione. Rimmel mostra come si devono scrivere le canzoni. Mogol, De Gregori danno lezioni di scrittura. Rimmel è ovviamente una delle canzoni più emozionanti al mondo. L'ho rifatta, perché se dovessi insegnare la musica italiana a un ragazzo gli farei sentire De Gregori. La mia versione fa capire come avrei spiegato De Gregori oggi.