FESTA DI FINE TOUR05 ott 2023

Milano canta con Gigi D’Alessio: il Forum applaude Maradona e Merola

L'ultimo concerto nei palazzetti conclude un grande tour ricco di successi ed emozioni: ecco il nostro racconto, tra ricordi e omaggi che fanno scendere anche qualche lacrima

Ieri, mercoledì 4 ottobre, non siamo stati semplicemente al concerto di Gigi D’Alessio a Milano, ma l’abbiamo fatto con lui. Si è raccomandato lui stesso di dire così, all’indomani dell’evento che ha chiuso i suoi live estivi e nei palasport, e come dargli torto: poche volte capita di vedere un palazzetto cantare un’intera canzone, da solo, dall’inizio alla fine. È un percorso che attraversa una carriera, ma anche la storia di una città, Napoli, con graditissimi omaggi a Diego Armando Maradona, Lucio Dalla e Mario Merola.
Bastano due brani, due successi, per infiammare un Forum di Milano tutto esaurito e far partire il primo dei tanti cori della serata: “Tutto questo affetto e avete sentito solo due canzoni. Sono felicissimo di chiudere questo tour che è andato oltre le aspettative proprio qui a Milano”, sono le prime parole di Gigi. “Grazie perché tutto quello che mi date è… assaje”, prosegue, lanciando un altro dei pezzi della lunghissima scaletta.
Il live del cantautore è un viaggio tra i ricordi, in una carriera da circa 450 canzoni: “Sono così tante che me le dimentico, ma in macchina anche io ascolto Gigi D’Alessio! Durante questi viaggi, scopro di aver scritto delle perle”. Scegliere cosa cantare, quindi, diventa sempre più difficile: “Ho due carriere, una napoletana e una italiana: la mia lingua madre è il napoletano, la prima lingua straniera che ho iniziato a studiare è stato l'italiano. Trovare un equilibrio è difficile”, aggiunge.
Che sia in napoletano oppure in italiano, ogni brano è un tripudio: al momento di “Un nuovo bacio”, anche la platea scatta in piedi, e ci rimane per una serie di successi, da “Como suena el corazon” a “Mon amour”, fino a “Miele”, con tanto di trenino che nasce spontaneo tra le prime file. Ma tutto si ricompone, tutti con la mano sul cuore, quando arriva “Annare’
È il trionfo della semplicità: al centro del live c’è la musica, e al centro del palco, circondato da una corposa band, c’è solo un pianoforte, fedele compagno di Gigi D’Alessio e grande alleato quando c’è da comporre una nuova canzone: “Vedo immagini che diventano parole, e insieme alla musica formano una canzone”, svela, ricordando di aver scritto il suo ultimo singolo, “Si te sapesse dicere”, per amore… anche se qualcuno lo ha dedicato addirittura al suo cane: “Ma spesso gli animali sono meglio di noi”.
Come ogni storia che si rispetti, ci sono alti e bassi: “Nella vita non bisogna mai prendere i percorsi facili, altrimenti perdi un pezzo di vita. Bisogna fare i sacrifici, e prima o poi arriveranno le soddisfazioni”, raccomanda D’Alessio al suo pubblico. “Io mi sento molto fortunato perché ho fatto il lavoro che ho sempre sognato. Ma nessuno mi ha mai regalato nulla, è un mestiere pieno di sacrifici”. È con questa filosofia che l’artista è arrivato a collaborare 31 anni fa con Mario Merola (“Ovunque tu sia, questo applauso è per te!”), con Lucio Dalla (ricordato durante “Napule”) e a incontrare un campione simbolo di Napoli come Diego Armando Maradona.
Olé olé olé, Diego, Diego!”, è il coro che nasce naturale, tra maglie e sciarpe del Napoli che sventolano, quando compare l’immagine del grande calciatore, a ricordare un aneddoto di 10 anni fa: “Nel 2013 sono stato contattato da alcuni produttori argentini per fare un documentario sulla mia vita e su quella di Maradona”, ricorda Gigi con un po’ di emozione, la stessa provata proprio da Diego quando scoppiò in lacrime ascoltando “Si turnasse a nascere”. Alla fine della canzone, c’è tutto il Mediolanum Forum in piedi, stavolta non per cantare o ballare, ma solo per applaudire Maradona e tutto quello che ha rappresentato per Napoli.
Ma è quando Gigi si siede al piano e suona le prime note di “Non dirgli mai”, che arriva probabilmente il momento più emozionante. Lui lascia il microfono e fa cantare solo la sua gente, fino alla fine: non c’è bisogno di nient’altro, adesso è lui a godersi lo spettacolo e a ricevere la più grande delle ovazioni. “La cosa straordinaria è che cantate voi, ma fate la standing ovation a me. Credo sia la mia canzone più difficile. Se questo non è amore, sapete dirmi che cos’è?”.
È con questo scambio continuo d’amore, tra un medley e l’altro con tutti i brani più significativi della sua carriera, che Gigi D’Alessio chiude il suo tour, una serie di palazzetti arrivati al termine di una trionfale tournée estiva che ha dato seguito agli straordinari sold out in Piazza del Plebiscito: la grande location napoletana lo accoglierà anche nel 2024, con gli appuntamenti che sono appena saliti addirittura a 7 (nuovi biglietti disponibili dalle 16.00 di oggi, giovedì 5 ottobre).
Ora Gigi D’Alessio è già in viaggio per alcuni concerti oltreoceano, tra Canada e Stati Uniti, ma lascia l’Italia con una certezza, ancora una volta: “Non cambierei il mio pubblico nemmeno con quello delle grandi rockstar. Siete la parte migliore dello spettacolo e di me”. E non è un caso che sia “Una magica storia d’amore” il bis con cui ha deciso di salutarlo.