Lo scienziato del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge negli Stati Uniti, una delle università più importanti al mondo, ha una storia di successo che inizia in un modo tutt’altro che facile. Admir Masic nasce a metà degli anni 70 in Bosnia e da adolescente, nel 1992, si trova a vivere sotto le bombe della guerra nell’ex Jugoslavia.
A 13 anni vive in un campo profughi e, come accade a ogni nuovo eroe lungo il suo viaggio, deve subito affrontare difficoltà e paure: oltre alla guerra e alle distruzioni, non c’è da mangiare; lui e la sua famiglia passano molto tempo davanti alla Caritas e alla Croce Rossa per i beni di prima necessità.
Ma l’ostacolo più grande che lo fa soffrire tantissimo è l’impossibilità di andare a scuola. Un dirigente scolastico corre un rischio per poter far studiare Admir Masic, che in poco tempo scopre di essere un genio della chimica. Poi Admir arriva in Italia grazie a un’associazione che opera nel campo profughi, si laurea all’università di Torino e impara la lingua del nostro Paese con le canzoni italiane degli anni 90, come quelle di Jovanotti e dei Litfiba.
Admir Masic ottiene il dottorato in chimica, fonda la startup “Adamantio” per preservare il patrimonio culturale antico e si afferma come scienziato di fama mondiale. Ma la sua attività non si esaurisce qui: un giorno capisce che è il tempo di restituire qualcosa al mondo e, al MIT, fonda il Refugee ACTion Hub (ReACT), un centro che crea nuove opportunità di formazione per gli sfollati in tutto il mondo, soprattutto attraverso l’insegnamento a distanza.