Ciao Luciano, come va?
“Bene, anche se Sanremo un po’ di tensione la mette sempre addosso, visto che ti guardano milioni di persone. Allo stesso tempo, però, sto scalpitando: sono venuto perché non vedo l’ora che esca il mio album e perché voglio cantare ‘Luci d’America’ al pubblico più vasto. Il meccanismo della mia esibizione sarà un po’ complicato e capirete perché: Potrebbe diventare la più grossa catastrofe o una cosa figa. Poi ci sarà anche un omaggio a Guccini.”
Cos’avete preparato?
“Faremo ‘Dio è morto’. La scelta è stata nostra, ma Francesco lo sa senz’altro.”
Quello di Sanremo è un palco un po’ stregato...
“Sanremo alla fine convoglia fin troppa attenzione, perché tutto si ferma per una settimana. È una tensione che è difficile non sentire. Alla fine, comunque, canti in diretta e speri di non stonare.”
C’è la stessa tensione che c’è a ogni live?
“Sui live sono più rilassato, è un campo che sento più mio.”
Facciamo anche a te la domanda che stiamo ponendo a tanti artisti: chi vuoi far felice oggi?
“Qualcuno della mia famiglia, è sempre il mio primo pensiero. Sono appena riuscito a farlo con mia figlia, perché le ho fatto incontrare il suo mito americano della serie televisiva ‘Stranger things’. Quindi sono il padre dell’anno, o almeno del mese!”
Ti avevamo lasciato in California alla ricerca dei cappelletti…
“Lì si mangia quello che si può. Si sono attrezzati, ma non c’è niente fare: la cucina italiana è la numero uno.”
Alcuni scenari del video di “Luci d’America” sono lunari, dove ti trovavi esattamente?
“Siamo stati nel deserto appena fuori Los Angeles, che si chiama Pinnacles ed è un posto visivamente molto forte. Essere lì dentro produce qualcosa di speciale, una sorta di energia: l’idea del deserto, vissuta lì, cambia completamente. C’è un silenzio totale a cui non siamo abituati e una serie di cose che abbiamo voluto riprodurre nel video.”
Fra un mese esatto verrà pubblicato il tuo nuovo album “Start” .
“Non vedo l’ora che esca, sto fremendo. Cerco di tenere botta, ma mi sembra tantissimo un mese.”
Proprio in occasione dell’uscita del disco, hai coinvolto i fan in un’iniziativa speciale.
“Faremo una cosa che non è stata mai fatta prima. Convocheremo una serie d’iscritti al fan club ‘Bar Mario’ e gli faremo ascoltare in anticipo l’album attraverso le casse dello studio. Ci piaceva l’idea, lo faremo nelle prossime settimane.”
E quest’estate si va negli stadi...
“È un po’ che non faccio gli stadi, perché negli ultimi anni ho fatto Campovolo, Monza e poi i palasport. Non vediamo l’ora, ovviamente, di tornare negli stadi, incrociando le dita che il tempo passi più velocemente per fare quello che ci più ci piace, ovvero salire sul palco.”