News08 feb 2019

Sanremo, Enrico Nigiotti prepara il suo duetto: “Stasera si piange!”

All’Ariston con Jannacci e Ottoni. Parla di “Nonno Hollywood”, della mamma e dei suoi cani

Enrico Nigiotti arriva al Fuori Sanremo by Lancôme dopo essersi esibito per la seconda volta al Festival di Sanremo 2019, con la sua “Nonno Hollywood”. Ai microfoni di Radio Italia, insieme ai nostri Marco Maccarini e Marina Minetti, l’artista toscano parla di mamma Gioia, dei suoi cani trovatelli e presenta lo speciale duetto che porterà questa sera all’Ariston.
Il testo di “Nonno Hollywood” ha vinto il premio Lunezia. È una canzone commovente...
Sì, tanti mi scrivono che li ho fatti piangere. Vuol dire che, pur essendo una canzone molto intima, è arrivata. Ero convinto che sarebbe rimasta una cosa più mia.
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La tua mamma, Gioia, si era raccomandata di non dire parolacce. Ti ha detto altre cose?
È molto felice. Lei e ‘babbo’ sono venuti al Festival la prima sera ed erano molto emozionati, anche se ho cantato tardi.
E i tuoi cani, Aria e Pinta, come stanno?
Sono due meticce che ho adottato. Ho visto Pinta con il muso tutto rosso perché in questi giorni si è rovesciata addosso tutto il pomodoro!
Gli amici e i familiari aiutano a ritemprarci. Come stai facendo senza coccole e passeggiate con i cani?
Non c’è nemmeno il tempo per riposarsi... Appena sei in camera, devi subito andare via. Poi è logico che c’è sempre un po’ d’ansia prima di andare sul palco.
In “Nonno Hollywood”, c’è un sentimento profondo legato ai nonni che smuove per forza.
Sì, arriva quando scrivi qualcosa che è vero. Io non vivo una vita diversa dagli altri, per cui, quando scrivi qualcosa di reale e butti giù le emozioni, la gente ci si immedesima. Questo argomento tocca sicuramente un po’ tutti.
Questo brano è contenuto in “Cenerentola e altre storie”, che uscirà il 15 febbraio. Nel disco, ci sarà una canzone dedicata anche ad Alda Merini: ci sono tante figure femminili che ti ispirano...
Sì, mi piacciono un sacco le donne! Alda Merini comunque rientra nei più grandi artisti che abbiamo avuto in Italia. Oltre alle sue poesie, mi colpì subito quando veniva intervistata. Mi trasmetteva anche l’angoscia di vivere, così ho provato a dedicarle questa canzone.
Com’è il tuo processo creativo da cantautore? Scrivi tutti i giorni o aspetti che arrivi l’ispirazione?
Scrivo solo quando l’ispirazione mi porta a farlo. Ho provato a mettermi seduto a scrivere, ma non ci riesco, Non è un'equazione matematica.
E quando ti scatta l'ispirazione?
Non l’ho ancora capito! È incontrollabile, arriva come la febbre o il raffreddore. Poi tu la prendi e te ne vai, ma non riesco a farla venire da sola.
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Questa sera, per i duetti, salirai sul palco con Paolo Jannacci e Massimo Ottoni.
Sì. Oltre a Jannacci, grande musicista che tutti conosciamo, ci sarà anche Ottoni: lui è un artista che usa la 'sand art', in pratica fa i disegni con la sabbia senza far vedere le mani. Mentre viene cantato il pezzo, lui mette sotto forma di disegno le parole… Stasera si piange!
Come funziona nello specifico questa arte della sabbia?
Non lo so nemmeno io, so solo che si vede la sabbia che si muove da sola.
Su Instagram abbiamo visto che Luciana Littizzetto ti fa i complimenti. Anche Laura Pausini scrive che si è emozionata.
Non sapevo della Littizzetto... Grazie Luciana!
Tu che rapporto hai con la rete?
Rapporti quasi solo lavorativi. Prima mi scordavo di usare il cellulare, ora mi fa piacere avere un contatto con le persone che mi seguono. Però dedico ai social il giusto tempo.
Come ti immagini quando sarai anziano?
Mi immagino come un nonno felice. Saltiamo da padre direttamente a nonno! Perché il nonno, rispetto a un genitore, non ti deve dire una cosa due volte. Il nonno non insegna, ma trasmette: di fronte al nonno, hai più rispetto. Con i genitori, invece, hai più confidenza. Se il mio nonno mi diceva di fare una cosa, io la facevo subito perché avevo paura!
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Tu scrivi le tue canzoni e hai un arrangiatore. Sei tu, però, che poi sali sul palco con l’orchestra. Com’è l’emozione di cantare in quella situazione?
Io penso che il valore aggiunto delle due performance che ho fatto a Sanremo siano stati proprio l’eleganza e il ‘vento bello’ che porta l’orchestra, perché ti carica come se fosse un cuscino su cui tu poggi il cuore.
Parlando degli altri concorrenti, c’è un leit motiv su quello che è passato all’Ariston in questi giorni?
C’è sicuramente uno sguardo a questo mondo. Ognuno dice la propria verità, ma credo che, a differenza dagli altri, la mia canzone sia semplicemente uno sfogo e una lettera per soffrire meno.
Infatti ti racconti in prima persona.
Ti vergogni anche quasi un po’, perché stai dicendo a tutta Italia che ti manca tuo nonno.
Stai per partire con una tournée nei teatri.
Sì, parto ad aprile con le date a San Benedetto del Tronto, Bologna e Firenze.