Cadere Volare03 feb 2022

Sangiovanni: il primo Sanremo, il primo album e i primi concerti nei palazzetti

Ha scoperto il brano di Pierangelo Bertoli per caso e ha deciso subito che l’avrebbe cantato all’Ariston

Anche Sangiovanni si è collegato con gli studi di Radio Italia solomusicaitaliana: Mauro e Manola l’hanno intervistato dal Fuori Sanremo Reward di Intesa Sanpaolo dopo che ieri sera (martedì 2 febbraio) ha aperto la seconda serata del Festival di Sanremo con il suo brano “Farfalle”, piazzandosi al 13esimo posto della classifica generale provvisoria.
Hai dormito ieri sera? 
Ho cantato per primo e poi ho finito la serata tranquillo, me ne sono andato a mangiare. Sul palco mi sono divertito, anche se sii può sempre fare sempre meglio e c’era un po’ di emozione. Stasera cercherò di fare meglio di ieri, ma di divertirmi come ieri. Cercherò anche di cambiare qualcosa dare emozioni diverse”.
Ci parli un po’ della tua canzone “Farfalle”?
E’ una hit pop, hanno detto che è una canzone da mare: di primo acchito è leggera, con il ritmo incalzante che richiama la Dance degli Anni ’90 e i Paesi dell’Est, però ha sotto un concetto molto profondo anche se lo racconto in maniera giovanile e semplice. Parla di respirare, che è una cosa davvero importante nel momento in cui stiamo vivendo e spero che questo arrivi a tutti. Comunque se il brano arriva fino all’estate io sono contentissimo, anche se non è stato concepito per essere una hit estiva, anche perché potrei fare una hit estiva ancora più forte”.

Sangiovanni - Fuori Sanremo Reward (03/02/2022)

L’8 aprile uscirà “Cadere Volare”…
E’ il mio primo disco e ‘Farfalle’ è il primo pezzo che ho scritto del disco e ha dentro tutti e due i mood: è un po’ cadere perché parla di un momento non bellissimo, ma è anche volare perché mi tolgo questa tristezza di dosso. La cosa più bella per me è il momento fra il cadere e il volare, quando una persona spicca un salto e, se tu le fai una foto, non capisci se sta per cadere o se sta per volare. Questo è un po’ il concetto di questo disco, che è anche un po’ quello che succede nella vita di tutti: io stesso sono volato e caduto e poi mi sono rialzato e ho volato di nuovo”.
Cosa succede invece il 19 e il 23 ottobre?
"Se tutto va bene, farò i miei primi concerto nei palazzetti a Roma e Milano. E’ incredibile, wow!!! A 19 anni fare una cosa del genere mi fa pensare ‘cosa potrò mai fare dopo?’. Speriamo, perché sarebbe bello poter riunire tante persone con la capienza al massimo e cantare questo nuovo disco e i nuovi pezzi che usciranno. Spero di avere anche degli ospiti da portare sul palco con me”.
Hai scelto una cover di Pierangelo Bertoli. Come mai proprio “A muso duro”?
Mi sono imbattuto nelle parole di questo pezzo una sera casualmente e mi sono detto subito che questo era il brano. Queste sono le parole che voglio esprimere, semplici e sincere, come sono io del resto. E’ una dichiarazione molto importante, ci sono tantissime cose attorno a noi, ma a un artista quello che importa di più è poter raccontare le proprie canzoni agli altri ed è anche per questo che sono venuto sul palco dell’Ariston. Bertoli parla di come canta e di come vive ed è un po’ come la vedo io”.
Con te ci sarà Fiorella Mannoia…
La cosa bella è questa trasversalità: questa canzone permette a una persona di 19 anni come me e a una grande donna come Fiorella di cantare la stessa cosa con la stessa emozione. Poi, poter cantare con una persona del genere sul palco per me è incredibile e speriamo di emozionare”.