News17 mag 2019

Nek: il mio gioco preferito? I Lego. L’Arena di Verona? Un abbraccio

Se Beatrice riuscisse ad accompagnarmi al pianoforte sarebbe bellissimo...

Quali erano i giochi che Filippo Neviani preferiva da bambino? E quelli preferiti da sua figlia Beatrice? Come vanno le lezioni di pianoforte della bimba? Nek l’ha raccontato in una video intervista #atupertu con la redazione di Radio Italia. Ci ha anche svelato in quale epoca vorrebbe vivere se potesse rinascere nel passato, quali sono i Paesi europei a cui è più legato e cos’ha di tanto speciale l’Arena di Verona.

#atupertu con Nek (Il mio gioco preferito)

Il mio gioco preferito – Prima parte” è il titolo del nuovo album di Nek ed è stato il pretesto per chiedergli qual era il suo gioco preferito quando era bambino: “Ce n’erano tanti”, ha spiegato Filippo, “Quelli che ricordo con maggiore affetto sono i Lego. Io giocavo molto con le costruzioni da piccolo. Ho fatto sport come calcio e pallavolo, ma il gioco preferito era quello dei Lego”.
Adesso il gioco preferito di Nek è la vita e, come papà, le cose sono cambiate: “Oggi osservo mia figlia giocare. Mi sono avvicinato ai giochi di società perché lei vuol fare il ‘Gioco dell’Oca’ e altri con domande e risposte. Lei gioca molto con le carte, io le odio ma quando me lo chiede ci gioco volentieri”. La figlia di Nek si chiama Beatrice, ha 8 anni e sta studiando il pianoforte. Papà Filippo sa che la musica richiede molta costanza e non si illude, però un piccolo sogno ce l’ha: “Se riuscisse un giorno ad accompagnarmi con gli accordi su un mio pezzo, sarebbe bellissimo. Si sta allenando molto con ‘Per Elisa’ e sta migliorando tanto. E’ sempre più fluida nell’esecuzione e questo mi ha riempito d’orgoglio. Io ho iniziato ad appassionarmi alla musica a nove anni, quindi più avanti potrò dire se segue le mie orme oppure no”.
Il nuovo singolo di Nek si intitola “La storia del mondo” e fotografa numerosi aspetti trasversali alle generazioni presenti, passate e, probabilmente, anche future. Se l’artista potesse rinascere in un’altra epoca, sceglierebbe in base alla musica e non avrebbe dubbi: “Vorrei aver avuto 15 anni negli Anni ‘70 vivere la musica dell’epoca con quell’età. Oggi però sarei più vecchio”.
Il prossimo inverno Nek partirà per un tour internazionale, che lo porterà in giro per tutta Europa. Qual è il Paese dove si sente più a casa? “Sono inevitabilmente legato alla Spagna, perché è stato il primo Paese che mi ha adottato. La considero la mia seconda casa. Ho imparato la lingua girando per concerti e per promozione, quindi l’ho imparata sulla strada interagendo con tanta gente. Ho moltissimi amici a Madrid e quando ritorno in Spagna con la mia musica è un piacere grandissimo. Anche in Germania mi vogliono molto bene e sono molto contento di suonare in Inghilterra. E’ una Nazione che ammiro dal punto di vista musicale. Ha prodotto gruppi che mi hanno accompagnato nella mia adolescenza. So quanto sia conservatrice in fatto di musica e il fatto di tornare lì e cantare in italiano è già motivo di orgoglio. Poter visitare l’Europa attraverso la mia professione è sicuramente un privilegio”.
Prima del tour europeo, però, ci sono altri due appuntamenti importanti: quello del 29 giugno sul palco di RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO a Palermo e quello del 22 settembre all’Arena di Verona. Nek è molto legato all’Arena e ci ha spiegato perché è un luogo così speciale: “Per quel che mi riguarda ha un calore particolare, forse perché fin da bambino fantasticavo di poter portare il mio gruppo all’Arena di Verona. Fin da quando sono stato invitato in alcuni show televisivi che venivano fatti lì, ho sempre subito il fascino di questo bellissimo luogo antico che, quando si riempie, è come se il pubblico fosse un grande abbraccio. E’ sicuramente uno dei luoghi più magici”.
Nek è impegnato in un tour di firmacopie con sta incontrando i fan di tutta Italia per presentare il suo nuovo disco. Oggi (venerdì 17 maggio) l’appuntamento è a Torino, domani a Bassano del Grappa e domenica a Reggio Emilia. Il 21 l’artista sarà a Palermo, il 22 a Brescia e il 25 a Cagliari.