E' la prima delle due date milanesi, in programma all'Alcatraz domenica 6 e lunedì 7 marzo, del “Negrita Club Tour 2016” che ha Radio Italia come Radio Ufficiale: “Era da un po’ che non tornavamo all’Alcatraz. Stasera è imballato! Possiamo tornare domani? Ma noi torniamo davvero domani! Abbiamo un rapporto speciale con Milano, vi dedichiamo la prossima canzone”: sulle note di “In ogni atomo”, successo amatissimo, il pubblico tira su le mani, le batte a tempo e si scatena. Seguono “Militare”, perché purtroppo “le guerre non vanno mai in crisi”, e “Poser”, brano del 2015 firmato con Il Cile: “Abbiamo scritto questo pezzo sui vizi e capricci degli italiani e sulla musica di plastica che si sente in giro”.
Non c’è spazio per rifiatare tra un’incursione e l’altra nel passato, “quando ci ritrovavamo con la chitarra e l’amplificatore sotto alle nostre utilitarie, nelle notti toscane. Per nascere, una vera rockband deve soffrire”: è il momento di “1992” e poi di “Fuori controllo”, con la band che invita la platea alla “bagarre” musicale e con il ritornello corale “Il vento sta cambiando e il sole splende, c'è chi lotta e chi si arrende, c'è chi dice cose nuove, c'è chi è morto e non lo sa”. I Negrita sono in gran forma, schierano un centrocampo a tre e un tridente all'attacco: il batterista Cristiano “Cris” Dalla Pellegrina, il tastierista Guglielmo “Ghando” Gagliano e il bassista Giacomo Giacomino" Rossetti, onnipresente sul palco a torso nudo; davanti, i cori e le chitarre urlanti di Cesare “Mac” Petricich ed Enrico “Drigo” Salvi e la voce di Paolo “Pau” Bruni che balla su ogni pezzo e che per “Il gioco” sfodera un'arma segreta, il tamburello.
Tra giochi di assoli e di luci, “i tempi cambiano ma vuoi o non vuoi siamo ancora tutti qua!”: così parte “I tempi cambiano”, il nuovo singolo scritto con Luciano Ligabue che ha anticipato il disco “9 Live&Live”, uscito venerdì 4 marzo. Viene il tempo di saltare sulle note di “Bambole” e di godersi l'atmosfera intima e rarefatta di “Hollywood”, da cantare tutti insieme.
Pau spiega che, siccome Mac si arrabbia a parlare di bis, il live è diviso a metà, con temi e sonorità diverse; la pausa tra le due parti serve anche perché lui possa fumare una sigaretta e bere un vodka tonic: “Poi torniamo come le vecchie orchestre whiskey time”. Lo show ricomincia con “Radio Conga”, che svela le sonorità latine della seconda tranche di scaletta; l'Alcatraz intona in coro il ritornello, poi continua a ballare con “Rotolando verso sud”, “Soy Taranta” e “Alzati Teresa”: “Siamo andati a prendere alcuni suoni dei Balcani, del Salento e della Francia, per ballare! Ora vi portiamo a Montevideo, dove ci sono personaggi con un fascino particolare, come uno 'in giacca stile dandy mannaro' che sequestra il cuore di molte donzelle nelle strade secondarie del mondo e 'ululallaluna'”.
In scaletta tocca a “Salvation”: “Il 2016 è un anno difficile. Oggi sembra che nelle canzoni non si possa più parlare di società e politica. Ma noi ogni mattina, quando ci svegliamo, abbiamo sotto gli occhi un Paese martoriato, derubato, stropicciato, quasi ucciso. Abbiamo dedicato all'Italia questo pezzo, con una vena altamente polemica”. Se poi Pau avvicina l'armonica alla bocca, vuol dire che sta per dare il via a “Ho imparato a sognare”: il pubblico la canta tutta a gran voce. Dopo le scariche rock di “A modo mio” e “Cambio”, il cantante agita una bottiglia e inonda di birra i fan: parte il “viaggio cosmico” di “Transalcolico”, che contiene anche un omaggio al compianto David Bowie attraverso alcuni versi di “Heroes”. Il gran finale è con “Mama maè” e il motto “Negrita tutta la vita!”. Pau scende dal palco e saluta personalmente alcuni ragazzi disabili e le prime file, sulle note di “Ring of fire” di Johnny Cash.
“È un concerto rock, sudore e fuoco”, ci dice la band prima di salire sul palco per la rubrica a #atupertu, svelandoci scherzosamente il loro “motto” pre-concerto e raccontandoci i drink che non possono mancare nel backstage, la collaborazione con Ligabue e gli anni della Dinamo Rock, la nazionale di calcio fondata con il rocker di Correggio; potete vedere la video-intervista integrale su radioitalia.it.
Francesco Carrubba per Radio Italia