La band, che si definisce in continua evoluzione, tiene un occhio rivolto verso le emozioni del passato e uno puntato verso il futuro: "Fino al giorno nuovo" in collaborazione con Fabri Fibra è solo un'anticipazione del loro prossimo album
I Negramaro sono stati ospiti a Radio Italia solomusicaitaliana nell’isybank Musica Place per raccontare il loro intensissimo 2023. Per la band, quest’anno è stato ricco di concerti e collaborazioni, alcune delle quali raccolte nel docufilm “Negramaro Back Home. Ora so restare”: l’opera, diretta da Giorgio Testi, mostra il concerto della band a Galatina e celebra i suoi primi 20 anni di carriera. Radio Italia solomusicaitaliana è stata radio ufficiale di questo concerto-evento e del "N20 Tour", con cui i Negramaro hanno portato la propria musica in tutta Italia.
I Negramaro, inoltre, a distanza di 6 anni dall’ultima volta, torneranno a calcare i palchi di due stadi: il 15 giugno 2024 saranno allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, mentre il 22 giugno 2024 suoneranno a San Siro a Milano.
Insomma siete stati circondati dall’affetto dei vostri amici
Sì c’erano tantissimi artisti di cui noi stessi siamo fan a nostra volta; è stata un’emozione incredibile riascoltare le nostre canzoni dalla bocca degli altri, come Ariete, Fiorella Mannoia... Un’emozione incredibile perché ognuno aveva la propria e perfetta canzone dei Negramaro. Samuele Bersani ha cantato “Contatto” e ha detto “Sembra una canzone mia!”, infatti abbiamo sempre immaginato questa canzone cantata da lui.
A proposito di amici in musica: “Diamanti” è appena diventato disco di Platino!
Sì grazie Lorenzo, grazie Elisa e grazie a tutti voi!
Parliamo di “Negramaro Back Home. Ora so restare” che racconta l’evento a Galatina. Niccolò Fabi l’ha definito “I Negramaro sono il sogno che volevamo realizzare un po’ tutti da giovani”
Cioè capisci la responsabilità? Ognuno ha detto cose fantastiche. Non aspettatevi di vederci ricoprire ruoli da cinema, è un film un po’ all’americana, con amici e colleghi. Noi ogni volta lo rivediamo e ci emozioniamo. Si è creata una magia irripetibile. Grazie perché ci siete sempre!
Il docufilm è stato presentato al Festival del Cinema di Roma, quindi avete avuto modo di guardarlo insieme al pubblico, avete visto l’accoglienza a caldo.
È stato pazzesco! A un certo punto non capivamo più se fossimo sul palco o se fossimo chi lo vedeva: è stato il modo più vicino all’essere spettatori di noi stessi, è stato bellissimo far parte del pubblico. Poi sul palco sentiamo sempre le emozioni provate dal pubblico. Nel docufilm colpiscono le riprese del palco e degli ospiti, ma le inquadrature sulla marea di gente sono state il valore aggiunto che ha potuto consacrare l’opera.
Vi ricordate il vostro primo live? Anche a bassissimo budget
Ai tempi guadagnavamo 10 e spendevamo 20. Una volta ci hanno detto “Ragazzi, stasera non vi paghiamo”: non ci ricordiamo il budget, ma ci avevano tolto quello che avevamo guadagnato perché avevamo bevuto un sacco di birre.
E il primo stadio?
San Siro! Indimenticabile e ci torniamo quest’anno. Stavolta invertiamo il flusso e facciamo da Sud a Nord: prima suoneremo allo stadio “San” Diego Armando Maradona. Lo chiamo così perché per me è santo.
E la prima volta a San Siro?
La prima volta a San Siro è stata incredibile e ho l’immagine di Ermanno che butta fuori l’aria prima di salire sul palco: quello è l’istante in cui ho detto “Non ho più paura, qui c’è gente che si vuole divertire”. È un momento che ricorderò per sempre. Il palco è la nostra dimensione.