“Senza giri di parole”, continua il Michele, “Non posso nascondere il dispiacere che c’è dietro una scelta del genere ma la necessità, per tutti, di rimanere a casa e stare protetti è, in questo momento di pandemia, molto più grande e importante. L’unico modo per salvare la nostra musica è salvare prima noi stessi. Sono sicuro che ci sarà il tempo e lo spazio giusto per condividere e scoprire 'La geografia del buio' ma adesso dobbiamo comportarci, con gentilezza e rispetto delle regole, come una comunità che sta lottando per rialzarsi e rimanere a casa”.
Michele Bravi dichiara su Instagram e social: “A tutte le persone che aspettavano con curiosità e impazienza un mio lavoro discografico e che, quindi, si troveranno dispiaciute o interdette davanti a questo post, dico grazie del calore dimostrato finora e chiedo, con il cuore in mano, di rimanere uniti come una famiglia paziente. Vorrei, infine, ringraziare con infinita gratitudine tutti quei guerrieri (medici, operatori sanitari, forze dell’ordine, cassieri, impiegati d’ufficio, addetti alle consegne e ai trasporti, etc...) che stanno permettendo alla nostra Italia di rimanere in piedi in un momento tanto complesso ed esprimere grande vicinanza alle persone e alle famiglie colpite dal male che questo virus rappresenta. Prego, con tutto me stesso, che voi tutti siate al sicuro. Siamo forti. Torneremo presto a cantare. Michele”.
In seguito all'attuale situazione italiana dovuta all'emergenza Coronavirus, infatti, per salvaguardare la sicurezza di tutti e il rispetto delle regole, l'uscita dell'album La Geografia del Buio di Michele Bravi - originariamente prevista il 20 marzo 2020, poi riprogrammata per il 17 aprile - è quindi rinviata ora a data da destinarsi: presto verranno comunicati ulteriori dettagli riguardo alla release del progetto discografico. A distanza di tre anni da Anime di carta, album certificato disco d’oro e contenente il singolo doppio platino Il diario degli errori, per Michele Bravi, La Geografia del Buio rappresenta “un racconto attraverso la ferita del mondo. Una perdita di aderenza dal reale e il tuffo in un’oscurità che racchiude in sé la violenza della vita e riscopre nell’amore l’unica salvezza. Un amore che non combatte il male ma che aiuta a disegnarne la geografia”.
L’estetica del disco si sviluppa in una sequenza di immagini oniriche e surreali, allucinazioni, che Michele racconta attraverso le parole e la musica delle canzoni: si susseguono suggestioni evocative che rimandano a una realtà stravolta e a un profondo dolore che avvolge, immerge e nasconde ogni cosa come una profonda coltre di nebbia. Il concept del nuovo album del giovane cantante è caricato di grande drammaticità, è come se la realtà si palesasse sotto forma di rappresentazione teatrale, dove la separazione tra spettatori e attori è un limite invalicabile.