Il nuovo singolo “L’ultimo treno della notte” è un’altra atmosfera che vive nel vostro ultimo album “Nel respiro del mondo”. “Questa era la canzone del disco a cui inizialmente avevamo pensato meno, perché è appunto un po’ d’atmosfera, però poi è venuta fuori pian piano. Molti ci hanno detto di amare questo brano. Quest’estate siamo usciti con ‘Tra di noi’, che non era proprio estiva: è rimasta ai vertici dell’airplay per quattro mesi, come ‘Piccoli miracoli’; speriamo che accada lo stesso per ‘L’ultimo treno della notte’. È un pezzo che richiama melodie del passato con un arrangiamento anche piuttosto semplice. Per la voce, ho usato un tipo di canto più classico con note alte e tenute, che non utilizzo mai. Il treno è un luogo della memoria e della coscienza, ti porta in un viaggio in cui non sai chi salirà a bordo né chi scenderà; non sai nemmeno quanto sarà lungo. D’altra parte l’amore è sempre in viaggio, non sai quando ti fermerai... Non è un messaggio triste, è un’idea che ci lascia nelle mani del destino”.
Il treno quindi è una metafora dei sentimenti? Cos’è per te l’amore? “È un sentimento che non si può descrivere, tutto basato sull’irrazionalità. Non c’è un’età o una fase nella vita, l’amore arriva quando vuole. A un certo punto puoi pensare di essere diventato esperto nel controllare l’emozioni, ma poi l’amore ti travolge all’improvviso come un’onda”.
La canzone è accompagnata da un video che per una volta non hai diretto tu. “Mauro Russo è un bravissimo regista: ero tranquillo perché sul set scorreva tutto facilmente. Non volevo avere i pensieri della regia, dovendo anche recitare. Il videoclip è caratterizzato da un’atmosfera sospesa e sognante che racconta una notte dal sapore clandestino: una ragazza è sul treno, su cui a un tratto sale un uomo; si intuisce subito che i due sono amanti: poi però lei scende e lui rimane lì. È una metafora della vita”.
Intanto prosegue il “Nel Respiro del Mondo Winter Tour”, con Radio Italia come Radio Ufficiale. Nei teatri c’è una condivisione più intima della musica con il pubblico? “In teatro si sente tutto molto bene, compresi i testi, ed è più facile tenere il sound sotto controllo. In questo show suono 10 strumenti. Nei primi concerti abbiamo fatto il tutto esaurito dappertutto, la prossima tappa sarà lunedì 14 novembre a Firenze, ma ci sono altre date in arrivo, che si aggiungeranno al calendario. La scaletta prevede sia le canzoni dell’ultimo album, sia i brani più recenti come ‘Immagini che lasciano il segno’ e ‘Liberi, sia tutti i nostri classici. Oggi tra l’altro è arrivata la notizia che il singolo digitale de ‘La descrizione di un attimo’, un brano di 16 anni fa, è diventato Disco d’Oro: è bello che dopo tanti anni quelle canzoni continuino a vivere”.
È stato facile creare la scaletta per questo nuovo spettacolo? “Quest’anno eliminare brani dalla scaletta è stata un’operazione dura. Infatti abbiamo finito per togliere poco e fare due ore e un quarto di concerto. Il live è molto dinamico: c’è una bella parte centrale in acustico, oltre a una sezione elettronica e a una rock. Ci stiamo impegnando per dare al pubblico uno spettacolo di qualità, di livello e di musica suonata, perché sempre più spesso si sente dire di concerti in cui gli strumenti sono sulle basi, qui no, è tutto suonato”.
Tua figlia Linda, a sette anni, ha già una chitarra elettrica... “L’ho comprata qualche giorno fa. L’acustica la suonava poco, ha imparato solo due accordi. Le ho comprato la chitarra elettrica, con l’amplificatore e tutto il necessario. Ora mi dice ‘Papà, voglio il suono rock’ ed è affascinata da questa sorgente sonora, ci passa le ore. Vederla con la chitarra al collo mentre mi chiede consigli per me è il massimo”.
Un’ascoltatrice chiede come si può cambiare se stessi e il mondo. “Io inizierei dal cambiare se stessi, perché cambiare il mondo esterno è più difficile, illusorio. Se dipendesse da noi tante cose non succederebbero. Cambiare noi stessi è già un grande passo avanti. Tutti noi possiamo migliorare fino all’ultimo giorno della nostra vita”.
Hai già scritto la prossima canzone? “Ho già scritto diverse canzoni…”.
Oggi tutti gli artisti italiani hanno dedicato un saluto al nostro Franco Nisi, che ci ha lasciato a 58 anni. “Metteva molta passione e intensità nelle interviste, questa notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, anche perché era molto giovane. Ma è ancora qui in giro per questa radio…”.