Oggi il cardinale Gianfranco Ravasi ha apprezzato così tanto la vostra canzone che ha fatto un tweet sul vostro testo...
“È un testo prende tutti! Come sono moderni questi cardinali...”
Siete già al primo posto della classifica provvisoria!
“Quando venivano svelato le posizioni una dopo l’altra, pensavamo si fossero dimenticati di noi… È pazzesca questa cosa!”
Invece il pubblico ha gradito...
“Sembrerebbe così. Siamo molto soddisfatti, ma anche le canzoni dei colleghi sono molto belle. Oggi ci godiamo questo giorno di gloria, ma il livello è molto alto.”
“Dov’è” è un inno alla felicità e alla gioia. Quando l’avete scritta?
Francesco Sarcina: “È una storia lunga da raccontare! Arrivavamo dal Forum di Milano e da tanti concerti... Così, alla fine dell’estate che ci siamo chiesti: ma la gioia dov’è? Abbiamo deciso di riprovare a fare Sanremo e, dopo varie vicissitudini, mi sono messo personalmente a scrivere con altri autori: questo mi fa vedere la stanza da un altro punto di vista, senza essere ripetitivo. Quindi, abbiamo iniziato questo lavoro, tirando fuori più cose possibili che ci rendessero comuni. Tra queste, c’è il fatto che nella vita spesso accade qualcosa che non ti aspetti: il concetto di resilienza, la capacità di prendere il colpo. È in quel momento che reagisci e restituisci le ‘mazzate’ della vita. La felicita è saper vedere e apprezzare quello che hai vicino, anche se spesso non è immediato.”
Al momento della vostra esibizione, ieri c’è stata un’ovazione per Peppe Vessicchio, che sarà con voi anche nel prossimo tour.
“Ieri il clamore attorno a Vessicchio ci ha fatto capire che non siamo noi le star... È tutto merito suo! La nostra collaborazione però nasce da prima: stiamo lavorando da un po’ al tour teatrale.”
Cosa farete nella serata dei duetti?
“Canteremo ‘Un’emozione da poco’: è un pezzo scritto da Fossati e Guglielminetti, cantato da Anna Oxa al Festival di Sanremo nel ‘78. Noi domani lo interpreteremo con i Canova. È una canzone che ha ha pezzi morbidi ma anche potenti: l’abbiamo sempre sentita cantata da una donna, ma è stata scritta da un uomo. Cantata da Francesco (Sarcina, ndr), assume tutto un altro senso. C’è anche una parte orchestrale scritta da Vessicchio: gli abbiamo lasciato carta bianca!”