STADI 202312 lug 2023

Pinguini Tattici Nucleari: tutte le emozioni della loro prima volta a San Siro

Dopo la data Zero a Venezia, è partito ufficialmente il tour della band negli stadi: tanti successi ed emozioni, ma anche messaggi importanti e momenti toccanti nello show che ha appena fatto tappa per la prima volta a San Siro. Ecco il nostro racconto

Diciamolo subito: i Pinguini Tattici Nucleari non hanno “profanato” San Siro. Era un po’ questo il timore che la band, poche ore prima di salire per la prima volta sul palco dello stadio milanese, aveva svelato alla stampa. La verità è che ieri (martedì 11 luglio) bastava guardare un San Siro completamente sold out, e sentire il boato che ha accolto Riccardo Zanotti e compagni, per capire che non c’era posto migliore per il ritorno dal vivo dei Pinguini, dopo la data Zero a Venezia. Allo stadio, insieme ai Pinguini, ci si emoziona, si ride, si balla e… ci si sposa!
Il primo dei due appuntamenti milanesi, che in totale accumuleranno 120mila spettatori, inizia all’insegna delle “Fake News”, come l’ultimo album che ha confermato il successo dei Pinguini Tattici Nucleari: un finto annuncio dell’annullamento del concerto, così come i problemi di deglutizione di Zanotti o un incidente del gruppo in furgone anticipano un ingresso nello stadio che non poteva essere più vero.
Quello di San Siro, prima tappa ufficiale di un lungo tour in cui si moltiplicano i sold out, è uno show che attraversa la storia del gruppo, partita con la gavetta nei locali di Bergamo e che oggi parla invece di oltre mezzo milioni di biglietti venduti per gli stadi. Due ore abbondanti di uno spettacolo dal vivo che gli stessi Pinguini avevano promesso come “denso”, ma che forse è riuscito a superare anche qualsiasi aspettativa: “Non avevo mai pensato di riempire un posto speciale come San Siro... figuratevi un tour!”, dice infatti il cantante, Riccardo Zanotti, poco dopo aver cantato “Zen”, il brano che è stato accuratamente scelto per aprire una scaletta di brani che il pubblico sa a memoria. “È il sunto di quel che rappresenta l'ultimo disco per noi: la ricerca di equilibrio nel mondo”, avevano anticipato i Pinguini, nella conferenza che ha preceduto il live. “Si parte da lì perché l’importante, per un musicista, è non perdere la sua autenticità”.
Fake News” è anche la scritta che campeggia sui vestiti di tutti e sei i musicisti: “Pochi abiti da scena, ma funzionali a un racconto che è un tira e molla tra verità e finzione”, aveva promesso infatti Elio, il tastierista del gruppo. Un inizio energico, quello dei Pinguini Tattici Nucleari a San Siro, che non prende comunque il sopravvento sulla consapevolezza dell’importanza di suonare per la prima volta in uno stadio così grande e così simbolico, a maggior ragione per chi è cresciuto in Lombardia: “Tanti grandi artisti sono venuti prima. Noi cerchiamo semplicemente di entrare in questo tempio non da ‘statue’, ma come visitatori che vogliono capire cosa significhi cantare in uno stadio”, è l’approccio con cui Riccardo Zanotti aveva descritto l’avvicinamento del gruppo a questo appuntamento così importante.

