News18 dic 2015

Mengoni a Radio Italia: a gennaio in Spagna esce Liberando Palabras

L'hashtag #MengoniRadioItalia entra fra i trend mondiali di Twitter!

Oggi Marco Mengoni è stato ospite di Radio Italia per presentare in diretta il suo nuovo album “Le cose che non ho” insieme alla nostra Paola “Funky” Gallo. L'Auditorium era strapieno: “Qui ci sono alcune persone che conosco bene. Vedo più loro che i miei genitori”.
Che effetto fa trattare numeri come 17 milioni di visualizzazioni online? Un italiano su quattro ha visto il tuo video.Datemi una calcolatrice. Sono numeri pazzeschi, riguardano me ma più che altro riguardano il pubblico che sta qui e che ci sta guardando da casa. A me piace quando si commenta e si giudica un disco, il fatto dei numeri è una cosa positiva perché senti che hai ancora un pubblico molto forte che ti segue. I numeri sono loro, più che miei, è colpa loro, io mene lavo le mani”.
E' arrivato il momento di ascoltare “Ti ho voluto bene veramente”.All'interno del pezzo non esiste la frase 'ti ho voluto bene veramente' al passato. Nel testo è al presente, dice 'perché ti voglio bene veramente'. In verità è un errore. Il primo file che abbiamo aperto sul software si chiamava 'Ti ho voluto bene veramente' e, anche se poi la frase è cambiata, io ho voluto tenere il titolo così perché questa cosa mi piaceva”.
C'è stato un episodio che ti ha fatto decidere che dovevi affrontare il tema dell'essere umano? Non è facile aver voglia di trattare questi argomenti, soprattutto per un artista giovane come sei tu.Bisogna avere un'urgenza. Se tu vivi questi tempi, ti accorgi che succedono delle cose all'umanità. Si tratta di scrivere la nostra quotidianità, quello che viviamo quotidianamente. Un giorno ti svegli e dici: 'sono cresciuto. Bisogna iniziare a scrivere dei testi per dire più cose e affrontare dei temi che vanno affrontati'. E in più ho la fortuna di fare un mestiere in cui si incontra di tutto e in cui si può crescere, nel bene e nel male, vedendo anche mondi diversi dai propri. Io sono uno che viaggia un po' sulle nuvole, ma intanto guardo tutto”.
Intanto, in 15 minuti, l'hashtag #MengoniRadioItalia è arrivato primo su Twitter ed è entrato fra i trend mondiali del social network con oltre 9mila tweet!
Citando “Parole in circolo”, ti senti veramente libero? E' la stessa “Libertà” che canta Giorgio Gaber?Più o meno sì. Mi sento libero di cantare quello che voglio e di mettere nei miei testi quello che voglio, anche se il concetto di libertà è molto più complesso da affrontare. C'è sempre un minimo di compromesso, la libertà è anche un po' quella di poter scegliere il compromesso. In quello che faccio c'è un 80% di libertà che penso sia già incredibile nel mio mestiere”.
In questo disco hai collaborato con Ermal Meta. Farai il tifo per lui a Sanremo?Assolutamente sì. Farò il tifo per lui, anche perché è un mio amico, ma anche per tanti altri, perché ci sono tanti giovani che mi piacciono. Ho seguito tutto quest'anno!”.
E farai il tifo anche per Morgan?E' tra i giovani?.. A parte gli scherzi, farò il tifo sicuramente per i Bluvertigo. Sono un grandissimo gruppo italiano e ho molti loro dischi”.
E se ti dico “Enero” (Gennaio in lingua spagnola ndr)?Che bello! E' partita una nuova avventura perché abbiamo fatto uscire i 3 singoli in spagnolo. Io amo molto questa lingua e la Sony spagnola ha amato molto i miei pezzi, quindi partiamo in gennaio con l'uscita di “Parole in circolo” per il mercato spagnolo, che però avrà un titolo diverso e si chiamerà 'Liberando palabras', cioè liberando parole.
A proposito di Sony: abbiamo appena chiamato la mia casa discografica perché non ci ricordavamo i miei Dischi di Platino. Hanno detto di guardare su Wikipedia!
”.
Forse perché sono così tanti che non si riescono a tenerli a mente.In effetti ne ho appena preso uno e in una settimana”.
Nemmeno un grammo” potrebbe essere il prossimo singolo?Non lo so, magari sì, vediamo. Su Radio Italia non lo so perché c'è un pezzo inglese rap”.
In Auditorium però era presente anche Mario Volanti e ha assicurato che Radio Italia trasmetterà il prossimo singolo di Marco.
Questa frase della canzone ha colpito tutti: “Non dobbiamo cedere nemmeno un grammo d'amore agli altri”.E' un concetto difficile da spiegare, in tanti mi hanno chiesto spiegazioni. Mi sono reso conto che tante volte diamo troppo amore in giro e non lo teniamo invece per le persone più importanti. Io ho persone che mi sono state vicine sempre, mentre altre con il tempo le ho perse. Non mi piace sprecare l'amore, preferisco darlo nei momenti giusti. Quando sali sul palco, quello è il momento in cui devi dare tutto agli altri”.
Ci parli di “Solo due satelliti” e della tua collaborazione con Giuliano Sangiorgi?Con Giuliano ci conosciamo già da prima. Mi aveva dato un pezzo e io ho provato in ogni modo a fare spazio nel disco perché era bello. Quando tu scrivi un pezzo, lo dai a un altro artista e ti arriva il no (e a me è arrivato due volte da due artiste), un po' ci rimani male. E' successa questa cosa e io ho dovuto dirgli che quel pezzo non c'entrava nulla con il disco. Lui però non si è perso d'animo e dopo 2 mesi ci siamo rivisti piano e voce. Quello che mi ha fatto sentire era così bello che doveva assolutamente 'mengonizzarsi' ed entrare nel disco. Adottare il pezzo scritto da un altro artista, soprattutto se una personalità forte come quella di Giuliano, e farlo crescere non è mai facile e lì c'era molto da 'mengonizzare' perché c'era già un marchio di fabbrica molto forte”.