Ecco la video intervista “In primo piano”: il Sanremo “Gigante”, “l'incredibile traguardo” dei 40 anni di canzoni, il saluto ai Litfiba, l'album Pugili fragili, la tournée e l'ambiente.
PUGILI FRAGILI. Il disco del Toro Loco, arrangiato e prodotto con Luca Chiaravalli, esce domani venerdì 21 febbraio in cd, vinile e formato digitale, è il 20esimo lavoro di studio tra Litfiba e Pelù solista ed è già disponibile in pre order. L’album include i feat con Francesco Sarcina (Le Vibrazioni) e Appino (Zen Circus) e mostra tutte le anime del cantante per “abbattere i muri” e tutta la musica che ha suonato in questi anni: c’è così il rocker 2.0, il cantautore, il bluesman ma anche l’uomo del metal, del punk, del grunge, del gospel e delle contaminazioni con l’elettronica.
Nei testi l’artista di Firenze tocca temi di attualità come l’ambiente (che apre e chiude l’album), le infanzie negate, le violenze e la paura del diverso. “Le squame sulla copertina mostrano che con questo disco ho cambiato pelle, suono e linguaggio”, spiega Piero Pelù, “Io e Chiaravalli litighiamo dalla mattina alla sera, è stato un calvario come i 20 anni con i Litfiba: ora sono così temprato che potrei fare anche un disco con Eros Ramazzotti! (ride, ndr) Alla fine il disco è il compromesso tra la mia forza e quella di Luca, per trovare l’equilibrio fra chitarre rock e elettronica. Vengo da 40 anni di musica ininterrotta: mi diverto ancora e lo trasmetto, ho cose da dire perché la realtà mi piove addosso e la musica è la mia ragione di vita, altrimenti farei l’orto! Comunque c’è orto e orto… (scherza, ndr)”.
CANZONI. Ecco l’ascolto in anteprima dei 10 brani dell’album Pugili fragili:
1. Picnic all’inferno. Un duetto “unico” con l’attivista per il clima Greta Thunberg nel primo singolo che ha lanciato il disco
2. Gigante. Il pezzo per la sua prima volta in gara al Festival di Sanremo 2020 è valso a Piero Pelù il quinto posto: è un inno a “spingere forte nel mondo” rivolto ai suoi nipoti e ai giovani
3. Ferro caldo. Con la terza traccia l’album diventa heavy metal e il cantante parla sia della sua irrefrenabile sindrome di “Peter Punk” sia della follia, delle montagne russe e del luna park dei 20 anni, l’età delle sue figlie
4. Pugili fragili. Proprio come sulle montagne russe del rock, questa ballata porta nel disco un’atmosfera intimista: “Sono un pugile fragile nella vita e nella musica”, ci ha detto Piero Pelù al Festival di Sanremo, “Ma resto sempre un lottatore e un festaiolo”.
5. Luna nuda. E’ bello l’incontro con la penna di Francesco Sarcina de Le Vibrazioni in questa canzone d’amore sensuale e “spaziale”, per volare via dalla routine senza cellulari: l’attrazione tra i due protagonisti è come quella fra la Terra e la Luna
6. Cuore matto. La travolgente cover di Little Tony, valsa il secondo posto a Sanremo 2020 nella terza serata del giovedì, è molto sentita da Piero Pelù nel suo impegno anti-violenze sulle donne: “I giovani che non conoscono il rock devono riscoprire Little Tony, Celentano e Bobby Solo. Anastasio ha fatto bene a duettare con la PFM a Sanremo. C’è un lavoro culturale da fare per valorizzare la musica italiana, anche quella artigianale o del passato. Mi auguro che i ragazzi ascoltino questo disco dove ci sono le chitarre che ultimamente si stanno perdendo: quando vedo un giovane con la chitarra, lo saluto e gli dico ‘grande’!”
