Il documentario, presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è incentrato su un gruppo di detenuti della prigione di Stato di Calipatria, che partecipa a un laboratorio teatrale con la compagnia di Tim Robbins, The Actors’ Gang.
Il regista, che potete vedere nelle fotografie di Francesco Prandoni, ha raccontato Il lavoro con i detenuti si svolge soprattutto basandosi sull’umiltà. Il teatro lavora sullo sconosciuto, non si sa cosa si andrà a fare ma sarà un lavoro collettivo: “Si fanno anche degli esercizi corali, si lavora tutti insieme”, ha commentato.
Radio Italia è radio ufficiale della Mostra del cinema di Venezia.
Sfidando le barriere razziali e le affiliazioni tra gang, nel film i carcerati esplorano emozioni a lungo rimaste sopite dando vita a legami inaspettati tra uomini un tempo rivali. Rifacendosi a personaggi tipici della Commedia dell’Arte, gli uomini si misurano con le sfide dell’ambiente violento in cui vivono nel cammino verso una trasformazione e liberazione estranee alla vita dietro le sbarre.
Perché proprio la Commedia dell’Arte? “Perché è universale e mostra la lotta tra il potere e l’amore. La Commedia dell’Arte sottolinea sempre che è l’amore che vince su tutto. Inoltre, è presente in altre forme d’arte come il balletto. Per questo è sempre efficace”, ha risposto Tim Robbins.
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