DAL BRAVO BAIA DI TINDARI08 giu 2022

Marco Masini svela la sua canzone più richiesta: “Oggi non la potrei scrivere…”

In diretta su Radio Italia solomusicaitaliana dal Bravo Baia di Tindari, Marco si prepara al concerto per RADIO ITALIA LIVE ESTATE, anticipazione del prossimo tour: insieme a Marina Minetti e Marco Falivelli, il cantautore rivive gli oltre 30 anni di carriera, dai primi complimenti di Dalla alle recenti più collaborazioni

Marco Masini è già arrivato dal qualche ore al Bravo Baia di Tindari, sullo splendido mare siciliano. In questa speciale location, che lui stesso ha inaugurato con il taglio della torta, sarà protagonista stasera di un intimo concerto: potrete ascoltare la sua esibizione per RADIO ITALIA LIVE ESTATE venerdì 10 giugno, dalle ore 21.00, su Radio Italia solomusicaitaliana. Appena prima di iniziare le prove dello show nel villaggio, Marco ha fatto un’incursione in diretta radio con Marina Minetti e Marco Falivelli per raccontare la sua preparazione, i prossimi progetti e tante curiosità.
Benevento Marco, come stai?
Bene! Siamo in un posto meraviglioso. Respiriamo l’aria e l'odore del mare: insieme a voi, mi fanno sentire a mio agio.
Hai già fatto una passeggiata? Hai sentito l’odore della pineta?
Io sono abituato bene, perché sto in campagna, in Chianti, dove gli odori non macano. Ma qui si respira un’aria che dà una sensazione di leggerezza.
Gli ospiti del villaggio non vedono l’ora di ascoltare il tuo concerto, rivivere i tuoi oltre 30 anni di carriera e... di perdere la voce!
Spero che questo non succeda a me! È una cosa diversa e bella raccontare un percorso con pochi strumenti, probabilmente un pianoforte e una chitarra, in una location come questa.
Stai preparando anche un sacco di cose per settembre...
Sì, un ritorno live. Questi due anni ci hanno tenuto fuori tanto, quindi c’è voglia di riabbracciare la gente in maniera vera, senza distanza. Credo sia bello poter fare una grande ‘abbuffata’ di affetto. Abbiamo deciso di continuare con un tour che ripartirà a settembre in 3 importanti teatri all’aperto. Mi è sembrato così corto il tour che avevamo programmato nel 2020 e fatto a fine 2021: un tour lungo ma che è sembrato durare pochissimo, forse perché 2 anni sul divano ci hanno dato la sensazione che questa cosa, appena finita, ci è mancata subito.
“T’innamorerai di noi - Oltre 30 anni insieme” partirà a settembre, quindi hai qualche settimana di vacanza ancora.
“A me piace molto scrivere: durante questo periodo e fino all’inizio del tour, scriverò come ho fatto tutte le volte che sono riuscito a stare a casa. Farò un’ipotesi di scaletta perché voglio preparare una cosa nuova. Il pubblico ha bisogno di rinnovamento e di provare nuove emozioni che io proverò a regalargli.
Sei stato costretto a saltare una ricorrenza, che erano i tuoi 30 anni di carriera.
Sono arrivato lungo! Ho fatto 31. Tutti abbiamo capito quanto sia importante la musica per l’anima, per la rigenerazione e per poter staccare il cervello. La cosa più triste è stata quando, a inizio pandemia, musica e cultura sono state messe da parte. Ci è dispiaciuto molto perché, secondo me, è stata una mancanza di rispetto nei confronti della sensibilità delle persone.
Qual è la canzone che i fan ti chiedono di più?
Fortunatamente i concerti non sono a richiesta: fai una scaletta e vedi quale canzoni vengono cantate di più. Poi devi cercare un equilibrio tra le nuove cose da promuovere e le cose del passato. Tra queste, ‘Bella stronza’ è forse quella che più canta il pubblico. Oggi è una canzone che forse non si potrebbe neanche scrivere, eppure mi sembra ancora quella più condivisa.
Parlavi di questo, ieri sera, con il nostro Editore e Presidente Mario Volanti?
