A MARZO... NELLE CHIESE10 feb 2024

Santi Francesi, i “porta-fortuna” di Sinner: “Jannik ci sta facendo emozionare”

Dai banchi di scuola al Festival di Sanremo, fino alle chiese sconsacrate in cui si esibiranno a marzo: i due artisti raccontano il primo contatto con Skin e “ringraziano” la scuola se fanno musica

I Santi Francesi hanno portato la loro “L’amore in bocca” a Sanremo e, nella serata delle cover, hanno incantato con “Hallelujah” insieme a Skin: i due artisti elogiano la cantante, anche per la sua umiltà, e si preparano a suonare nelle chiese sconsacrate. Insieme alla nostra Redazione, spiegano questa scelta, ricordano i tempi di scuola insieme e… si prendono i meriti per i successi di Sinner: scopri perché nella video-intervista #atupertu.
Gli eventi che arriveranno dopo il Festival, a marzo, sono diventati già 4 in delle location particolari per due ragazzi che hanno la parola “Santi” nel loro nome d’arte: due chiese sconsacrate già sold out a Milano e Napoli. “La scelta è prettamente estetica e funzionale dal punto di vista del suono, perché hanno dei riverberi molto belli e possono dare valore agli arrangiamenti”, spiegano Alessandro De Santis e Mario Francese.
Nella serata delle cover, hanno voluto al loro fianco Skin, per cantare un pezzo come “Hallelujah”. La scelta, vincente visti tutti gli apprezzamenti, si è fatta attendere un po’: “Poi un giorno, totalmente a caso, abbiamo pensato a lei in treno. Così l’abbiamo contattata, e lei ha accettato di fare questa pazzia con noi”, raccontano ancora ai nostri microfoni. “È stata una scommessa, l’abbiamo incontrata di persona solo l’altroieri, in sala prove. Ci ha anche insegnato molto e non si è mai posta a un livello superiore al nostro. È stato pazzesco”.

#atupertu con Santi Francesi (Fuori Sanremo ING)

Il titolo “L’amore in bocca”, il brano che i Santi Francesi presentano in gara a Sanremo quest’anno, è il frutto di un errore del correttore automatico del cellulare. A proposito, Alessandro dice: “Faccio un po’ a botte con lo smartphone, voglio usarlo sempre meno e non ho più i social. Non ricordo grandi gaffe per via del correttore, ma capita un sacco di volte che corregga la cosa sbagliata e ti costringa a eliminare il messaggio. In questo caso, però, lo ringraziamo!”.
I due artisti si conoscono dai tempi delle scuole superiori, quando avevano rispettivamente 16 e 17 anni: in quel periodo, oltre che la musica, sembra che ad accomunarli ci fosse anche… la mancanza della voglia di studiare. “La scuola mi aveva fatto arrabbiare. Tutti mi dicevano che non dovevo suonare e dovevo pensare a studiare”, dice ancora Alessandro De Santis. “Quindi io, per ripicca, non lo facevo! Forse, nella musica, riusciamo ad essere più disciplinati: è l’unica costante della nostra vita”.
Il cantante è anche appassionato di tennis, come spettatore e come giocatore fin da bambino, e ricorda con grande piacere l’esperienza di pochi mesi fa, quando i Santi Francesi hanno suonato 3 pezzi in occasione del Grand Opening delle ultime ATP Finals a Torino: da quel momento, il nostro Sinner ha raggiunto la finale del prestigioso torneo, ha conquistato la Coppa Davis con l’Italia e ha vinto gli Australian Open. “Ci prendiamo tutto il merito dei successi di Sinner!”, scherzano i due artisti, ringraziando il nostro tennista per tutto questo: “Ci sta facendo emozionare”, concludono.
Questa sera, sabato 10 febbraio, i Santi Francesi canteranno per l’ultima volta al Teatro Ariston il brano “L’amore in bocca”, prima di portare la loro musica nei prossimi appuntamenti dal vivo a Milano e a Napoli, in attesa del prossimo tour. Il duo è nono nell’ordine di uscita dell’ultima serata del Festival di Sanremo 2024.