News09 feb 2017

Ron: dalla prima volta al Festival a 16 anni a La forza di dire sì

All'Ariston con l'Ottava Meraviglia: “Quello che ci manca è l'amore”

In attesa di esibirsi questa sera sul palco dell’Ariston nel “girone eliminatorio” con “L’ottava meraviglia”, Ron è stato intervistato da Fiorella Felisatti in diretta su Radio Italia.
Ron, tu hai detto: “Io partecipo a Sanremo anche per sostenere la ricerca”…
Da tanti anni sono testimonial di Aisla. Feci un disco con nomi meravigliosi, da Lucio Dalla a Baglioni fino a Carmen Consoli. Dopo una decina d’anni ho deciso di continuare e ho fatto un disco doppio con 24 nomi per raccogliere fondi per combattere questa terribile malattia”.
Il disco “La forza di dire sì” esce domani con delle novità rispetto alla versione precedente…
Sì, oltre ad alcune mia canzone reinterpretare insieme ad altri artisti, ci sono anche il brano di Sanremo ‘L’ottava meraviglia’ e c’è l’inedito ‘I confini del mondo’”.
All’interno del disco ci sono artisti che sono a Sanremo con te. Li hai chiamati telefonicamente per proporre loro il progetto?
Ho fatto proprio così, certe cose le devi fare tu, ci devi mettere il tuo cuore, la tua voce per spiegare la tua esigenza. La ricerca sta andando verso lidi positivi ma è dura perché la Sla è una malattia terribile, bisogna spendere molti soldi, provare e riprovare; fortunatamente in Italia abbiamo ricercatori fantastici e la speranza c’è. Quando vado a trovare persone colpite dalla Sla, che sono a letto e comunicano con macchinari, vedo che non sono mai tristi, mentre noi ci lamentiamo in continuazione”.
Il brano sanremese “L’ottava meraviglia” fa bene all’animo..
È una canzone che parla di quello che ci manca. Poi scopriamo che quello che ci manca è l’amore, a volte è vicino a noi ma non riusciamo a capirlo”.
La prima volta che hai partecipato al Festival avevi 16 anni. È la tua settima volta a Sanremo. Come è cambiato il Festival in questi anni?
Prima era tutto meno tecnologico, ad esempio il monitor dell’orchestra non esisteva, e c’erano fiori ovunque. In più non si teneva all’Ariston ma al Casinò. C’erano gioia ed emozione superiori, non si stava tanto a pensare a chi arriva primo, e poi c’erano canzoni indimenticabili. Io a 16 anni mi trovai davanti a Caterina Caselli, Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Massimo Ranieri, tutti miei beniamini: allora non c’era il girone giovani, perché i giovani gareggiavano insieme ai big”.
Hai un ricordo della tua vittoria con Tosca con il brano “Vorrei incontrarti fra cent’anni”?
Ci siamo divertiti tanto io e Tosca, è stata una cosa bella e sincera, ridevamo molto e questo ci ha salvato dai momenti di tensione, non ci eravamo montati la testa. Eravamo al ristorante quando ci hanno detto: ‘Siete fra i primi tre’”.
Adesso ci sono i social, quindi voi cantanti avete l’intervista per Facebook, quella per Twitter… È faticoso.
Bisogna essere allenati, un paio di mesi prima devi iniziare a correre”.
Il 6 marzo ci sarà un concerto benefico al Teatro degli Arcimboldi di Milano...
Alcuni ospiti, del disco e non, saliranno sul palco insieme a me per cantare. Consegneremo tutto l’incasso per la ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica”.