7. Nata libera. Il timbro del cantante si fa basso e caldo in questa ballad, a sua volta contro la violenza sulle donne: “È la storia di un amore finito male, lui sprofonda in un pozzo dove probabilmente vorrebbe tirare dentro la sua ex. Ho cercato di entrare nella testa di un uomo abbandonato in modo violento. La canzone è un blues pacato ma dark e torbido. Ho riscritto questa storia 20 volte, ci ho lavorato tanto, ci tenevo, non avevo mai scritto un pezzo su questo tema. Ho 3 figlie femmine, non posso che essere coinvolgessimo nel problema dei femminicidi”
8. Fossi foco. Scritta e cantata insieme ad Andrea Appino di The Zen Circus. Piero Pelù rielabora la celebre “Se fossi foco arderei il mondo” del poeta toscano medievale Cecco Angiolieri (cantata anche da Fabrizio De André) per “bruciare” le paure immotivate che rischiano di trasformarsi in odio per la diversità: “Tramite sua madre, Appino frequentava gli stessi centri sociali di Pisa dove andavo io. Nonostante la differenza d’età ci siamo trovati benissimo” afferma Pelù
9. Stereo santo. Il pezzo rock rappresenta al meglio Piero e tutti quelli che amano “la musica a palla”, che non si arresta mai
10. Canicola. Questo hard rock finale è un “martello” sul riscaldamento globale che affligge il nostro pianeta
SANREMO 2020. Piero Pelù commenta il successo inaspettato con il quinto posto ottenuto al Festival: “All’inizio mi davano ultimo ma io ho avuto un approccio easy, ho una vita estrema e non faccio mai scelte facili… Questa somma di energie, preparata già con il disco, è esplosa all’Ariston. Sono abbastanza incosciente da non preoccuparmi di queste cose, vivo il presente, non mi interessa il dopo. ‘Gigante’ è un brano in cui credo: ho fatto mio il tema della rinascita ispirato dai ragazzi delle carceri minorili di Nisida, sono come un serpente che cambia muta e va avanti. Sono istintivo ma razionalizzo anche tanto. Ho messo su una squadra nuova che sta seguendo la mia follia. Mi hanno detto dopo che quella scippata a una spettatrice dell’Ariston era una Chanel da 5mila euro e io, incosciente, l’agitavo come fosse una borsetta delle mie figliole! Il Sanremo di Amadeus è stato coraggioso, ha dato un bellissimo ventaglio di tutti i generi musicali che ci sono in Italia”.
TOUR. Da domenica 23 febbraio 2020, Piero Pelù terrà una serie di incontri con i fan per presentare il nuovo album Pugili fragili nelle principali città italiane: partirà dalla sua Firenze e poi toccherà Bologna, Roma, Napoli, Lucca, Bari e Milano. A luglio invece arriverà il tour di concerti 2020: le prime date sono il 3 al Rugby Sound Festival di Legnano (Milano), il 10 al Marostica Summer Festival, il 16 all’Anima Festival di Fossano (Cuneo), il 19 all’Oversound Festival di Molfetta (Bari), il 23 al Summer Festival di Valmontone (Roma), l’1 agosto al Festival delle Crociere di Orbetello (Grosseto), il 19 al Festival I colori dell’olio e il 3 settembre al Verona Folk Festival di Verona; “Arriverò anche all’estero, c’è un tour molto cicciotto che mi aspetta, ci saranno anche la mia Sardegna e la Svizzera. Inizio ora a costruire il sound del live, il problema sarà non suonare più di 3 ore! Sto pensando di allargare la band dei Bandidos” aggiunge l’artista. In concomitanza con le date live, l’artista porterà avanti dove possibile il Clean Beach Tour, il progetto organizzato con Legambiente, per togliere attivamente e concretamente plastiche e microplastiche dalle spiagge: “Io e mio fratello già da piccoli portavamo via i rifiuti dalla sabbia. Anche a Sanremo c’erano quantità mostruose di polistirolo insabbiato, difficilissimo da smaltire, deve sparire dalla faccia della terrà, ci vorranno secoli prima di eliminare quello già prodotto. Raccattare plastiche non è da sfigati ma è un gesto rivoluzionario”.
LA MOGLIE. Piero Pelù ha sposato recentemente la direttrice d’orchestra Gianna Fratta: “Lei è una santa. Il fatto di essermi sposato dopo tanti anni mi ha fatto capire l’importanza di non mollare mai all’interno di un rapporto, bisogna essere lottatori nel bene e nel male, quando ci sono i casini bisogna stringersi. Mi ritengo a scuola a imparare tutti i giorni. L’altro giorno è venuto a mancare l’ingegnere del suono di Firenze Gasperini che aveva la Sla e sua moglie gli è sempre stata vicina come un angelo fino alla fine, sono esempi di vita. Tutto questo fa parte dell’essere pugili fragili”. E sulla causa legale con l’ex premier Matteo Renzi la sua risposta consiste solo in un “No comment”, scritto sul petto nudo usato come una lavagna, e nelle parole “nessuna querela”, con un sorriso.