News25 nov 2019

Tiziano Ferro: “Nella prima cena in famiglia, Victor si è sentito male...”

A Radio Italia racconta il suo costume da Jovanotti e l'incontro con Emma

Tiziano Ferro presenta a Radio Italia il suo ultimo album Accetto miracoli. Il duetto con Jovanotti, la collaborazione con Giordana Angi, il primo incontro con Timbaland, la festa-tour per i suoi 40 anni: l'artista si racconta in diretta con Mauro e Manola, svelando alcuni aneddoti sul marito Victor Allen e svelando un retroscena sull'incontro a Los Angeles con Emma.
Ci sono anche dei bambini qua... Il mio primo concerto è stato a 3 anni al Palazzo dello Sport di Latina, a vedere Riccardo Cocciante perché mia mamma era una grande fan. Bisogna trasmettere il verbo. Ormai ho 40 anni. Sono più che felice, anche di vedere nuove generazioni fiorire, perché alla fine giochiamo nella stessa squadra. Anzi, ne approfitto per salutare Ultimo che mi ha appena scritto: 'A Tizià il tuo disco ce l'ho a rota'”.
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Come va la vita da sposato? “Bene, anche perché è un'unione civile. È arrivata dopo tre anni di relazione, non siamo bambini, aveva senso per un milione di motivi. È un proseguimento bello, interessante, divertente, non è iniziato nulla di nuovo. Victor quest'estate ha fatto la dieta del terrore, perché aveva il terrore di apparire accanto a me su un giornale. Ci hanno dato circa 800 foto del matrimonio. Un giorno lui mi chiama e mi dice 'Ho visto tutte le foto ed è stato psicologicamente e fisicamente faticosissimo. Tu sei venuto bello in tutte le foto e io no”.
Victor ha imparato l'italiano?No, sa le cose peggiori. All'inizio sentiva le mie telefonate con il manager, che di solito si concludono con 'Dai! Dai! Dai!. Lui pensava che dicessi 'Muori! Muori! Muori!', perché si pronuncia come 'Die'. Gli americani sulle regole, orari e numeri sono inamovibili, sono come tedeschi. Noi invece se la metro ha un ritardo di 15 minuti pensiamo 'Eh cosa me lo dici a fare?'. Il primo giorno che è venuto a cena da mia mamma eravamo in 5 e lei aveva cucinato per 12. Quella sera ho fatto l'errore di dire a mia mamma che a Victor piacciono gli gnocchi. Lui non riusciva a distrarsi un attimo che il piatto tornava pieno. Ha fatto anche i supplì che lui non conosceva, solo che ne ha fatti almeno 100, e non sto esagerando, in questo impulso di madre italiota che dice 'Mangia, mangia se no non mi ami'. Lui si è sentito male, aveva addirittura lo stomaco quadrato, non riusciva a dormire. Diceva solo 'Supplì', ma con il suo accento suonava come 'So please'. Mi è quindi venuta l'idea di aprire un ristorante di supplì a Los Angeles e chiamarlo 'So please'".
Parliamo di Sanremo.Sì, parteciperò con un brano scritto da... È molto divertente perché quasi tutti gli anni escono due notizie su di me: io che conduco Sanremo e io che faccio il giudice in un talent. Non sono un conduttore, magari potrei farlo, ma dovrei allenarmi. Ci vado volentieri, ma a cantare. Tre edizioni fa, Conti mi disse 'Per i 50 anni della morte di Tenco vorrei che aprissi il Festival con Mi sono innamorato di te'. E io mi sono detto: 'Toccherà alzare l'asticella'. Ora dovrò incontrare Amadeus, vedremo”.
Tu hai provato Sanremo nel 97 e nel 98.Mi hanno rimbalzato. Non ho fatto Sanremo, ma è stato meglio. Stavo scrivendo le canzoni ma non le avevo ancora. Mi sarei bruciato. Sanremo è andato bene con Carlo Conti e ha venduto dischi, penso che farà bene anche Amadeus, è una persona sensibile, vederlo lì sarà una bella cosa”.
Hai delle fissazioni quando scrivi. Ad esempio, il verbo non va mai prima del soggetto, è vero?Mai! Quando abbiamo scritto Seconda pelle con Giordana Angi, nel punto 'Sei seconda pelle e lo sarà sempre', lei voleva l'inciso 'Seconda pelle sei'. E io le ho detto: 'Ma come parli?'. C'è la tendenza a voler complicare linguaggio. A volte ci sta per motivi di metrica, ma non deve essere la norma. Io uso molto il passato remoto, siamo io e Amedeo Minghi. Se c'è usiamolo questo passato remoto”.
C'è stato anche il raduno con i fan... Ormai è tradizione farlo ascoltare al fan club. Cerchiamo di cambiare sempre città. È iniziato tutto con 20/30 persone per il primo album, c'era internet ma non i social”.
Parliamo di Buona e cattiva sorte.È stata la seconda canzone che ho prodotta con Timbaland quando ci siamo incontrati per quel caffè e io non avevo canzoni. Sono riuscito a farmi mandare le sessioni di Vai ad amarti e Buona e cattiva sorte. Lui ha tolto tutto e sulla mia voce ha iniziato a suonare il bit. Questo brano è l'unione perfetta dell'inizio della nostra collaborazione. Non è stato un vero e proprio singolo, è stato più un teaser”.
Abbiamo citato Giordana Angi. Ci sono 4 canzoni che avete scritto insieme in questo album.Le abbiamo scritte insieme in quel momento in cui lei era impaziente e anche triste, dopo l'ennesimo incontro con dei discografici a Milano andato male. Io sono stato lei, so cosa si prova. Le ho detto 'Scriviamo canzoni'. Ci tengo a quelle canzoni perché sono figlie di quel momento di impazienza, sono state scritte 2 o 3 anni prima del suo successo da artista”.
Quando è stata qui a Radio Italia lei ci ha detto di essere ancora incredula...Io sono fatto così. Non ho molto tempo da dedicare. Vorrei avere 100 autori, ma preferisco seguire poche persone e farlo davvero. Ora ci sono Emanuele Dabbono e Giordana. In alcuni momenti mi sentivo il suo assistente sociale”.
Parliamo del brano Accetto miracoli... È stato il primo testo che ho scritto, non c'era la musica. Tutti gli altri inediti erano più luminosi. Avevo paura a uscire con un testo che dice che fermo agli ostacoli, accetto l'intervento della vita. Ho chiesto l'aiuto di Giordana che ha scritto con Iammarino la musica. Io difficilmente scrivo solo il testo, ma questa volta avevo paura. Io sono un grande programmatore e organizzatore, ma per la prima volta è stato tutto sparigliato. Ho accolto quello che sto vivendo, non l'ho deciso”.