I concerti al Forum fanno parte di un tour nei palazzetti che conta 33 date tutte sold out ma, per la band che aveva fatto registrare 1 milione di biglietti venduti nel 2023, i numeri contano fino a un certo punto. “Sono importanti ma i pezzi di più”, ha raccontato la band incontrando un nugolo di giornalisti dopo il primo live ad Assago. “Vogliamo fare musica” è il messaggio forte e chiaro lanciato dai PTN mentre il prossimo disco sta prendendo forma. “Si chiamerà Hello World?”, incalza qualcuno. “Potrebbe essere il titolo”, risponde Zanotti che aggiunge: “Hello World è una frase che ci affascina tantissimo. Sapete tutti che è la frase che insegnano ai programmatori. Poi ha dentro di sé tutto: ‘hello’ cioè ‘ciao’ inteso come azione e ‘world’, cioè la platea. In due semplici parole, ci sono attività e passività, il soggetto e l’oggetto. Ci ha affascinato tanto”.
La scaletta di questi concerti al Forum cambia ogni volta, come le scale di Hogwarts, aveva detto Riccardo lanciandosi in una metafora harrypotteriana. I capisaldi ovviamente non mancano, come “Scrivile Scemo” e “Scooby Doo”, da cui parte un autentico karaoke lungo più di 2 ore.
A uno show dei Pinguini Tattici Nucleari, può succedere di tutto, anche di farsi un tatuaggio. È capitato nella prima data del Forum di Assago a Carlotta, una fan che si è fatta imprimere sul palco e sul braccio il titolo di “Hold On”.
Nella storia musicale dei Pinguini esistono anche degli “esperimenti sociali”. Parliamo di singoli che non lo sono mai stati per davvero ma che lo sono diventati, almeno per la gente: è il caso di “Lake Washington”. “È una magia incredibile che succede poche volte”, dice spesso Riccardo Zanotti dal palco. “La difficoltà ci ha aiutato adesso a percepire il privilegio”, ha confermato poi a caldo il frontman, ricordando i tempi della gavetta in cui dovevano inventarsi sempre qualcosa di diverso per attrarre il pubblico e paragonandoli all’oggi, in cui la risposta del pubblico è praticamente impressionante ogni cosa propongano.
Per confezionare uno spettacolo del genere, la band non lascia alcun dettaglio al caso. “Ci troviamo per un periodo di 2 mesi e mezzo prima di ogni tour nella nostra sala prove a Bergamo e tutti i giorni, dalla mattina alla sera escluse le domeniche, suoniamo, pensiamo, ragioniamo e dibattiamo”, ha spiegato post concerto Elio Biffi svelando che lo studio maniacale sui live a volte sfocia anche nell’analisi delle mappe dei palchi.
Quest’applicazione feroce nella musica trova poi il suo naturale riscontro nel pubblico, il cui bacino di utenza si è allargato e variegato nel corso degli anni. Sempre Riccardo Zanotti racconta: “È strano perché siamo sempre stati abituati ad avere dei fan più giovani o comunque della nostra età. Adesso notiamo sempre di più, anche sotto palco, gente di 50 anni che cantava tutti i pezzi. È una cosa forte. Ci fa molto piacere cantare la nostra realtà di trentenni e riuscire ad arrivare anche a qualcuno che trentenne non è”.