News09 dic 2013

Renato Zero: “Stiamo lavorando a uno show acustico per la Sardegna”

La notizia svelata in anteprima a Radio Italia

Accolto dal maxi-cartellone “L’unica cosa più grande di te, il cielo”, Renato Zero ha fatto ingresso trionfale nell’Auditorium di Radio Italia per l’intervista con Paola “Funky” Gallo.
Renato ha iniziato dal nuovo disco “Amo – Capitolo II”: “Questo progetto è stato battezzato da Radio Italia e ha raggiunto dei risultati entusiasmanti. Di questi tempi, con la crisi che sta invadendo le prospettive più naturali tra i giovani, il ruolo dei cantautori è di farsi portavoce di un’Italia che non piange, non si dispera e che ha il coraggio di cantarle, come si dice a Roma". 
Il primo brano del CD è “Nuovamente”, con la musica e il testo di Mariella Nava: “Mariella è la prima ‘Zerofolle’. Voleva esserci in questo lavoro e io ho pensato di affidarle questa canzone che mette a nudo il nostro Paese, in cui arrivano ancora barconi della morte e ci sono politici che restano in silenzio. L’Italia manca dei Verdi, dei Pascoli, dei Pasolini, dei Verga, figure carismatiche che ci rappresentino con tranquillità nei vari settori della società. Mi auguro che la musica cambi”.
Nella presentazione di “Amo – Capitolo II”, Zero ringrazia quei giovani che hanno il coraggio di osare, puntando sul talento, la costanza e la pazienza: “Sono doti che vanno messe in gioco, insieme a un po’ di faccia tosta. Io forse ho esagerato un po’… A Roma si dice ‘Meglio faccia tosta che trippa moscia’. Ai ragazzi dico che bisogna tirare fuori le proprie credenziali senza timidezza perché prima di loro ci sono i figli dei ministri, le escort… La timidezza non è parente dell’educazione, è solo una forma cattiva che impedisce a se stessi di essere conosciuti e apprezzati”.
L’attenzione si sposta poi sul tour, di cui Radio Italia è radio ufficiale, che avrà una “coda” nel mese di febbraio: “E’ la prima volta che mi concedo questo lusso di procrastinare una tournée”, dice Renato. “Di solito facevo 30/35 date perché avevo la sensazione che non bisognasse esagerare, per non rompere… ‘le sfere’. L’Amo Tour è nato con presupposti diversi, avevo il desiderio di far passare alla gente tre ore e un quarto lontano dai casini”.
Alla domanda sui suoi prossimi sogni, Renato risponde: “Se non si è troppo egocentrici, si inizia a guardare nelle prospettive degli altri, a partire dai bambini. Concedersi agli altri dà grande soddisfazione. Penso sempre che l'amore non sia un sentimento astratto ma un’entità presente che a volte ignoriamo. Ogni volta che diciamo no a qualcuno, chiediamo all’amore se è giusto”.
Farai un concerto per la Sardegna?”, gli chiede il pubblico da casa. Renato prima attacca e poi svela una grande sorpresa: “Purtroppo sono rimasto molto ferito da una brutta esperienza accaduta qualche anno fa, quando un giornalista mi ha accusato di aver preso un miliardo e mezzo di lire per un Capodanno sull’isola. La responsabilità di ciò che è recentemente successo in Sardegna è di chi ha fatto scempio delle bellezze naturali del territorio per costruire cemento. In ogni caso, insieme a colleghi illustri, stiamo meditando uno spettacolo acustico per la Sardegna, c’è già una data”. Ma purtroppo non ci ha detto quale…