L'INTERVISTA12 feb 2025

Rkomi: "Il ritmo delle cose" è solo l'anticipazione di un progetto molto "denso"

Per domani (giovedì 13 febbraio), l'artista ha organizzato un evento speciale

Rkomi sembra pieno di energie: dopo l’esibizione di ieri sera e l’intervista di oggi al Fuori Sanremo con Giuditta Arecco e Marco Falivelli, è pronto a indossare le scarpe da ginnastica e lanciarsi nella corsa di gruppo che ha organizzato a Sanremo; con questo evento, l’artista sfida i partecipanti a mantenere il suo ritmo, rifacendosi al titolo del brano con cui è in gara alla kermesse, ossia “Il ritmo delle cose”. Sicuramente, la canzone sarà nella scaletta degli appuntamenti di Rkomi previsti per ottobre a Bologna, Milano e Roma, nonché, con ogni probabilità, nel nuovo progetto in lavorazione.
Ieri sera è andata molto bene. Poi sei stato l’unico ad aver messo il nome di Rorschach nel testo!
Sì, in realtà ho iniziato da ragazzino ad andare dallo psicologo e lì mi faceva vedere le macchie di Rorschach. In una di queste decisi di vedere farfalla: vidi una cosa positiva, bella, volante.
Carlo Conti e Gerry Scotti sono stati un po’ come zii a Sanremo, sembravate in famiglia
Io non guardavo tanta tv, però determinati personaggi li ho conosciuti e ieri mi è venuto naturale abbracciarli entrambi. Erano proprio zii.
La versione de “Il ritmo delle cose” che va in radio è molto diversa da quella che hai presentato ieri con l’orchestra: c’è stato un grande lavoro per Sanremo
Io reputo meravigliosa la versione con l’orchestra, che è nei miei album sarebbe fuori luogo. All’Ariston ne ho approfittato. In futuro mi piacerebbe fare un progetto curato in modo simile, ma lo reputo un po’ prematuro e troppo elegante per me, in questo momento.
Al Festival di Sanremo 2022, con “Insuperabile” hai portato qualcosa di elettronico, quest’anno ti presenti con qualcosa di più sperimentale
Sì, “Insuperabile” strizzava l’occhio verso quel mondo ed era arrivato da un progetto più leggero, quindi volevo incasinare un po’ le cose. Ora ho in progetto qualcosa di più denso e quindi “Il ritmo nelle cose” nell’arrangiamento ha pulizia.
Tu hai cambiato pelle tante volte, anche in occasione del progetto con Irama, con cui hai realizzato un album urban
Sì, le persone si aspettavano una cosa molto più leggera di quello che è invece stata. Si aspettavano il Pop e invece c’è stato molto Rap. In questo caso sto buttando dentro tutto quello che è successo in questi anni, con tutte le influenze del caso. Ci metterò dentro anche l’elettronica. Poi io faccio cose ben diverse da quelle che ascolto: il Rock che ascolto non è quello che ho fatto, idem per il Rap.
Per quanto riguarda il cambio di pelle, il fatto è che trovo noiosi certi percorsi e da me non voglio quella cosa lì: sarebbe come chiedere a uno chef di farti sempre il pesce. Nella vita non prendi sempre la stessa strada per arrivare nel salotto di casa.
Sentendo “Il ritmo delle cose”, il tuo pubblico ha detto che “Rkomi prime” sta tornando…
Mi rendo conto che i primi momenti sono quelli più particolari, sei un artista nuovo che non conosce nessuno, poi quando diventi più per tutti c’è quella malinconia… Non so cosa sta succedendo, sto aspettando esca tutto il progetto. Sto buttando dentro tante idee, vuole dire tutto qualcosa. Per esempio il videoclip de “Il ritmo delle cose” racconta la storia meravigliosa di una donna che lavora in una lavanderia, si annoia, poi arriva un uomo, cioè suo marito, e balla con lei. Alla fine si capisce che in realtà il marito è mancato e lei sta ballando con le giacche appese in negozio.
Nel testo, dici: “Esco da un’altra festa, esco dall’algoritmo / Ritrovo la bellezza solo dietro l’imprevisto”. L’algoritmo ci rimanda subito ai social, che rimanda all’omologazione e alla mancanza di imprevisti...
Può abbracciare un sacco di sottotematiche: parlo di soldi, rapporti, burocrazia, tutti temi che approfondirò col mio disco. Abbiamo tanti marchingegni in mano che sono utili e intelligenti, ma non dobbiamo ragionare come loro, dobbiamo utilizzarli e non essere utilizzati. Comunque per questo brano avevo bisogno che avesse una seconda vita e Shablo ci ha messo mano. Avere più teste, opinioni e visioni aiuta.
Tu hai cambiato il tuo ritmo delle cose?
Continuo a cambiare. Sembra che sia alla ricerca di un equilibrio, ma non si troverà mai. Ciò che cambia è che siamo più predisposti a capire cosa succede senza soffrirne. Quando ero ragazzino mi facevo mangiare dai cambiamenti di corrente, ora no.