Con questo brano, l'artista ha un solo desiderio: "entrare nel cuore della gente, raccontando le loro storie"
Mr.Rain è passato al Fuori Sanremo ING per parlare ai microfoni di Daniela Cappelletti ed Emiliano Picardi. Nonostante il 2023 sia stato un anno memorabile per la sua carriera, l'artista sta per salire sul palco dell'Ariston con le stesse emozioni del passato. Fortunatamente, per affrontare questa nuova avventura sanremese, ha diverse soluzioni...
Come stai?
Sono emozionatissimo! C’è un po’ di tensione, è il mio "primo secondo" Sanremo.
Cosa è cambiato dall’anno scorso?
Il 2023 è stato un anno che mi ha cambiato la vita, non smetterò mai di ringraziare Sanremo, voi e la gente che mi ha supportato. Però non è cambiato nulla, so cosa mi aspetta, ma sento la stessa tensione.
Hai fatto un power nap, un sonnellino?
Sì ho fatto 15 minuti di sonno mezz’ora fa.
La tensione e l’ansia si sconfiggono anche con alcuni rituali: il tuo è pasta al pomodoro, flessioni e saluto al team
Sì ricomincerò con riti scaramantici!
Ce l’hai di base questo rito o l’hai fatto solo durante lo scorso Sanremo?
È successo nella prima serata e dopo ho pensato che dovevo rifare le stesse cose, sono entrato in un loop infinito!
Tu fai una distinzione netta tra superstizione e scaramanzia e nel tuo rituale un po’ ci credi un po’ no
Dal punto di vista psicologico mi tranquillizza. Io sono qui non per scalare le classifiche, per arrivare primo o ultimo: voglio solo entrare nel cuore della gente, raccontando le loro storie.
A tal proposito: le persone, fuori dai tuoi concerti, non ti chiedono selfie o video, ma di raccontare le loro storie
Sì, sono andato a Sanremo con “Supereroi” che raccontava un mio periodo cupo, era una canzone solo mia, poi ha unito un sacco di gente, è diventata un manifesto. Le persone mi hanno raccontato che è stata di supporto in momenti di difficoltà e questa è la cosa più bella del mondo: essere di supporto alla gente. Da allora ho raccolto molti racconti di persone diverse e “Due altalene” è fatta di tutte queste testimoniante e racconti. Ho cominciato a scriverla riprendendo la storia di un genitore che aveva perso due figli, una cosa che mi ha spezzato il cuore. Ci ho messo mesi a scriverla, perché si aggiungevano sempre più storie. Non era pensata per essere proposta a Sanremo, ma è stata la canzone che mi ha spinto a tornare.
Sei in grado di continuare a scrivere anche vivendo in questo calderone sanremese?
Sì, quando sento il bisogno mi viene da scrivere!