Paola Turci torna al Festival dopo il successo di “Fatti bella per te” e porta in gara il brano “L’ultimo ostacolo”. La voglia di rimanere e sfidarsi, il padre e i due concerti a maggio: l’artista si è raccontata in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana.
Bentornata a Sanremo. Ma chi te l’ha fatto fare? “Ancora cerco la risposta. Sono felicissima. Oggi alterno momenti di ‘Non vedo l’ora’ ad altri momenti in cui penso di prendere la macchina e di scappare. Ma io non ho la macchina…”.
Quando pensi di scappare, che cosa ti spinge a rimanere? “Gli altri, che hanno lavorato e fatto tutto con me. Poi non voglio deludere me stessa”.
Ho letto in un’intervista che per la prima volta che sfidi una Paola non inquieta ma felice? “Sfido la Paola di due anni fa. Torno dopo un tour nei teatri e un disco che mi ha dato tante soddisfazioni. Mi piace sfidarmi e ingarellarmi, termine romano per dire mettere in gara”.
Quali sono i processi per superare degli ostacoli? “Concentrazione e rilassamento. Sembra stupido ma serve pensare a cose positive. Stamattina mi sono svegliata all’alba, stranamente in questi giorni mi sveglio presto, e c’era un’alba stupenda, un sole stupendo”.
Ora ti faccio una domanda che faremo a tutti gli artisti. Chi vuoi rendere felice oggi? “Voglio far felice me stessa. Uscire da lì ed essere contenta. Vorrei far felice il mondo ovviamente ma non sempre ci riesco. Voglio sempre dare il massimo e migliorarmi. Il disco che uscirà il 15 marzo, è un rischio, è un disco di passato, presente e molto futuro, se sarà sbagliato avrò sbagliato io”.
Il testo L’ultimo ostacolo è ispirato a tuo papà… “Ho perso mio padre tre anni fa, l’ho visto andar via. La canzone inizia con ‘Fermati che non è l’ora dei saluti’. Mi ha fatto ripensare a quei momenti e a quanto sia bello avere qualcuno su cui contare, come un genitore che è la figura guida”.
Il testo dice anche “Abbracciami per due minuti”… “Due minuti possono essere tanti, possono essere molto intensi”.
Cosa ti ha detto il buon Luca Chiaravalli, che ha avuto tanti successi al Festival? “Mi ha detto ‘Vai amazzone e spacca tutto’. Quest’anno non dirigerà l’orchestra ma lui c’è, ha prodotto il disco e ha scritto anche dei brani. E’ una presenza importante, ho bisogno di queste figure grandi e lui è grande in tutti i sensi perché è più alto di 2 metri. Io lo chiamo guerriero”.
A maggio hai degli appuntamenti… “Il 13 maggio sarà al teatro degli Arcimboldi per il mio primo concerto e il 22 sarò all’Auditorium Parco della Musica di Roma”.