Ligabue ha proposto i suoi più grandi successi, ma anche il nuovo singolo Riderai che i fan conoscevano già a memoria, nonostante fosse uscito neanche 24 ore prima. Ha inoltre cantato dei brani che non eseguiva dal vivo da tempo.
Ligabue si è goduto appieno l'intimità, la vicinanza ai fan, che il club ha potuto dargli (e che gli stadi o Campovolo non possono per una questione di dimensione). Ha infatti, più e più volte, interagito con coloro che erano vicino al palco: ad esempio, ha stretto loro la mano. Ha anche lanciato loro degli oggetti che aveva in tasca: secondo alcuni ascoltatori di Radio Italia solomusicaitaliana (chiamati in causa stamattina dalla nostra Fiorella Felisatti), erano dei plettri.
Comunque, il rocker di Correggio non si esibiva in un club italiano dal Nome e cognome tour di 17 anni fa (2006).
Ligabue non ha parlato molto. Ha preferito far parlare la sua musica. Prima di qualche canzone, ha però detto due parole, a volte con l'umiltà che lo contraddistingue, altre volte con ironia e altre volte ancora con la voglia di raccontare i suoi testi. "Se c'è un genere di canzone difficile è la canzone d'amore perché ce ne sono miliardi e milioni sono belle. Ognuno fa quello che può. Questa è una delle mie", ha ad esempio detto prima di Ci sei sempre stata. "Non so cosa avete portato voi. Noi abbiamo portato un po' di rock and roll e una canzone nuova", ha invece scherzato prima di Riderai, la sua novità che anticipa il prossimo album di inediti. "In alcuni momenti della nostra vita ci facciamo affliggere da ansie eccessive, ma tranquilli avremo modo di ridere", ha aggiunto sempre riguardo il suo nuovo singolo.
Come è solito fare, anche ieri sera, Ligabue ha fatto ballare, cantare e divertire generazioni diverse: dal bambino di 10 anni all'adulto di 60. Nessuno è riuscito a rimanere fermo su Balliamo sul mondo, per citarne una. Quando si pensava che il concerto fosse finito, tutti (ma proprio tutti) hanno urlato all'unisono: "Se non fai l'ultima noi non ce ne andiamo" (l'ultima, anzi le ultime sono state fatte). L'intero club ha continuato a cantare, anche quando la musica era finita, pezzi storici come Si viene e si va. Tutti avevano un gran voglia di godersi appieno il loro "capitano" (così lo ha definito il pubblico, intonando a più riprese "C’è solo un capitano"). Anche il capitano se l'è goduta. Lo ha pure ammesso alla fine del live. "Non so voi, ma qui noi ce la siamo spassata un bel po'. È stato bellissimo rivedervi", ha infatti ammesso. "Ci vediamo tra qualche mese", ha concluso dando appuntamento a luglio, quando si esibirà allo Stadio San Siro di Milano e allo Stadio Olimpico di Roma.
A proposito di stadio, il regno non solo della musica, ma anche del calcio, dopo lo spettacolo, Ligabue ha ricevuto una maglietta dell'Inter (la sua squadra del cuore) con il suo nome e il numero 7.
La scaletta completa di ieri sera: