News11 lug 2016

Nesli, l’album Kill Karma e il tour: “Spogliarmi mi ha reso più forte”

“Il mio genere? È la Nesli Music, un mix di quello che sono io”

Il singolo “Equivale all’immenso” ha lanciato “Kill Karma”, il nuovo disco di Nesli. L’artista lo presenta a Radio Italia, dalla copertina al vinile, dalla “Nesli Music” alle tracce dell’album, insieme a Paola “Funky” Gallo.
In questo disco ti sei messo a nudo a partire dalla copertina in cui sfoggi i tuoi tatuaggi.Spogliarmi mi ha reso più forte, è stata la mia armatura e mi ha dato una cazzimma notevole, invece di farmi vergognare e farmi sentire osservato o vulnerabile”.
“Kill Karma” è arrivato subito ai vertici tra gli album e primo tra i vinili.È insolito ma indicativo e mi fa sorridere perché non era scontato né realizzare il vinile né poi venderlo”.
Questo disco rispecchia la tua persona e la tua arte fino in fondo.Mi sono cucito l’album addosso: abbiamo fatto un lavoro di fino e di sartoria italiana, tra Marche e Sicilia, e lo sento mio. È un disco che smuove molto: mi arrivano lettere lunghissime e anche chi critica, motiva e argomenta. Ma il processo artistico e creativo dev’essere anche spettacolo e divertimento”.
Quali aspetti di questo lavoro ti rappresentano di più?In questo disco ci sono più risposte che domande: è un disco crudo e amaro, che però esprime una visione molto lucida, non da persona sconfitta. Il risultato è stato un pugno nello stomaco per due motivi: per la voce che finalmente sono riuscito a far sentire come volevo e come sentivo, perché abbiamo trovato le tonalità giuste, rendendo la ‘voce dell’anima; e poi perché è crudo, vero, triste, viscerale, animalesco e libero”.
Come definiresti la tua musica?Il mio genere è Nesli Music, un mix, una contaminazione frutto di quello che sono io, anche perché con questo album ho scoperto di avere sette personalità distinte. Ho lavorato tanto per mettere a fuoco il mio genere: questo percorso è passato dall’album ‘Andrà tutto bene’, da un libro, da un DVD e da Sanremo, che era un passaggio necessario: dovevo e volevo farlo. Questo disco è come un libro contenente tutte le mie sfaccettature musicali, la mia ispirazione poetica e la volontà di dare a ogni parola un peso specifico. C’è anche un po’ di continuità con il precedente ‘Andrà tutto bene’”.
Cosa significa il titolo dell’album?Kill Karma è una speranza evolutiva che passa per un processo di distruzione e che finisce con la rinascita. Kill Karma quindi significa: uccidi te stesso”.
C’è una canzone di questo album nata in un modo particolare?‘Vivere è ridere’. Ho sognato il ritornello della canzone e il risveglio è stato come un flash. Nel sogno la stavo suonando con un faro bianco sparato su di me, come se fosse il set di un videoclip. Io vedevo tutto da dietro le quinte. Al mattino mi sono messo al piano e ho composto il ritornello che avevo sognato. È una canzone arrivata da un altro pianeta ed è identica a come l’ho sognata. Non è radiofonica, quindi non penso che sarà un singolo ma vorrei farci un video-blog”.
Un’ascoltatrice chiede come ti è venuta l’ispirazione per il parlato di “Vivere è ridere”.I messaggi e le parole che ho scritto per la mia ex sono diventati in buona parte strofe di testi. Quella parte parlata del brano era in una lettera d’amore. Dici che la mia ex potrebbe chiedermi i diritti? Ci manca solo questo, mi ha già rovinato emotivamente! (ride ndr)”.
Qual è il brano più emozionante da cantare dal vivo?‘Piccola mia’. Il bello di fare questo brano ai concerti potrebbe essere questo: interromperlo dopo la prima strofa e piangere tutti insieme. Anzi, forse ci sarà una terza strofa aggiuntiva solo strumentale per consentirci di piangere…”.
Cos’hai in mente per l’instore e per il prossimo tour?Sono in giro a fare gli instore, sto vedendo tanta gente e ci sono un sacco di facce nuove. Ho dato disponibilità per farli tutta l’estate e anche a settembre. Il tour si farà a ottobre, anche suonando in mezzo alla strada se non ci saranno ancora date ufficiali…”.