Prima del soundcheck del suo concerto, però, ha fatto una chiacchierata in diretta con Marina Minetti e Marco Falivelli.
Storia di un pugliese che vive fra Roma e Miami e va in vacanza in Sardegna: dove ti piace andare in vacanza?
“Al giorno d’oggi sono in pochi quelli abitudinari che fanno le vacanze sempre allo stesso posto. Io amo scoprire posti diversi e, se ho il tempo di fare vacanze, scelgo di volta in volta”.
“In Puglia torno ogni tanto: durante il lockdown, ad esempio, sono stato in Salento e ci ho anche scritto l’ultimo singolo ‘Cherie’”.
Singolo che, fra l’altro, tratta il tema attualissimo delle fake news...
“Quella che potrebbe essere apparentemente solo una canzone allegra che invita al ballo, in realtà offre anche spunti di riflessione su quello che ci accade attorno. Subito all’inizio del brano c’è un attacco su chi mette in giro fake news, un riferimento al karma”.
Ma come mai ti è venuta l’esigenza di affrontare questo argomento?
“Prima della pandemia alcuni amici hanno iniziato a chiamarmi per sapere se stavo bene perché c’erano dei titoli che dicevano ‘E’ morto Raf’, anche se non era vero. La notizia era nata da un piccolo cialtrone del Salento che, approfittando del fatto che era venuto a mancare un batterista di nome Raffaele, ha voluto fare un titolo ad effetto che poi è stato ripreso anche da testate più importante. Oggi si fa questo tipo di giornalismo per avere qualche views in più e questo è estremamente dannoso. Nel mio caso è stata una cosa banale e non è successo nulla, ma in altri casi si crea una confusione pericolosissima”.
Questo è l’inizio di quello che sarà il nuovo album: ci dai qualche anticipazione?
“A settembre ci sarà già un’altra sorpresa che anticiperà un album in uscita verso l’inverno”.
Visto che siamo al VOI Tanka Village, come te la cavi con il padel?
“Ho giocato a padel una volta e mi sono fato male al polso: se giochi con me vinceremo!”.
Con Umberto Tozzi siete stati a suonare all’estero in molti posti. Com’è stato?
“Umberto all’estero è una grande star popolare. In tutto il periodo degli Anni ‘80 ha sfornato delle hit internazionali che sono state capite meglio fuori dall’Italia che dentro. Quando uscì ‘Ti amo’ c’era ancora l’impegno sociale nella canzone d’autore e non veniva capita la poesia e l’intensità di questa ripetizione continua della stessa frase. Certi critici la ridicolizzavano, ma in realtà era una canzone di grande forza poetica e all’estero ne hanno capito subito il valore al di là della canzone Pop".
Anche tu all’inizio della carriera hai fatto una passaggio all’estero.
“Non sono nato con il Pop italiano, ho proposto ‘Self Control’ in inglese ed è stato subito un successo internazionale che mi ha colto di sorpresa; per più di un anno ho girato il mondo senza quasi sapere nemmeno dov’ero. Poi ho iniziato a ritagliarmi uno spazio anche nella musica italiana”.
Tu segui da vicino, anche in famiglia, la nuova generazione di musicisti. Una volta si faceva prima esperienza all’estero, adesso invece è un obiettivo che arriva dopo il successo in Italia.
“Quando avevo 15 anni io, tutto quello che succedeva in America arrivava dopo molto tempo e in modo frammentato, non era immediato come oggi. Un giovane musicista oggi è al passo con quello che succede in America o in Inghilterra e la musica è ormai più simile dappertutto. Da una parte c’è un appiattimento, ma dall’altra parte l’aumento di una creatività globalizzata”.
Qual è la canzone preferita di tua moglie Gabriella? Sei il suo cantante preferito?
“Non mi dice mai: ‘Sei il mio cantante preferito’, spero più che altro di essere il suo uomo preferito e credo di esserlo perché viviamo in armonia da più di 30 anni. Ho scritto di amori sofferti, ma con Gabriella vivo un rapporto molto tranquillo”.
L’hai chiesta in moglie mentre giravi il video de “Il battito animale”: vero o fake news?
"E’ vero! Lei non se l’aspettava. Eravamo in Giamaica, stavamo girando il video ed eravamo in un posto bellissimo dove avevano girato anche alcune scene del film ‘Laguna Blu’: gliel’ho chiesto e le ho detto che aveva tre secondi per rispondermi. Sono partito con il conto alla rovescia e, prima che arrivassi a Zero, lei ha detto ‘sì’, anche se non avevo dubbi sulla sua risposta”.
Quali sono i messaggi dei fan che ti hanno colpito di più in tutti questi anni?
“Negli anni i feedback sono stati tantissimi. Dicono continuamente che sono stato la colonna sonora della loro vita e a me fa estremamente piacere. Le canzoni sono qualcosa di tuo che viene trasmesso ad altri e che gli altri recepiscono come proprio e questa è una grande soddisfazione”.
Torniamo in famiglia: c’è un ambiente creativo di collaborazione con tuo figlio Samuele, in arte D'Art?
“E’ iniziata con questo spirito collaborativo e poi ci siamo accorti entrambi che era meglio se ognuno seguiva la propria strada. Lui deve imparare dai suoi errori senza avere il maestrino di turno, proprio come ho fatto esperienza io. Adesso, quando ha finito una canzone, me la fa ascoltare, io gli dico cosa ne penso, lui ne prende atto e può decidere se cambiare qualcosa o no. Bianca invece è più per le arti visive e ha fatto anche la regia di uno dei miei videoclip e anche di uno di Samuele. Adesso si occupa di social media”.