INTERVISTA16 giu 2021

Nek a Radio Italia: Un’estate Normale, il tour e le 35 canzoni scritte in lockdown

Da Casa Azzurri a Roma, Filippo racconta anche dei progressi alla mano infortunata: “Sta migliorando, la strada è ancora lunga”

L’estate normale di Nek è iniziata un pochino in anticipo con la tappa a Radio Italia da Casa Azzurri a Roma. Ai microfoni di Mauro Marino e Manola Moslehi, Filippo ci ha raccontato tutto sul suo nuovo singoloUn’estate normale, sul recupero dall’incidente alla mano, sul tour in acustico che ripartirà e sui mille progetti che popolano la sua mente, tra cui quello di lavorare alla colonna sonora di un film.
Hai recuperato in fretta dall’infortunio.Abbastanza dai, diciamo che la strada è lunga ancora. In questo periodo con la moto, ho alleggerito la frizione. Faccio esercizio, la mano sta migliorando, naturalmente ha purtroppo dei deficit che purtroppo non riuscirò a compensare”.
E’ appena uscito il tuo nuovo singolo “Un’estate normale”. Hai scritto sui social: “Spero che il pezzo vi strappi qualche sorriso e un po’ di leggerezza”. Missione compiuta?Il primo impatto con la gente è stato positivo, al di là del fatto che tanti dei miei fan aspettavano qualcosa di nuovo. Nella realtà dei fatti, è stata una roba molto veloce. L’idea di fare qualcosa mi allettava, poi mi auguro che durante i mesi successivi il sorriso si allarghi. L’intento di questo pezzo è proprio di portare al massimo piacere, leggerezza e svago. 2 minuti e 48 in cui, magari, il cervello della gente si alleggerisce un attimo. La musica ha in sé, oggi più che mai, questa forza”.
In copertina, c’è la foto di te bambino al mare e assomigli molto a tua figlia Beatrice.Avevo 5-6 anni, credo che la foto sia stata fatta a Riccione. In tanti mi hanno detto ‘assomigli molto a Bea’, quindi il padre è certo! In tanti hanno pensato addirittura che fosse lei, altri invece hanno visto che la foto era di qualche anno fa”.
Cosa stai facendo in questo periodo?Ho tantissime idee in testa, poi mettere in pratica tutto quello che ho nel cervello è un’impresa. Intanto c’è questo tour in questa versione acustica in cui vengo affiancato da Massimiliano Elli alla chitarra, perché io con la chitarra ancora non riesco, c’è il contrabbasso elettrico… Si parte il 2 luglio con tanta voglia di incontrarsi con la gente. Penso che tutti gli altri miei colleghi abbiano la stessa necessità, ci manca il contatto con il pubblico”.
Sei stato il primo ad andare su un tour acustico.Un po’ volutamente, un po’ forzatamente. L’anno scorso avevo cominciato un tour in cui si raccontava in circa un’ora e 40 trent’anni carriera, ripercorrendo i miei caposaldi ma non solo. Ho pensato che quest’anno, come lo scorso, fosse il migliore per continuare il dialogo con le persone in questa modalità. Augurandomi che l’anno prossimo ci possa essere la band al gran completo”.
Fra le tantissime belle canzoni che hai fatto, qual è quella che in acustico suona proprio bene ed è un piacere fare dal vivo?Fatti Avanti Amore. Il chitarrista usa un’accordatura aperta, il contrabbasso… Non pensavo ma viene molto molto bene. È una dimensione completamente diversa, ti devi immaginare qualcosa di differente”.
Hai avuto tanto successo, anche all’estero, te l’aspettavi quando sei partito?Lo speravo tanto ma non me l’aspettavo. Sono sempre andato testa china, io mi reputo un lavoratore come altri miei colleghi. Andavo, producevo, facevo e poi dopo ‘Laura non c’è’ il mondo si è accorto di me. Di conseguenza, da quel momento, ho lavorato sodo per far uscire ogni album dal ’97 a oggi anche in versione spagnola. Quando nasce un brano, nella mia testa parte tutto con uno slang finto inglese, poi la melodia deve essere trasformata in italiano. Dopo di ché viene adattato in spagnolo, non è una traduzione letterale”.
Tempo fa hai fatto delle Storie dallo studio di registrazione, in cui hai detto che c’erano delle canzoni nuove che stavano sbocciando. Ricordando che comunque sei reduce dal doppio album “Il mio gioco preferito”, c’è in cantiere nuova musica?Durante il primo lockdown, fortunatamente nel mio studio a casa avevo modo di liberarmi. Non ho avuto limiti sulla creatività, sulla fantasia. Ho scritto molto, qualcosa l’ho buttato mentre altro l’ho miscelato. Sono venute fuori 35 canzoni. Anche l’album precedente ‘Il mio gioco preferito’ l’ho diviso, non l’avevo mai fatto prima. Oggi i tempi di ascolto sono molto veloci, ormai la cultura del disco è cambiata. Ci si affeziona alla canzone, ma un po’ meno all’idea che possa essere contenuta insieme ad altre in album. Così c’era venuta in mente questa formula”.
Quando ci sono le partite, che tifoso sei? Tendi a guardarle da solo o in gruppo?Sicuramente di gruppo, perché non capisco molto di calcio. Mi piacciono tutti gli sport, quando ci sono le Olimpiadi sono affascinato da tutte le discipline. Mi appassionano il football americano, la pallavolo, la Formula 1, il Sassuolo, Berardi nella Nazionale…”.
Intanto hai partecipato al video coloratissimo di “Salsa” del tuo amico J-Ax… “Quello è una mente diabolica, come fai a dirgli di no? Con Ax abbiamo fatto cose insieme, siamo amici. Mi hanno chiesto di fare un cameo e vengo citato nel testo della canzone, sono andato e ci siamo divertiti”.
In chiusura, Nek si è lasciato “scappare” che vorrebbe “esplorare” il mondo della colonna sonora. “C’è questa bella idea di dare voce alle immagini. Parliamoci chiaro: il film è bello se la musica fa esplodere il sentimento. Mi piacerebbe misurarmi con questa cosa”.