A presentare domanda è stata solo la Rai: nessun interesse, quindi, da parte di altre emittenti. La manifestazione di interesse era relativa all'individuazione del partner per l'organizzazione e la trasmissione, in chiaro, del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e 2028, con eventuale proroga per un massimo di due anni.
Ora, la Rai dovrà rispettare le clausole della gara, versando 6 milioni e 500mila euro al Comune, più l’1% sugli introiti pubblicitari e sullo sfruttamento dei marchi. A questi si aggiungono una serie di "paletti" editoriali, ossia trasmettere "Sanremoinfiore", la tradizionale sfilata dei Carri Fioriti di Sanremo, e riprendere almeno altre due manifestazioni a scelta dell’Amministrazione, una delle quali rigorosamente estiva. Inoltre, dovrà rispettare la clausola "anti-flop", secondo la quale il Comune di Sanremo potrebbe interrompere il rapporto con l’emittente qualora gli ascolti di una o più edizioni risultino inferiori di oltre 15 punti percentuali rispetto alla media delle precedenti cinque.
Tra gli obblighi da garantire anche quello della partecipazione al Festival dei vincitori di “Area Sanremo” e dell’Orchestra Sinfonica, così come l'organizzazione di un evento per la posa, in via Matteotti, della targa del vincitore di ogni edizione del Festival della Canzone Italiana.
Ora, quindi, scatta la fase della negoziazione, dove la Rai potrà cercare di contrattare con il Comune per ridurre la portata di queste pretese e trovare una via intermedia.