Artista Day15 giu 2021

Takagi & Ketra Day: “Sarebbe un sogno collaborare con Vasco Rossi”

Dalla prima produzione con Nu juorno buono all'ultimo successo Shimmy Shimmy: i due produttori si raccontano su Radio Italia solomusicaitaliana

Takagi & Ketra raccontano Shimmy Shimmy, il loro ultimo successo con la “summer queen” Giusy Ferreri, parlano della ricerca musicale, ricordano il primo incontro e svelano che vorrebbero collaborare con Vasco Rossi: lo fanno in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana, in occasione del Takagi & Ketra Day. Insieme a loro i nostri Mauro Marino e Manola Moslehi e la giornalista del Corriere della Sera Chiara Maffioletti.
Quando arrivate voi, arriva l'estate... “Come l'anguria, i bermuda e la crema solare”.
Come avete scoperto la parola “Shimmy Shimmy”?Noi andavamo spesso a mangiare in un ristorante a Milano in cui mettono musica araba e fanno danza del ventre. Ci è venuta lì l'ispirazione di quelle sonorità, sarà che le abbiamo inglobate dentro di noi... Shimmy shimmy è proprio un passo della danza del ventre, quel colpetto di anca”.
Ogni estate create un tormentone, ma ogni volta cambiate genere....Shimmy shimmy chiude, anzi, compone la trilogia con Giusy Ferreri. Il primo (Amore e capoeira) era virtualmente ambientato in Brasile con il Baile di Favela, il secondo (Jambo) in Sudafrica con l'afro beat. Ora non ci piaceva ripeterci, ci piaceva che emergesse il lavoro di concept che c'è dietro. Qui ci sono ritmi e percussioni mediorientali, i violini arabi.., La seconda strofa in particolare potrebbe essere cantata in arabo. Poi ovviamente il risultato deve essere urban pop, che un po' quello che abbiamo portato al pop italiano”.
Voi avete realizzato una rivoluzione del pop...Roma-Bangkok è stata prima produzione, ci mise del tempo per arrivare in alto in classifica, era una cosa nuova per il panorama musicale”.
Forse vi manca la musica asiatica, giapponese, cinese...Questa è un po' complicata, ma chi lo sa? Con L'esercito del selfie abbiamo fatto un salto negli anni 60, con Da sola/In the night negli anni 70, con La luna e la gatta negli anni 80 e con Ciclone nei 90. È un filone che prima o poi dovrà avere una fine. Noi avevamo l'urgenza di portate al pop italiano un sound diverso e globale. Finché ci divertiamo andiamo avanti...”.
Ci sarà prima o poi un album?Non credo, principalmente facciamo un altro mestiere, produciamo e scriviamo canzoni che poi vengono cantate e portate in giro da altri artisti. A volte alcune vengono perfette per uscire con il nostro marchio. Ora siamo tanto estemporanei, non riusciamo a organizzare le cose. Stiamo andando avanti dal 2017 a un paio di singoli all'anno per non rompere le balle alla nostra attività di produttori. La playlist si arricchisce sempre più siamo arrivati a 8 brani”.
Una volta, qui, ci avete detto “Quando creiamo dei pezzi, sono i pezzi stessi che richiedono quella voce”... È come se fosse un gioco, quando si delinea la linea melodica iniziamo a fare l'imitazione della voce dell'artista. Da lì riesci a capire se si può creare quella situazione di nuovo e inaspettato. Una canzone, cantata da voce sbagliata, non funziona, è importante questo matching”.
Nella dance, c'era l'idea di prendere una bella voce, anche sconosciuta, e di mettere sotto una produzione... Ci avete pensato?Ci piacerebbe, siamo sempre gasati a collaborare con persone con cui non abbiamo mai fatto nulla. Noi siamo superfelicioni di fare musica e di quell'atmosfera che si raggiunge in studio quando si fanno le cose con il flusso giusto, senza troppa meccanica. Noi lavoriamo con Federica Abbate e quando è uscito il brano con Marracash gli abbiamo detto noi 'Lascia Federica che suona bene'. Ci piacerebbe sempre fare qualcosa che non abbiamo fatto, quindi artisti emergenti all'ascolto fatevi avanti”.
Abbiamo visto e ascoltato “Amore e capoeira” da RADIO ITALIA LIVE in piazza Duomo a Milano nel 2018... Quanto vi manca la musica live? Un casino, Il momento in cui si vede la folla muoversi e cantare è l'apice del riconoscimento che può avere una canzone. Vedere una marea di teste felici è quello che dovrebbe succedere, stiamo vivendo con la mancanza di quel momento culmine. Ma ora si sta ripartendo”.
Voi vi siete musicalmente conosciuti con il brano di Rocco Hunt “Nu juorno buono”.È stata la prima produzione firmata Takagi e Ketra. Ci siamo incontrati con il singolo Murder con i Boomdabash, che Takagi aveva notato. Poi sono andato per gioco in studio da lui, aveva una chitarra di Franco Godi senza corde, gli unici accordi che si potevano fare erano quelli di Nu juorno buono. Tra l'altro Nu journo buono prima era la strofa, lui ha capito che poteva funzionare come ritornello. È iniziato tutto per scherzo e poi Rocco ha vinto Sanremo Giovani”.
C'è qualche artista con cui vorreste collaborare?Ce ne mancano un po'... Noi vorremmo Vasco Rossi ma non ci caga. Anche solo farci una birra insieme sarebbe un sogno”.
130 dischi di Platino e un disco di Diamante. Non succede tutti i giorni, vi deve inorgoglire molto...Assolutamente sì, uno fa canzoni che spera che la gente faccia sue e porti al successo”.
Chiara Maffioletti del Corriere:C'è mai stata una volta in cui non eravate in sintonia su una canzone? “Succede quasi sempre, non la pensiamo sempre allo stesso modo. Il fatto che ci sia sempre uno scambio equo ci permette di lavorare fino all'ultimo secondo prima di chiudere e consegnare la canzone. A quel punto siamo felici entrambi. C'è un rispetto reciproco, non sottovalutiamo il pensiero dell'altro, siamo due capitani di una squadra. Abbiamo gusti e background simili e differenti al tempo stesso”.
Gli attori di cinema all'inizio snobbavano le serie, mentre ora c'è la corsa per fare le serie. Voi avete fatto lo stesso con le hit estive... Non ce ne rendiamo conto. È tutto molto naturale e spontaneo, non siamo due che hanno studiato la musica. Ci sentiamo fortunati per il fatto di poter giocare con la musica e divertirci”.
Molti ora vi chiedono brani cuciti addosso... Collaboriamo con le persone con cui ci troviamo bene. Abbiamo degli 'amichetti' con cui collaboriamo tutto l'anno. Salsa di J-Ax e Jake La Furia è stata scritta a Napoli con Davide Petrella, davanti al Vesuvio. È stata una cosa venuta fuori in maniera naturale, 20 giorni dopo il brano era finito”.
ll fatto che molti artisti tornano da voi è una bella soddisfazione. Non se ne vanno... “Raramente è successo. Tutte queste persone sono amici, che stimiamo umanamente. Quando facciamo canzoni, lo facciamo non solo per business, viene prima la musica. Se pensiamo che una canzone sia adatta a un artista gliela dobbiamo far ascoltare”.