News01 lug 2016

Nek: l’incontro con De Sciglio e il nuovo tatuaggio “King”

L’attesa a Casa Azzurri per il suo concerto

Nek ha raggiunto i microfoni di Daniele Bossari, inviato speciale di Radio Italia a Euro 2016, prima di salire sul palco per il suo concerto a Casa Azzurri.
Appena sei arrivato, ho visto che hai incontrato Mattia De Sciglio. Com’è andata?Da milanista a milanista siamo andati subito d’accordo. È un ragazzo molto carino, disponibile. Abbiamo fatto un’intervista in cui ci siamo scambiati le sensazioni che proviamo a salire sul palco e a entrare dentro a un campo. Queste sono le analogie emozionali che si provano nel fare il cantante e il calciatore”.
Che cosa ti ha insegnato?Mi ha insegnato che l’adrenalina è una costante, guai se non ci fosse. È una sostanza di cui noi siamo dipendenti, nel migliore dei concetti. Abbiamo necessità di sentire l’entusiasmo intorno a noi. Il nostro beneficio personale arriva da lì, dobbiamo sentirci bene perché stanno bene gli altri”.
Parliamo del tuo nuovo pezzo “Uno Di Questi Giorni” che sta andando alla grande e che è il preludio ad un album… Che uscirà a ottobre, il periodo più o meno è l’autunno. ‘Uno Di Questi Giorni’ è un teaser che tiene le persone 'vive'. Dopo l’esperienza di ‘Amici’ ho voluto far ascoltare qualcosa di nuovo. Il disco sarà anticipato da un altro singolo”.
Hai fatto il coach ad “Amici”. Pur essendo due ambiti diversi, pensi di aver qualcosa in comune con il nostro ct Antonio Conte?Naturalmente sì. Posso lontanamente immaginare la tensione che prova prima di portare la Nazionale a una competizione come possono essere gli Europei. La responsabilità che ha di tenere amalgamati tutti i giocatori nel comune denominatore della forza e dell’entusiasmo. In un certo modo io e J-Ax tenevamo alto il morale dei ragazzi e, soprattutto, cercavamo di infondere in loro questo spirito di avventura e divertimento”.
Hai parlato di J-Ax, è nata anche dietro le quinte una vera e propria collaborazione.Quella del rap è stata una roba goliardica nata semplicemente per la necessità di giocare su se stessi, un aspetto che non deve mai mancare a una persona. Lui è un grande maestro, mi sono buttato in un mondo diverso dal mio e questo però ha avuto un grande successo. Non è escluso che si possa lavorare insieme discograficamente perché c’è un bellissimo affiatamento che potrebbe sfociare nella musica. Non è strategia ma piacere di condivisione”.
Hai scritto l’inno della squadra della tua città, il Sassuolo. Quest’anno per la prima volta nella storia parteciperà a una competizione europea, l’Europa League. Che sensazioni hai?Straordinarie per il Sassuolo. È una grande realtà che nasce dal piccolo. Sono felicissimo perché è una società che sta crescendo e dove si lavora a testa china. Lavoro, impegno e costanza sono tre virtù fondamentali nel gioco del calcio”.
Qui in Francia sei famoso da “Laura Non C’è”. Come si può conquistare un pubblico straniero così difficile come quello d’Oltralpe? “Secondo me entrano in gioco delle alchimie difficilmente controllabili, soprattutto quando si tratta di musica. Nel caso di ‘Laura Non C’è’, fu un pezzo che incontrò le emozioni di molte parti del mondo. Il bello della musica è che unisce e non divide mai”.
La musica segna anche i ricordi, come in qualche modo fanno i tatuaggi. A proposito ne vedo uno nuovo, fresco… E’ di due giorni fa. Dopo diverse pressioni e diversi like sui social del rap di ‘Sassuolo/Palm Springs’, ho avuto l’idea di farmi una striscia nera che include, come fosse stampata, la parola ‘King’”.
Hai parlato di social, come ti trovi a livello di linguaggio?Sto imparando perché il social è un sistema veloce. Io sono iperattivo, quindi andiamo d’accordo”.
Le moto sono un’altra delle tue passioni. Questa è la stagione perfetta… Infatti ero indeciso se venire a Montpellier in moto… Scherzo, era troppo lunga. Di solito vado in giro con i miei amici, un gruppo che si chiama ‘Drinkers”: siamo in 12 tutti ‘Harleysti’ che amano il buon vino, la compagnia e la passione per le moto”.
Un'altra tua passione è la scrittura. Nel 2015 è uscito il tuo primo libro “Lettera a mia figlia sull’amore” che è andato benissimo, con tanti firma-copie in giro per l’Italia. Quando Beatrice sarà più grande, cosa le dirai sull’amore che magari non hai inserito in questo libro?Ho provato a mettere tutto quello che un uomo di 43 anni ha sentito di voler comunicare a sua figlia. Ma l’amore va vissuto personalmente, è come un motore che ha bisogno sempre di carburante o un fuoco che va continuamente alimentato. Lei deciderà se fare come suo papà che vive tutto a 360 gradi. Le auguro di dormire il meno possibile e di essere accesa sulla vita, solo così potrà dire di aver vissuto e magari lo tramanderà ai suoi figli”.
Il 22 e 23 luglio sarai a Los Angeles per questo festival americano.Sarò headliner, con importanti artisti della scena latina, e canterò in spagnolo. Vado, faccio un altro tatuaggio e ve lo mando in foto”.