News29 gen 2018

Sanremo 2018, la scenografia del Festival tra futuro e passato

La firma di Emanuela Trixie Zitkowsky, già curatrice del palco nel 2014

Al Festival di Sanremo 2018 manca poco più di una settimana ed è stata svelata la scenografia che accoglierà i mille e 273 spettatori presenti all'Ariston e i milioni che saranno seduti di fronte alla tv. “Pensata come un auditorium, è concepita prospetticamente per espandersi nel Teatro Ariston. Maglie larghe in acciaio, quasi vie, costruiscono un legame con l’esterno attraverso percorsi di luce. Il bianco trionfa: purezza dell’arte”, ha raccontato la curatrice Emanuela Trixie Zitkowsky.
Gli elementi architettonici donano volumi di scena a rappresentare un agglomerato urbano, una città del futuro”, ha spiegato. In questo contesto trovano spazio due elementi del passato: il sipario e la scala.
Mille metri quadrati di video e di luce trasformano il tempio immacolato in una tavolozza dai mille colori. Un sipario progettato in quattro lame scende e preserva gli spazi preannunciando nuove visioni attraverso le sue 4.870 lampadine a goccia che richiamano il passato ma custodiscono nel nucleo nuove tecnologie proiettate nel futuro. Due scale laterali come petali di fiore aperti abbracciano e introducono l’orchestra bianca disposta su due piattaforme che diffondono le note in questo auditorium del futuro dove la musica è protagonista”, ha aggiunto la scenografa.
Il palco “sovrasta” la platea, diventando il più grande di sempre nella storia del Teatro Ariston. Un’altra curiosa caratteristica, oltre alle dimensioni, è che sarà nero e a specchio, donando una visione brillante in un contesto completamente bianco.
Emanuela Trixie Zitkowsky, 52enne romana, aveva già realizzato la scenografia per il Festival di Sanremo del 2014. 4 anni fa aveva riprodotto la bellezza di un ipotetico palazzo italiano del Settecento, apparentemente abbandonato.