LA PRESENTAZIONE IN STAZIONE 23 apr 2025

Rocco Hunt: “Ragazzo Di Giù è l’album della maturità”

Il disco esce il 25 aprile. La canzone scritta con Olly, il prossimo singolo, i duetti con "zio" Gigi D'Alessio e il "napoletano" Irama, l'attesa per i concerti. Tutto quello che Rocco ha raccontato a pochi passi dai binari della Centrale a Milano: "Il ragazzo di giù ci ha passato mezza vita"

Tutto il mood del nuovo album di Rocco Hunt Ragazzo di giù” è legato ai treni, alla stazione e ai viaggi dal Sud al Nord e viceversa che hanno caratterizzato l’adolescenza del cantautore di Salerno. Quindi, per presentare il suo disco in uscita il 25 aprile, non ci poteva essere location migliore dell’ex deposito bagagli a pochi metri dai binari della Stazione Centrale di Milano. Nulla è lasciato al caso: ci vuole un “biglietto” passe-partout per entrare,
la tracklist con le canzoni e i duetti (Irama, Gigi D’Alessio, Clementino, Baby Gang e Massimo Pericolo) è scritta sul tabellone degli orari degli treni…
e ci sono le valigie griffate RH.
È l’album della maturità”, dice convinto Rocco. “La stazione è il centro del nostro viaggio, il ragazzo di giù ci ha passato mezza vita. Ci sono le mie anime, è una visione completa a 360 gradi su quello che è Rocco Hunt oggi”.
L’artista lascia che parlino le canzoni, dal suo prossimo singolo Cosa ti amo a fare?”, alla ballad “Spero che Dio non me la porti via” passando per il brano del suo ultimo SanremoMille vote ancora” e un medley di successi perché dopo 15 anni di carriera, li puoi chiamare successi, prima è solo un medley di canzoni”.
In “Ragazzo di giù” c’è “Domani chissà” scritta insieme a Olly e JVli. “È nata questa connessione prima di Sanremo, è un pezzo generazionale. Abbiamo in comune il fatto di venire da due città di mare, nella scrittura si sente”, racconta lui.
Ascoltando l’album, si percepisce un Rocco un po’ più distante da quello “leggero” che ci ha fatto ballare durante le ultime estati. Scorrendo nella tracklist, scopriamo “Buona fortuna” che affronta il tema della violenza sulle donne, “Demone santo” “che è la canzone più politica del disco mischiando sacro e profano della nostra nazione e della mia terra”, e “’A notte” ispirata da una poesia di Eduardo De Filippo.
Ragazzo di giù” rivendica forte l’uso della lingua napoletana. Ad esempio, c’è “Giura” con quello “Zio Gigi” che non è nientemeno che Gigi D’Alessio. “È uno che è partito da niente e ce l’ha fatta a imporsi”, spiega Rocco mostrando ammirazione. “Gigi è un grandissimo musicista, sono onorato di averlo nel mio album. Ci siamo messi in studio e abbiamo scritto 'Giura' da zero. All’inizio volevo intitolarla ‘Chiove forte’, ma era troppo simile a un suo grande successo che si chiamava Chiove”.
La terra e il dialetto di Rocco si sente eccome anche in “Cchiù bene ‘e me”, brano in cui duetta con Irama. “Lui però mi ha detto che non voleva fare una cosa scontata e quindi abbiamo fatto questo pezzo trap in cui Filippo canta in napoletano: gli darei un bel 7”, spiega.
Rocco Hunt darà spazio al nuovo album all’interno del tour estivo, che precederà le due maxi-date alla Reggia di Caserta e al Forum di Assago a Milano. “Dobbiamo tradurlo in chiave live”, dice lui aggiungendo: “Ho un repertorio vasto e variegato. Chi viene al mio concerto vuole anche divertirsi”. Qui ci sono le date e i biglietti.