Jago nasce a Frosinone nel 1987, oggi vive e lavora a New York: la sua ricerca nell'arte si ispira anche ai grandi artisti del Rinascimento, spaziando dalla scultura alla produzione di video. Lungo il viaggio, come tutti i nuovi eroi, questo giovane affronta difficoltà e paure: a un certo punto, ad esempio, lascia l’Accademia di Belle Arti di Frosinone per essere più libero.
È una vita di studio quella di Jacopo Cardillo, che a Il tempo dei nuovi eroi ammette candidamente di non conoscere la propria meta: ama il mistero che è parte del suo percorso, perché apre porte sconosciute sull'altrove della creatività, dell'innovazione, della condivisione e della bellezza. Jago lascia che l'arte lo prenda per mano e gli dica “Vieni via con me...” come canta Paolo Conte in uno dei suoi brani preferiti.
Oggi Jacopo, il vero nome di Jago, ha 32 anni: a 24, viene scelto da Vittorio Sgarbi per la Biennale di Venezia, così espone a Roma il Busto in marmo di Benedetto XVI, per il quale viene premiato dal Papa stesso con la Medaglia Pontificia. Dopo le dimissioni di Ratzinger, Jago spoglia la sua scultura originale dei paramenti papali e rappresenta il Pontefice nudo, realizzando l'opera “Habemus Hominem”.
In questo momento c'è persino una sua scultura di marmo che gira nella stazione spaziale internazionale, volando “Nel blu dipinto di blu”. E Jago stesso continua a volare: tiene masterclass in Scuole, Università e Accademie Italiane, Cinesi ed Americane, e con le sue opere riceve riconoscimenti prestigiosi come il premio Pio Catel Award, il Premio del Pubblico Arte Fiera, il Gala de l’Art di Monte Carlo; inoltre viene nominato Mastro della Pietra al MarmoMacc.
Oggi quindi Jago è un giovane artista e scultore italiano residente al North American Sculpture Center (Westbury, New York); una delle sue ultime opere si intitola “Il figlio velato”, realizzata in America per la città di Napoli. Viene definito “Social Artist” perché rende le sue opere accessibili su Facebook e Instagram, dove condivide tutto il processo artistico.