LA PRIMA VOLTA A SANREMO11 feb 2025

Settembre: "Sono ancora incredulo di quello che mi sta succedendo"

Il giovanissimo artista è una delle Nuove Proposte che si esibiranno all'Ariston

Settembre, all’anagrafe Andrea Settembre, è il primo delle 4 Nuove Proposte che si è presentato al Fuori Sanremo per esternare, di fronte ai microfoni di Mauro Marino e Francesca Leto, le intense emozioni che sta provando e per parlare della sua canzone “Vertebre”. Gli altri artisti di questa categoria che esibiranno all’Ariston sono Alex Wyse, Maria Tomba e Vale Lp e Lil Jolie.
Sei un ragazzo educato, gentile, hai un bel sorriso, la faccia da bravo ragazzo e fai parte di Sanremo Giovani. A brevissimo ti vedremo sul palco dell’Ariston
Io sono ancora incredulo di quello che mi sta succedendo, non mi aspettavo neanche lontanamente, a 23 anni, di vivere questo sogno che ho sempre avuto. È arrivato e sono grato di portare un pezzo di me all’Ariston.
Hai una luce meravigliosa negli occhi, l’entusiasmo, ma poi porti anche contenuti importanti, racconti questo momento storico di voi ragazzi: vi si chiede di essere pronti a tutto, ma nessuno vi spiega come
È vero, nessuno spiega a me che ho 23 anni e non me lo spiegavano a 17, ma neanche agli adulti lo spiegano. Noi siamo su questa terra per imparare ed evolverci. Ora a 23 anni comincio a capire come gestire certe cose, le stesse di cui parla “Vertebre”.
Tu hai iniziato giovanissimo a cantare...
Ho cantato da sempre, poi ho un umilissimo passato di conduttore radiofonico. Fin da subito ho iniziato a fare musica, qualche talent che mi ha aiutato e forgiato. Non si smette mai di imparare.
Tu hai un grande pubblico sui social e ora ne avrai anche uno all’Ariston: com’è pensarci?
È un’emozione inspiegabile: provate a entrare nella testa di un ragazzo di 23 anni che ha sempre sognato di essere a Sanremo e ci è riuscito… Anche solo mettere i piedi lì e cantare un mio pezzo è inspiegabile.
Gli altri artisti, i “veterani”, ti hanno dato qualche consiglio?
Qualcuno sì. Qualcuno mi ha fatto complimenti “goditi questi giorni, vai e fai il tuo”. È il consiglio che tengo più stretto a me.
Come è stato lavorare con l’orchestra di Sanremo?
È stato un sogno perché la canzone ha preso un tocco, ora sembra la colonna sonora di un film, si sposa molto bene con l’orchestra. La prima volta ho sentito suonarla in cuffia, senza io che cantavo, e mi sono venuti i brividi.
È tutta una grande emozione…
Sì ora sono qua, ma l’anno scorso ero a casa a vederlo con i miei genitori… Mia mamma si commuove ogni volta che ne parliamo. I miei mi sono sempre stati vicino, mi hanno sempre supportato e sopportato, mi hanno sempre assecondato anche quando volevo ballare e cantare.
Oltre che da loro, da chi ti aspetti un consiglio sempre sincero?
In famiglia, da mio fratello Ciro. Poi probabilmente dal mio produttore Manuel Finotti, con cui ho scritto “Vertebre”. Mi fido molto di lui.