L’ultima volta che ci siamo visti, ci siamo divertiti come dei matti...
“Siamo tornati bambini, eravamo a Disneyland Paris con Radio Italia solomusicaitaliana. Ci siamo divertiti molto, mia figlia ti chiama ‘zio Mario’ ormai!”
Ieri sera ti abbiamo visto in questa meravigliosa espressione di musica, non semplice, per la cover di “Anna verrà” di Pino Daniele, insieme a Massimo Ranieri.
“Devo ringraziare Massimo perché mi ha chiamato a vivere questa esperienza e ad affiancarlo sul palco dell’Ariston. Non conosco tanto il repertorio di Pino Daniele, ma sono un musicista e per me è un piacere immergermi in un universo altrui, per imparare e per carpire. Pino Daniele ha scritto quel pezzo, ricco di storia, con un’importanza particolare per lo stesso Ranieri. Lui mi spiegava degli aneddoti pazzeschi: la canzone è stata scritta per lui, parla di Anna Magnani, doveva essere la sigla di Fantastico quando lui faceva il programma… Massimo ha vissuto a stretto contatto con Pino Daniele e affiancarlo è stata un’esperienza bellissima per me.”
Il palco di Sanremo tu lo hai calcato tante volte. Una delle prime, con “Laura non c’è” ce la ricordiamo tutti. Tu che ricordo hai dopo così tanto tempo?
“Io, prima ancora, ho fatto il mio debutto nel ‘93 a un Festival di Sanremo non proprio semplice per me. Quella canzone era stata definita anti-abortista, mentre era una semplice storia che io tramandavo, perché mi era stata data da una persona che aveva vissuto la storia sulla sua pelle. Dopo, nel ‘97, è arrivata la mia altra occasione, con ‘Laura non c’è’. Quella è stata la canzone che mi ha cambiato la vita in assoluto: sono 25 anni da quando sono salito su quel palco per cantarla.”
Cosa farai prossimamente?
“Attualmente sto presentando un libro che ho scritto e che trae spunto dall’incidente che ho vissuto nel novembre del 2020. Si chiama ‘A mani nude’ ma, in realtà, l’incidente è il pretesto per poi fare ammissioni, confessioni e aprirmi alla gente come probabilmente non ho mai fatto prima. È un’occasione in più per dire alle persone: ‘Prima di essere Nek, sono un uomo, una persona, un padre, un essere imperfetto non esente da paure, dubbi, gioie, dolori…’. Quindi ho voluto esprimerlo nel migliore dei modi. Nel 2022, poi, ricorrono anche i 30 anni di carriera del sottoscritto e sto cercando il modo per celebrarli.”