La cantante è passata al Fuori Sanremo per raccontarci tutte le emozioni del momento al Festival di Sanremo
Al Fuori Sanremo è passata anche Noemi. La cantante sarà in gara con “Se t’innamori muori”, brano scritto con Mahmood, Blanco e Michelangelo, e dopo l’esperienza al Festival pubblicherà l’album “Nostalgia”. Noemi ha parlato di questo e molto altro ai nostri conduttori Mauro Marino e Francesca Leto: qui il testo dell’intervista.
Benvenuta Noemi, sarai la quarta a esibirsi!
Sì, sono contenta: così ci togliamo il pensiero…
In realtà, tu sei tra gli artisti che ha partecipato più spesso al Festival…
È vero, però è sempre una grande emozione cantare dal vivo una canzone nuova, bisogna farla bene.
Da come ne parli, si vede che ci tieni molto a questa canzone, “Se t’innamori muori”.
Sì, c’è molto della me di adesso e della me da piccola. Devo ringraziare chi l’ha scritta: Blanco, Mahmood e Michelangelo perché sono partiti da me: li stimo molto come artisti e come persone.
Come è nata questa collaborazione con loro?
Come i fiori, come direbbe Vasco. Nasce da chiacchierate, serate passate a divertirsi, quando escono anche argomenti più seri. Come la frase sui figli (“Avere figli non è, non è / Un discorso facile da prendere” ndr): mi ha molto colpita, mi racconta molto bene, anche per quello che mi è successo.
Già il titolo “Se t’innamori muori” è molto d’impatto!
In realtà questo “muori” ognuno può leggerlo come vuole. Io lo intendo come la piccola morte dei poeti francesi: dopo l’amore c’è quella sensazione di abbandono totale. Dopo che hai dato tutto, puoi lasciarti finalmente andare. È una canzone che parla di quanto è importante lasciarsi andare, dare tutto. Vivere senza schemi e senza paura di rimanerci male. Oggi siamo più distanti tra noi è c’è paura di essere fragili.
In effetti c’è una cautela nei sentimenti. Siamo sicuri che ci porterai in un bel mondo con questa canzone e con il nuovo album “Nostalgia”, in uscita il 28 febbraio.
È un disco molto morbido, dove ho collaborato con tanti autori. Per esempio c’è Neffa, con cui ho cantato la title-track. C’è il duetto con Tony Effe e poi ho scritto molto anche io.
Perché questo titolo: “Nostalgia”?
Il pezzo con Neffa mi ha aperto la luce. La nostalgia non è triste come la malinconia, ma è il pensiero felice di quando sei piccolo in camera tua o in vacanza con la tua famiglia. Volevo sentirmi a casa in questo disco e voglio che anche chi lo ascolti si senta a casa.
Con la tua musica sei molto coraggiosa a portarci nei sentimenti anche scomodi, a vivere con molta emotività…
La musica ha molti ruoli: ci fa divertire, ci fa sfogare, però ci emoziona anche. È sempre bello raccontare delle cose che ci fanno vivere il brividino e ricordare cose che forse non vorremmo ricordare.
A proposito di emozioni, cosa ti aspetti da questo Festival?
Spero di divertirmi molto!
Poi sarai anche in tour…
A novembre inizio il tour nei teatri e poi il 20 dicembre mi esibirò al Palazzo dello Sport di Roma, giocherò in casa!
Parliamo un po’ anche dei tuoi look. Per questa prima serata rimarrai nel mood mannish che hai sfoggiato ieri alla sfilata sul green carpet?
Ci sarà un po’ Hollywood nel mio stile: un look molto legato alle dive del cinema. Quello del cinema è un mondo che amo tantissimo, un mondo di grandi sentimenti e personaggi. Questa canzone parla di sentimenti e quindi è il racconto giusto.
Cosa c’è nel cinema che vi cattura così tanto? Voi artisti ce ne parlate sempre e tu hai anche recitato…
Io sono anche laureata in Critica cinematografica e televisiva. Il racconto per immagini è incredibile. Specialmente per quanto riguarda le donne, ci sono dei grandi volti. A parte la Magnani, anche Monica Vitti. Hanno raccontato un periodo della nostra storia che guardiamo sempre con nostalgia, restando in tema. Musica e cinema poi sono molte legate.
È sempre arte!
Ci si prova!