L’artista, il secondo più streammato dopo la prima serata del Festival, ha raccontato la grande emozione provata sul palco dell’Ariston
Mr. Rain, ospite al Fuori Sanremo Intesa Sanpaolo di Radio Italia solomusicaitaliana, ha raccontato ai nostri conduttori Mauro Marino e Manola Moslehi le emozioni provate al suo debutto concorrente del Festival di Sanremo. La sua “Supereroi” è la seconda canzone più ascoltata tra i 14 artisti che si sono già esibiti. L’artista ha anche spiegato com’è nata l’idea di portare il coro di bambini sul palco, regalando agli spettatori un’esibizione magica.
Abbiamo un ospite speciale: oggi come stai, meglio?
Sono ancora shockato, è stata un’emozione unica. Stamattina mi sono svegliato al settimo cielo: sono felicissimo.
Stai andando bene anche al FantaSanremo...
Sono primo!
È stata una bellissima esibizione con i bambini sul palco: come è nata l’idea?
Io sono un fan dei cori di voci bianche. Dal 2015 inserisco nelle canzoni più importanti un coro di voci bianche perché sono convinto che una cosa detta da un bambino ha un grande peso specifico. Nel caso di “Supereroi” ci tenevo a inserire un coro e volevo portarlo sul palco. È pura magia.
Come è nata “Supereroi”?
Era un giorno di pioggia, perché io scrivo solo quando piove. Ho scritto le strofe, poi ho fatto una sessione con Lorenzo Vizzini e Francesca Abbate. Questo brano ha un valore enorme perché parla del fatto di chiedere aiuto. È uno sfogo personale: in un momento difficile mi sentivo l’unica persona al mondo a stare male, ma quando ho chiesto aiuto mi sono scoperto un supereroe. Ho accettato tutto quello che mi spaventava e sono tornato a vivere. È un sogno cantarla a Sanremo.
È stato bellissimo vedere i bambini emozionarsi sul palco…
I bimbi erano molto meno tesi di me. Erano tranquillissimi, non sapevo come facessero. Si sono commossi appena sono usciti. Era una momento magico. Abbiamo festeggiato, poi li ho chiamati a casa. Abbiamo fatto anche merenda insieme
È vero che Sanremo e l’Ariston sono dei riconoscimenti importanti, ma n bambino che si commuove per una canzone che hai scritto è il massimo…
È la soddisfazione più grande: indirettamente puoi dare la mano a qualcuno. Mi sento già soddisfatto cosi.
Non ci aspettavamo il pianoforte…
Essendo anche il produttore di questa traccia ci tenevo a mostrare anche questo mio lato musicale.
Riascoltando il brano, grazie alla voce dei bambini si crea un’atmosfera fatata, molto pura e trasparente...
Sì: più vera, più sincera.
I riconoscimenti sono importanti e c’è un grande riscontro da parte del pubblico. Il picco degli ascolti è avvenuto durante la tua esibizione e sei il secondo artista più streammato tra i partecipanti in gara. Anche il video è molto bello!
Anch’io l’ho appena visto in tv per la prima volta ed è stata una grande emozione!
Sei stato ospite l’anno scorso del Festival?
Sì, con HighSnob e Hu. Quest’anno è totalmente diverso: è un’altra cosa.
Come è stato avere un’orchestra alle tue spalle?
È stato un sogno perché ho composto personalmente il pianoforte e le parti d’orchestra con il direttore Enrico Melozzi. È stato un sogno, perché l’orchestra ha un’anima e dà un valore aggiunto al brano. Ringrazio tutta l’orchestra.
Amici e parenti ti hanno scritto dopo l’esibizione?
Ho seicento milioni di messaggi che devo ancora leggere! Ringrazio tutti e cercherò di rispondere a tutti.
Il brano lo hai composto con Lorenzo Vizzini e Federica Abbate: hai avuto riscontro da loro?
Mi hanno scritto subito e sono stati felicissimi per questa prima performance. Anche Legend, il produttore con cui ho collaborato per il brano, mi ha chiamato. Mi sto godendo il momento. Sto vivendo un sogno: è una settimana che non dimenticherò mai.
C’è della buona musica anche nelle nuove generazioni! Finito il festival, parte il tuo tour?
Inizia a inizio aprile: è la parte del mio lavoro che amo di più. Spero non finisca mai. Uscirà anche un disco.
Parlaci del tuo tour: tu sei giovane, ma hai già parecchi brani da portare sul palcoscenico.
Sì, ho già quattro dischi, quindi due ore di show. Farò trenta o quaranta canzoni: voglio farne sempre il più possibile.