L'artista, fresco di pubblicazione del nuovo album e della collaborazione con Elodie, ha raccontato delle emozioni provate nell'arco di quest'anno, tutte presenti nel suo ultimo lavoro.
Marco Mengoni, a pochi giorni dall’uscita del suo nuovo album “Materia (Prisma)”, è stato ospite di Radio Italia Solomusicaitaliana al Reward Music Place, dove è stato accolto dall’ovazione dei presenti. Più volte i tanti fan l’hanno acclamato, ripetendo il suo nome o cantando “Due vite”: “Loro ricordano meglio di me i testi!”, ha scherzato l’artista.
Marco Mengoni, ai microfoni di Mauro Marino e Manola Moslehi, ha raccontato cosa racchiude “Materia (Prisma)” e del processo creativo che ha affrontato per l’ultimo capitolo della trilogia di cui fanno parte anche “Materia (Terra)” e “Materia (Pelle)”. L'ultimo album è ricco di emozioni, sia positive che negative: "Serve sentirsi soli, tristi e provare tutte le emozioni nella vita", ha affermato Marco. Il cantante ha poi parlato della collaborazione con Elodie, con cui è nata "Pazza musica", la canzone che sta già diventando una hit estiva.
Perché si chiama “Prisma”?
Perché il prisma è oggetto un po’ fantastico, un po’ magico, riesce a far penetrare dentro di sé la luce apparentemente bianca e poi la splitta… Come facciamo noi con le esperienze. Ho cercato di mettere nel disco il più possibile, tante emozioni… Rabbia, gioia, dolori, tutti i colori che si possono trovare nelle emozioni umane. È un progetto che doveva raccogliere tutto, dopo “Terra” e “Pelle”.
La copertina del disco è bellissima, i colori sono i sentimenti che ti dipingi sul volto
Sì, ti attraversano, ti cambiano e... Ti invecchiano! Per me diventare grande è bello, è una conquista.
Elodie qualche settimana fa è stata ospite di RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO. Durante l’intervista, quando le abbiamo chiesto della vostra collaborazione, le si sono illuminati gli occhi, era felicissima. Come è nata la scelta di collaborare con lei?
Io parto da un po’ prima, quando ci siamo incontrati per caso a una cena; ci eravamo già incontrati a uno di questi eventi che organizzate voi, ma a cena tra amici abbiamo iniziato a parlare... Di terapia, psicologia e ci siamo trovati subito! E ci siamo ripromessi di fare qualcosa che avrebbe fatto parte di entrambi i nostri mondi. Questo pezzo sembra leggero ma non lo è. Sembra che si balli e basta, ma contiene tante cose.
Con Elodie c’è grande alchimia
Siamo due cretini in fin dei conti! Ci piace godere della vita, dello ridere e dello scherzare. Poi è sempre uscito che sono bella persona, sempre vestito bene, mentre ora sto un po’ cambiando: metto i pantaloncini corti e non mi interessa più se non è coerente con quello che sto raccontando.
E a quando il tour?
Devo ancora consegnare la scaletta! La tracklist è difficilissima. Dopo 13 lunghi anni i pezzi sono un bel po’. Poi il tour dovrebbe essere sempre lo stesso, ma a cui aggiungere qualcosa. Attualmente avrà almeno 8 chat che mi chiedono della scaletta...
Il 15 luglio invece ci sarà una grande festa finale al Circo Massimo
E che volevi annà in vacanza?! Il Circo Massimo è la chiusura del tour, del progetto e di un anno che non mi aspettavo minimamente, a partire da Sanremo all’Eurovision. È stato tutto molto bello e completamente inaspettato. Perché dopo 13 anni di carriera non ti immagini di rivere cose che avevi vissuto anni prima. Rifare tutto da capo a distanza di 10 anni è stato un regalo pazzesco. Quindi volevo festeggiare al Circo Massimo: oggi ho l’opportunità di farlo con tutte le persone che mi seguono e che hanno fatto il percorso con me. Ci saranno tantissime cose, persone, colleghi musicisti, amici… Vorrei proprio fare una festa, non proprio un 24 ore, ma tante ore!
Come è stata l’esperienza dell’Eurovision?
Bellissima, finalmente mi sono goduto questa esperienza. Nel 2013 il mio cervello non era predisposto, non avevo l'anima per capire quanto fosse importante un evento del genere. In Italia passa un po' in sordina, ma in realtà è seguitissimo: secondo i dati, ci sono stati 168 milioni di persone a seguirlo. Nel 2013 non avevo parlato con nessuno anche a causa del mio pessimo, pessimissimo inglese. Questa volta invece son riuscito a comunicare e l’ho fatto con chiunque: con tecnici, concorrenti, tutti!
Eri tanto emozionato, abbiamo avvertito una fragilità, una fragilità bella!
Ero emozionato e stremato da 11 giorni di prove! Mai fatte così tante prove per un solo pezzo! Lì è tutto calcolato al millimetro. A Sanremo si fanno 5 prove con l’orchestra, mentre all’Eurovision sei su una base, perciò pensi che una prova basti. Poi io vivo molto nel presente dell’esibizione: ogni esibizione è come se fosse l’ultima, quindi do sempre tutto; dopo tutte quelle prove avevo paura di perdere l’immediatezza. Poi poco prima dell’esibizione stavo per scoppiare a piangere! Alla fine mi son proprio divertito. È stata una delle emozioni più belle di quest’anno.
Con il premio come miglior composizione dell’Eurovision si sono collegate le due cose, Sanremo e quest’esperienza. Non mi sarei mai immaginato il quarto posto… Io ero tranquillo, mentre il mio team era bello carico. Quando ho visto che ero salito al secondo posto mi è venuto un colpo!
Non so se l’ho già detto, ma nell’acuto ho preso e dato tutto, mi sono piegato ed è partito il bottone! Sarà ancora lì!
In autunno avrai il tour europeo...
Sì e questo tour europeo farà un po’ paura, perché saremo a fare posti più grandi rispetto a quelli di prima.