Parlavamo del cambiamento della musica in generale, dal punto di vista tecnico, di linguaggio, produzioni, stesure, durate, suoni… È cambiato veramente tutto dagli anni ‘90. Il dovere di tutti noi è accettare quello che sta arrivando che, come sempre, si divide in due parti: le canzoni belle e le canzoni brutte, quelle che la gente canta e quelle che non riescono ad arrivare al cuore delle persone.”
A te piace la musica dei nuovi cantautori, che sono figli della vostra generazione?
Oggi ci sono delle canzoni bellissime, così come altre che non lo sono. L’arte cambia ed è figlia del passato. Anche noi siamo stati figli dei gruppi storici degli anni ‘60 e abbiamo sempre cercato di avere un punto di riferimento, dai grandi cantautori alle grandi band.
Prima l’uscita di un singolo era un evento. Oggi invece c’è una quantità di proposte molto elevata.
Questa è una situazione che ha a che fare col mercato. Le proposte sono tante perché oggi puoi registrare una canzone a casa tua con un portatile e farla uscire addirittura su YouTube. Oggi tutti sono in grado di fare una canzone, mentre prima dovevi aspettare una selezione ben precisa da parte della casa discografica.
Abbiamo appena ascoltato “L’uomo volante” in questa speciale versione con Jovanotti.
È stata una cosa molto bella perché Lorenzo ha fatto qualcosa di unico: ha riscritto un testo dedicato a me, e mi ha emozionato. Lavoravamo a distanza, via Skype, e facevamo insieme la stesura: lui mi chiese un groove e una situazione libera per improvvisare. Poi mi arrivò questo testo, che è la mia storia. Lorenzo è una persona meravigliosa, un grande musicista che sa com’è la vita e la vive sempre in maniera impeccabile. Dimostra di sapersi sempre rinnovare.
Che atmosfera c’era dietro a “Dallarenalucio”, il concerto dedicato a Lucio Dalla a cui hai partecipato di recente? Ti sei ritrovato insieme a tanti colleghi...
La stima e il rispetto per Lucio sono mostruose, siamo diventati una grande famiglia. Quando senti tutti i pezzi di Lucio, ti rendi conto della sua grandezza. Lui aveva un grande potere: cantava in una maniera esagerata. Io ricordo che, quando lo incontrai la prima volta nella trasmissione ‘Taxi’, lui mi fermò subito e mi disse: ‘Tu dopo di me, sei il più bravo cantante italiano in questo momento’. Erano gli anni ‘90, ero agli inizi e lo ringraziai, ma lui simpaticamente precisò: ‘Dopo di me’. All’Arena ho avuto l’onore di cantare una grandissima canzone come ‘Futura’. Ho avuto una sensazione un po’ di smarrimento di fronte a una cosa così bella, grande e lungimirante, perché ‘Futura’ parla praticamente dei giorni di oggi. C’era un’atmosfera calda e sincera.
Tanti amici sono nella tua ultima raccolta, che ci avevi già raccontato. Qual è stato il punto di ritrovo? Come sono nate le collaborazioni?
Sono stati episodi. Mi sono gustato la raccolta più durante la realizzazione che dopo la pubblicazione, perché una settimana dopo la sua uscita ci hanno chiusi tutti in casa. Ma le canzoni sopravvivono alle pandemia e alle guerre. È stata una raccolta basata appunto sugli episodi: Lorenzo, ad esempio, fu la prima persona a chiamarmi dopo la vittoria a Sanremo con ‘L’uomo volante’. Ambra ha cantato con me ‘Ti vorrei’ perché il primo concerto che lei ha visto era stato il mi, a Roma: aveva 12 anni e portava la fascia con scritto ‘Marco ti vorrei’. Quando cantai ‘Disperato’, con Eros ci mettemmo a parlarne in Austria a parlarne, insieme a ‘Terra promessa’. Lo stesso vale per Giuliano Sangiorgi: la prima volta ci incontrammo al compleanno di Francesco Nuti, ci  chiesero di cantare insieme e cantammo proprio ‘Ci vorrebbe il mare’; poi, l’abbiamo cantata uguale sia nella raccolta sia nel concerto all’Arena di Verona dell’anno scorso.
Vedremo amici anche nella prossima tournée?
Gli amici, per me, lo sono a prescindere dal lavoro che fanno. Il mio migliore amico, per esempio, è il parrucchiere: è lui il responsabile del mio look! Poi ci sono anche amici musicisti, quindi potremo vedere chiunque!
Ma tu in cosa sei bravo?
A fare la formazione prima di una partita!