News21 mar 2017

Michele Bravi: “Duettare con Alessandra Amoroso? Hai voglia!”

E confessa: “A un certo punto avevo pensato di lasciare la musica”

Michele Bravi racconta il progetto di “Anime di carta”, il “vero primo disco”, da Sanremo con il brano “Il diario degli errori” ai concerti di maggio. La sua crescita personale dopo X Factor, la tentazione di lasciare la musica provata prima di “I Hate Music”, le canzoni nel cassetto, la nuova esperienza da “autore” e la possibilità di collaborare con Alessandra Amoroso: tra una risata e l’altra, il cantante chiacchiera in diretta con Paola “Funky” Gallo mentre l’hashtag “#MicheleBraviRadioItalia” diventa uno dei più usati su Twitter.
Il tuo disco contiene melodia italiana, brani da crooner, pezzi in lingua inglese e sound internazionale.Ho cercato di unire la scrittura tipicamente italiana a un tappeto musicale che rispecchiasse i suoni di oggi. Inoltre è stata fatta una ricerca sulla timbrica della mia voce. Anche ‘Il diario degli errori’, il brano che ho presentato al Festival, non ha una struttura proprio classica…”.
Il titolo dell’album è “Anime di carta”.È una metafora per parlare del rapporto a due, sia nell’amore sia nell’amicizia: si tratta infatti di un ‘materiale’ molto delicato. A Sanremo ho rappresentato questa idea con gli origami, ne avevo ogni sera uno diverso: nella prima serata avevo un fiore, in omaggio alla città dei fiori, mentre l’ultima sera ho scelto un cuore perché, esibendomi, stavo mostrando proprio il mio cuore. Avevo pensato di sfoggiare una foglia durante la settimana ma tutti mi dicevano che sembrava marijuana: sarebbe stato un epic fail”.
La copertina mostra il tuo volto diviso in due, con una metà di carta. “Ho fatto impazzire i grafici per realizzarla. Volevo un’immagine che raccontasse il concetto di ‘carta’ in assenza del titolo, che non è presente sulla cover”.
Hai solo 22 anni e pure, come hai dimostrato anche al Festival di Sanremo 2017, canti con un’intensità unica. “Non dipende dalla sofferenza individuale. Canto il ‘Diario degli errori’ sulla base dei miei errori di oggi, che continuo a ripetere e che mi seguiranno per molto”.
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Dalla tua vittoria a “X Factor” nel 2013 a oggi non è passato molto tempo, però sei cambiato tanto. “In questi 3-4 anni sono cresciuto molto. Il talent show ha coinciso con il periodo della mia vita in cui dovevo decidere chi volevo essere. Ora sono più rigido nel presentarmi, perché oggi posso essere solo me stesso”.
Il tuo album “I Hate Music” del 2015 era una provocazione, ma hai mai pensato davvero di lasciare la musica? “Sì, perché ero arrivato a un punto in cui mi esprimevo ma non riuscivo a dire quello che volevo. Mi sono fatto mille paranoie. Non avevo trovato la dimensione per amare in modo giusto la musica, ma con quel disco ci sono riuscito”.
Si può dire quindi che “Anime di carta” è il tuo album dopo la “guarigione” dal periodo di odio per la musica? “Sì, si può dire che questo è il mio primo vero disco, in cui sono io a raccontare la mia storia e a cantarla. Il problema è che ogni volta che finisco una storia, vorrei scriverci un album. È successo proprio così: ho finito male una storia e ho scritto un disco, però mi devo ancora riprendere…”.
Una delle canzoni che raccontano questo percorso è “Diamanti”. “È all’inizio del disco. Il diamante è la cosa più indistruttibile in natura ma se due diamanti sono distanti, la loro resistenza non serve. I diamanti rappresentano la forza e la fragilità allo stesso tempo”.
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L’album contiene 13 tracce, comprese l’interludio musicale introduttivo. Che lavoro di scrematura hai fatto? “Con questo progetto, ho iniziato a scrivere testi seri in italiano, anche per altri. Dietro a questo disco ci sono circa 30 pezzi, nel cassetto ce ne saranno altri 30. Le canzoni inserite nella tracklist erano quelle più a fuoco rispetto alla storia che volevo raccontare. Ci sono altri brani che è giusto che per ora restino nel cassetto”.
Qual è la tua canzone più bella? “Non è ancora uscita: ce n’è una che descrive il momento in cui ci si accorge che qualcosa sta per crollare, creando un’immagine di attesa in cui non si sa alla fine cosa succederà”.
Faresti un duetto con Alessandra Amoroso. “Hai voglia! È bella ed è bello tutto quello che propone. Sono andato a sentirla per la prima volta in concerto dal vivo a Milano: ha un pubblico stra-caloroso che canta dalla prima all’ultima canzone, si crea un’empatia fighissima e sorprendente, è incredibile”.
Terrai due concerti, anteprime dell'Anime di Carta Tour, il 20 maggio al Fabrique di Milano e il 21 al Viper Theatre di Firenze. “Io al contrario di Alessandra Amoroso sbaglio i testi, ma mi impegnerò per impararli (ride, ndr)”.
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