LIBERTA' + RIVOLUZIONE TOUR03 mag 2022

Rocco Hunt: “Ana Mena mi ha fatto entrare in Spagna dalla porta principale”

Sanremo? “Non escludo il ritorno”. Una hit per l’estate? “Non resterete senza di me”. L’artista va finalmente in tournée dopo due anni di stop e avrà con sé degli ospiti

Rocco Hunt va in tour: “ Ci saranno ospiti. Sanremo? Non escludo il ritorno. Una hit per l’estate? Non resterete senza di me. Ana Mena? La sua amicizia mi ha fatto entrare in Spagna dalla porta principale. Nu juorno buono? Non mi stanca mai”. L’idea di Alessandro Siani per il prossimo album, il doppio concerto al Palapartenope di Napoli e i biglietti dei fan un po’ consumati “come buoni postali”: ecco l’intervista in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana, Radio Italia Tv e radioitalia.it dal Reward Music Place con Mauro Marino e Manola Moslehi.
Finalmente in tour!
Dopo due anni di rinvii, noi artisti ma anche gli addetti ai lavori e gli spettatori ce lo meritiamo: i fan, scherzando, mi chiedevano se ormai il biglietto avesse un rendimento… come i buoni postali. Ora è arrivato il momento di usarli, anche se si sono un po’ consumati
Tra una settimana (10-11 maggio), con un doppio sold out da Napoli, parte quindi il “Libertà + Rivoluzione Tour”
Non avevo mai fatto due PalaPartenope, mi era capitato di andare su quel palco solo per cantare con Pino Daniele e pensavo all’emozione di esibirsi lì. Tornarci in futuro? Stiamo lavorando a qualcosa…
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Sei pronto per la tournée?
Non so se sono pronto, ho chiamato la band e i musicisti per fare qualche giorno di prove, è giusto, dopo troppo tempo che non suoniamo. Abbiamo già ripreso con piccole esibizioni in giro, è una macchina che deve ripartire
Inizi ad avere tante canzoni nel repertorio…
Infatti il problema è la scaletta. Il comico Alessandro Siani mi ha fatto questa battuta: ‘Hai fatto l’album Libertà e siamo andati in lockdown, hai fatto il disco Rivoluzione ed è iniziata la guerra. Il prossimo album chiamalo ‘Aspe mo’ ti faccio sapè’!
Ci saranno ospiti?
Sì, ci saranno ospiti. Anche se non mi va di nascondermi, preferisco non fare spoiler: di questi tempi non si sa cosa può accadere. 
D’altra parte hai realizzato tante collaborazioni
Amo tanto condividere la musica con amici e artisti che mi piacciono. Sono anche grandi performer, quindi è bello portarli sul palco
Ti sei preparato anche fisicamente per questi concerti, con le corse e gli allenamenti documentati su Instagram...
Ormai sono diventato un ultra 50enne, mi sono lussato la spalla alle prove, allora sono andato a correre e ho preso una storta
Sei sempre più autore di grandi hit
Mi sento sempre insicuro: quello che ho fatto in passato per me è passato, ho sempre voglia di fare per il futuro. Non è un lavoro che faccio da solo, c’è un grande team di autori e produttori, da Federica Abbate a Zef. La musica ci dà ragione. Alterno le mie anime, da quella rap a quella un po’ più giustamente pop. Però da ‘Nu juorno buono’ sono arrivati tanti altri juorni buoni!
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Cosa fai quest’estate, ci lasci a bocca asciutta? Abbiamo visto delle Storie in cui eri in studio di registrazione con Federica Abbate e Tropico Petrella… Cosa bolle in pentola?
Si, diciamo che non restate senza il Poeta Urbano, stiamo tentando, dai, ma non c’è certezza…
Anche in Spagna, stai avendo un successo clamoroso. Lì è appena uscita una versione di “Ti volevo dedicare”, il brano che hai fatto con i Boomdabash
Si, ho fatto ‘Solo quiero dedicarte’ con Omar Montes e Riek, il maggiore gruppo messicano: sta andando molto bene, è proprio la canzone italiana tradotta. Quindi il nostro suono piace anche lì, ci chiedono proprio il suono italiano, la nostra identità è richiesta, come per le canzoni di Ana Mena. La sua amicizia mi ha fatto entrare dalla porta principale del Paese
Con Ana Mena hai fatto anche “Duecentomila ore” per Sanremo 2022
Scrivo per altri perché mi piace e mi completa, lo faccio per amici, da Boomdabash a Clementino. Con Ana abbiamo concluso un percorso insieme. Lei voleva andare al Festival e io le dicevo ‘ma chi te lo fa fare’: per chi soffre d’ansia come me è un palco che ti ammazza. ‘Duecentomila ore’ non era un pezzo da standard sanremese: era un brano leggero, però ha ottenuto il Disco d’Oro e ha vissuto anche oltre il Festival
E poi l’ha anche accompagnata all’Ariston
Abbiamo fatto la serata delle cover. Sanremo mi ha cambiato la vita, come diceva Califano: non escludo il ritorno. Mi piacerebbe tornare un giorno perché l’emozione che ho provato è stata forte. Oggi ogni volta che canto ‘Nu juorno buono’ è come la prima volta, anche in un sold out in Germania me l’hanno chiesta: chiudeva la scaletta. Parla della mia storia, parla di cose sentite della mia terra, parla ai campani emigrati. La mia è sempre stata una famiglia di emigranti