Tu c'eri a Milano in piazza Duomo... “Sì ed è stato bellissimo, domani sera sarà ancora più bello. La cornice è bellissima, a destra c'è il mare, alla sinistra il centro. Palermo è una città che mi ha adottato, molte cose del nuovo disco le ho scritte qui. Poi c'è anche un legame di sangue, parte della mia famiglia è di qua”.
Ma quanti cappelli hai? “Ne ho parecchi, quando sono stato a Reykjavík ho comprato un colbacco ma non l'ho ancora messo e qui non serve”.
“Il codice della bellezza”, il tuo primo album da solista, ha rappresentato una scommessa, tu venivi dall'esperienza con i Subsonica. I singoli sono andati alla grande e dopo il Festival di Sanremo abbiamo avuto onore di ascoltare tutto album... “Io arrivo da quella generazione che tendeva a fare quasi tutti i pezzi con vitalità, ricordo i dischi di De Gregori e Bennato. Ora si chiamano singoli, a me piace definirle canzoni che sanno rapirti, sanno portarti in un mondo, in un'atmosfera. Non era facile uscire da band come la mia con un mondo forte intorno ma è andata bene”.
Noi di Radio Italia siamo radio ufficiale del tuo tour. Ci sono tanti appuntamenti in estate... “Ho costruito una band di soli due elementi oltre a me per riprodurre il lavoro in studio, c'è molta elettronica. Il prossimo appuntamento sarà il 7 luglio a Paratico (Brescia)”.
Se Palermo avesse una “Statua della Libertà” ballerebbe... “Il pubblico qua è veramente molto caldo. 'La statua della mia libertà” è dedicata anche a questo luogo perché parla di migranti, questo è il primo punto di approdo. Poi il video l'ho girato due o tre piazze qua dietro”.