Pinguini Tattici Nucleari a San Siro: video

Il primo stadio della band, però, è anche il trionfo dell’unione e di un’amicizia che va avanti da tanto tempo. Perché i Pinguini Tattici Nucleari non sono solo Riccardo Zanotti, ma sei musicisti che, alternandosi sul palco con grande sintonia, si completano a vicenda: “Le band con i frontman sono destinate a finire. Quelle che funzionano di più sono quelle in cui tutti hanno una loro parte ben definita. A noi l’attitudine solista non appartiene”, è la posizione espressa non a caso dal cantante. “Vogliamo essere una band e vogliamo che tutte le identità vengano recepite, senza ‘sboronaggini’. La normalità della nostra origine viene percepita”.
Così, tra un singolo di enorme successo e l’altro, tra una “Giovani Wannabe” e la più datata “Bergamo” (con dedica alla loro città), capita che tutti e sei i componenti dei Pinguini Tattici Nucleari si lancino in balletti, si sedano allo stesso tavolo al centro della passerella e si dividano le parti dello show: se Simone canta da solo “Nonono”, Elio interpreta “Giulia” e “Freddie”, facendosi portavoce di importanti messaggi. “In tanti anni che suoniamo, più volte ci hanno chiesto se, come e quando ci sentissimo politici. Noi abbiamo sempre preferito rispondere con le canzoni”, racconta proprio il tastierista. “Ma come facciamo a non sentirci politici con tutto quello che succede? Noi saremo sempre qui a cantare il diritto ad amare e realizzare se stessi, a prescindere dal colore dell'arcobaleno in cui ci si identifica”.
Lorenzo Pasini, chitarrista del gruppo, dedica invece “Irene” alla precarietà dei musicisti, e non solo: “Siamo molto legati a questo pezzo del 2016, che ci ha permesso di suonare anche fuori dalla nostra Lombardia. La paura del futuro, nel 2023, non riguarda solo il mestiere del musicista, quindi vogliamo dedicarlo a tutti i precari, con l’augurio di trovare un equilibrio”. Infine Nicola Buttafuoco, oltre che come chitarrista, trova il suo posto sul palco anche come dj improvvisato: è lui, in consolle, a far ballare e cantare tutti con un medley “dance” carico di successi che rischiavano di rimanere fuori dalla scaletta, da quella “Scooby Doo” richiesta a gran voce da San Siro fino a tornare indietro nel tempo con “Verdura”.
Tutti insieme, infine, cantano “Dentista Croazia”, uno dei momenti che, proprio per questo motivo, i Pinguini Tattici Nucleari non esitano a inserire tra i più emozionanti dello show: “Parla di noi”, dice Zanotti sul palco, ricordando proprio quel curioso furgone che li portava in giro per i primi live. “Quando l'abbiamo pubblicata, pensavamo che nessuno l'avrebbe cantata, perché nessuno l'avrebbe capita”. E invece… inutile dire come ha risposto San Siro.
Ricordi” (con una serie di aneddoti che scorrono sul maxi-schermo), “La storia infinita”, “Hikikomori”, “Scatole”… Sono tanti i brani che compongono la scaletta e che sono entrati nel cuore dei fan, al punto da portarli sulla propria pelle: e proprio con questo obiettivo, sulla scia di chi sfoggia i suoi tattoo sui social, negli stadi c’è anche un tatuatore pronto a incidere, sul corpo di chiunque lo desideri, una frase tratta dai testi dei Pinguini. “È solo di un disegno preparatorio”, ha assicurato comunque Zanotti prima del live, lasciando ai “prescelti” la scelta definitiva in un secondo momento.
In tutto questo, a ribadire l’importanza che la musica dei Pinguini Tattici Nucleari ha per tante persone, dopo “Ringo Starr” arriva anche una proposta di matrimonio. L’attenzione di Riccardo Zanotti viene subito catturata dal subbuglio che si crea nelle prime file: la coppia che convolerà presto a nozze, incassa così anche gli auguri dell'artista in persona e una dedica speciale sulle note di “Scrivile scemo”. 
Ma le emozioni continuano quando, su “Ridere”, i Pinguini chiamano sul palco una ragazza che possa tradurre l’intero brano nella lingua dei segni, prima del grande finale: sono “Scrivile scemo” e “Pastello bianco” gli ultimi brani da far perdere la voce a tutto lo stadio. “Solo una parola: GRAZIE. Non ce lo dimenticheremo mai”, è stato il commento a caldo dei Pinguini. “Noi saremo sempre qui per voi, come abbiamo fatto in questi 10 anni”, hanno inoltre promesso nel mezzo del concerto.
Questa sera, mercoledì 12 luglio, i Pinguini Tattici Nucleari replicheranno a San Siro, prima di fare tappa in tanti stadi che, nel caso ci fosse ancora posto, viaggiano verso il tutto esaurito: Torino, Roma, Bari, Messina e Olbia sono le altre tappe, prima dell’ultima data speciale a Campovolo. Con loro, riprendendo il brano con cui la band saluta il pubblico, tutta Italia è pronta a trascorrere un’estate... “Fuori dall’Hype”.