IL FESTIVAL DI CARLO CONTI20 gen 2025

Sanremo 2025: ecco cosa è emerso dal primo ascolto delle canzoni in gara

La kermesse, giunta alla 75esima edizione, si sta delineando: dai temi dei brani dei Big, alle citazioni che contengono, fino agli autori 

Dopo aver ascoltato in anteprima stamattina (lunedì 20 gennaio) le canzoni dei Big in gara a Sanremo, si può affermare che al Festival si parlerà perlopiù di amore, sia per un'altra persona, che per la propria Terra, come in Mille vote ancora di Rocco Hunt, che per la propria città, come in Damme 'na mano di Tony Effe.
Emergeranno sfaccettature diverse e a volte inedite dell'amore, grazie a Noemi, che racconterà "La sensazione che Se ti innamori muori, serenamente", grazie a Irama, che canterà un amore che "si sta spegnendo Lentamente", e grazie a Rose Villain, che in fuorilegge spiegherà quanto un amore possa far girare e rigirare nel letto di notte perché forse si è "oltrepassato il limite di ore" senza di lui o di lei.  
Arriveranno addirittura consigli d'amore e di coppia dai neosposini Coma_Cose e dalla loro Cuoricini ("Un divano e due telefoni è la tomba dell'amore/Ce l'ha detto il dottore"). Con la sua revenge song, Fango in paradiso, Francesca Michielin dimostrerà che la musica, a volte, permette di esprimere meglio ciò che è difficile dire a parole ("Ti avrei scritto tutto in un messaggio ma non sapevo se ero in grado"). 
Durante il prossimo Festival, si proverà un pizzico di Balorda Nostalgia sentendo Olly e ripensando ai momenti in cui bastava "ridere, piangere, fare l'amore", e si imparerà a dire Grazie ma no grazie, tipo alle cene di classe, ascoltando Willie Peyote. Con lui, si riuscirà anche a ironizzare sulla situazione attuale in Italia ("Questa gente non fa un c****/Li mantengo tutti io con le tasse").
Si avrà voglia di libertà con La tana del granchio di Bresh ("Ho posato i miei vestiti al sole"), ma anche di vivere le cose di pancia e d'istinto con Anema e Core di Serena Brancale ("Dammi un bacio su un taxi cabrio") e con Tu con chi fai l'amore dei The Kolors ("Tu con chi fai l'amore. Stasera. Domani chissà"). 
Ci sarà anche il suggerimento, più attuale che mai, in Volevo essere un duro di Lucio Corsi, di liberarsi dall'ossessione, imposta dalla società d'oggi, di essere infallibili ("Quanto è duro il mondo per quelli normali che hanno poco amore intorno o troppo sole negli occhiali"). Ci saranno poi l'invito di Joan Thiele in Eco a difendere le proprie idee ("Questa mia vita è il mio viaggio ed io traccio da sola le scelte che faccio") e l'inno alle donne forti, indipendenti e resistenti come Diamanti di Marcella Bella ("Non mi fa male niente"). 
Il cinema e l'arte saranno più presenti che mai. Con il titolo del suo pezzo, Sarah Toscano rievocherà sul palco dell'Ariston uno dei registi italiani più importanti di tutti i tempi e uno dei suoi film più celebri, ovvero Federico Fellini e Amarcord. In La mia parola, Shablo con Gué, Joshua e Tormento tirerà in ballo uno dei personaggi più noti del regista più visionario al mondo, ovvero Beetlejuice di Tim Burton ("Fai il mio nome tre volte Beetlejuice"). Ne Il ritmo delle cose, Rkomi citerà invece una delle opere contemporanee italiane più controverse, cioè Merda d'artista di Piero Manzoni. I Modà non saranno da meno, perché scomoderanno (si fa per dire) uno dei pionieri dell'astrattismo, Vasilij Kandinskij ("Sembravi una canzone che mi squarciava il petto/Un quadro di Kandinskij dove immaginarmi tutto"). 
Specialmente durante la prima serata, ci si potrà divertire a individuare i riferimenti ai titoli di altre canzoni italiane e ad altri artisti italiani. [ATTENZIONE SPOILER] Se non si vuole aspettare, si sappia che Rose Villain menzionerà Almeno tu nell'universo di Mia Martini; Willie Peyote i Jalisse, che sono stati esclusi ancora una volta da Sanremo; e Tony Effe Franco Califano.  
Sanremo 2025 sarà un'edizione di vite trasformate da un sentimento profondo, nel caso de La cura per me di Giorgia ("Tutto passa/Ma scordarti non so ancora come si faccia"), o di vite rivoluzionate da una nuova nascita, per L'albero delle noci di Brunori Sas ("Perché hai cambiato l'architettura e le proporzioni del mio cuore"). Ci saranno anche racconti di vite stravolte da malattie, in Quando sarai piccola di Simone Cristicchi ("Giocheremo a ricordare quanti figli hai/Che sei nata il 20 marzo '46") e in Battito di Fedez ("Vorrei guarire ma non credo/Vedo nero pure il cielo"). 
Il Festival parlerà sia in italiano che in dialetto (precisamente in napoletano e romano), attraverso alcune strofe di Rocco Hunt e Tony Effe. Poi, entrambi gli artisti nomineranno le loro mamme. "Quelle canzoni che mamma ascoltava alla radio", canterà Hunt. "Sono il classico uomo italiano/Amo solo mia madre Annarita", intonerà Effe. Farà viaggiare (metaforicamente parlando) per il mondo, per l'Italia e due volte per Roma: una per merito di Effe e una di Incoscienti giovani di Achille Lauro ("L'amore è come una pioggia sopra Villa Borghese").
L'edizione 75 si rivolgerà agli amanti di tutti i generi, a parte il rock che, per stessa ammissione di Carlo Conti, mancherà. "Non mi sono state proposte canzoni rock", ha spiegato. Ci saranno più ballad che "casse dritte" e meno rap perché, come ha notato pure il direttore artistico e conduttore del prossimo Sanremo, la tendenza vuole che ora i rapper siano più vicini al pop, ora. A proposito di trend attuali, attorno agli autori e ai produttori, c'è "grande fermento". Le corone di autori più scelti di questa kermesse vanno a Federica Abbate e Davide Petrella. Rimanendo in tema, è confermato che: Blanco è la penna dietro a Giorgia, Irama e Noemi, in questo ultimo caso in coppia con Mahmood; e che Calcutta e Davide Petrella hanno collaborato con i The Kolors. Si è scoperto che, per Massimo Ranieri, si sono uniti Tiziano Ferro e Nek; e che Francesco Gabbani si è avvalso dell'aiuto di Pacifico.