Ieri sera (venerdì 17 ottobre), il cantante di 31 anni ha portato la sua musica, ma più in generale la sua storia, sul palco del Teatro Arcimboldi della sua città, Milano.
Attraverso le 30 canzoni in scaletta, l’artista di Calvairate ha raccontato la sua vita, partendo da una seduta psicologica. Lo show si è infatti aperto con una sessione di psicoterapia, durante la quale uno specialista chiede a un paziente di definire le parole “gabbia” e “casa”. Entrambe le voci, in realtà, appartenevano a Rkomi. La gabbia era realmente presente sul palco, assieme a una scala: la prima rappresentava la sensazione che, secondo lui, tutti gli esseri umani possono provare quotidianamente; la seconda, l’ambizione del cantante da ragazzino.
Così come nell’album “decrescendo.”, il cantante ha ripercorso il suo passato ed è tornato nella “casa, dolce casa” dove viveva con due tartarughe, un coniglio, un gatto e tre amici, tra cui Tedua e Bresh. Proprio quest’ultimo ha cantato con lui “Brutti ricordi”.
Rkomi si è messo in gioco, avvicinandosi più che mai alla sua gente. È entrato a sorpresa alle spalle del pubblico e ha camminato in mezzo alle poltrone, incrociando gli sguardi e i sorrisi dei fan.
L’artista ha parlato e ha fatto parlare. A un certo punto dello show, due giovani attrici hanno regalato un dialogo intenso sulla nostalgia e sull’importanza delle parole. Nelle prossime date del tour teatrale, gli attori cambieranno, così come i testi dei loro interventi che sono scritti dal cantante. L’artista seleziona personalmente chi si propone.
Rkomi ha espresso in modo visibile le sue emozioni fin dai primi minuti della serata: una volta, si è perso l'attacco di un pezzo per dire "Quanta bella gente c'è" e, più volte, gli si è rotta la voce. Come ha spiegato lui stesso nell’incontro avvenuto con la stampa dopo il live, per la prima volta ha sentito addosso gli occhi del pubblico.
L’artista era “carico” e, per i suoi gusti, persino troppo. Avrebbe voluto stare più fermo sul palco. “Ho fatto troppi saltelli?”, ha infatti chiesto sorridendo a un giornalista al termine dello spettacolo. Anche gli Arcimboldi non sono riusciti a stare fermi: c’era chi si abbracciava, chi si teneva la mano, chi cantava a squarciagola e, nella seconda parte del concerto, anche chi ballava.
Rkomi ha suddiviso lo show in due atti e, tra uno e l'altro, ha previsto una quindicina di minuti di pausa, come fosse un’opera teatrale. Il secondo atto è stato pensato soprattutto per far dimenticare agli spettatori di trovarsi in un luogo dove, solitamente, si sta seduti per tutta la durata dello spettacolo. Il finale ha previsto i brani più movimentati: “Partire da te”, “Insuperabile”, “Sto bene al mare”, “Luna piena”, “La coda del diavolo”, “Nuovo range” e “Il ritmo delle cose”. Ieri sera, Rkomi ha duettato con Sayf sulle note di “Sto bene al mare”. Ha cantato anche con Lazza su “Non c’è amore”. Questo momento è stato anticipato da un omaggio che Rkomi ha fatto a Vasco Rossi, intonando “Ridere di te”.
Rkomi si è goduto l’esperienza senza stress, restando il più possibile calmo nonostante ci stesse mettendo la faccia come mai prima d’ora. Ma ne aveva bisogno: desiderava ardentemente esibirsi nei teatri. “Soddisfatto?”, gli ha chiesto alla fine un giornalista. “Non sono mai contento e spero di non esserlo mai”, ha risposto lui, facendo capire quanto vuole migliorarsi, sempre.
Ora, però, resta da capire se quella di ieri sera è stata la conclusione di un percorso o l'inizio di una nuova fase artistica. Per ora, Rkomi non lo sa...
9. GRAVITA’+ DOVE GLI OCCHI NON ARRIVANO
15. NON C’E AMORE con Lazza
16. CANCELLI DI MEZZANOTTE
22. BRUTTI RICORDI con Bresh
26. STO BENE AL MARE con Sayf
(Le foto sono di Alessandro Bremec)