INTERVISTA28 set 2023

Ligabue: “Cos’ho preso e cos’ho lasciato per arrivare fino a qui”

Luciano presenta il nuovo album “Dedicato a Noi” e risponde così alla nostra Redazione: “Riderai per la mia Inter? Dopo la finale di Champions, potrebbe starci”, “Oggi gli stadi arrivano troppo in fretta? È cambiato tutto”, “La scaletta perfetta? Non esiste”. Il video completo

Per Ligabue è sempre stata una questione di prendere o lasciare. Stavolta lo dice lui stesso in una delle sue nuove canzoni dell’album “Dedicato a noi”, uscito da pochi giorni ma già indicato come uno dei più brillanti nella storia musicale del rocker. “È quello per cui sono stato più in studio nella mia carriera”, ha detto Luciano che nell’intervista con la nostra Redazione in cui ha espresso concetti al solito molto chiari. “Riderai per la mia Inter? Dopo la finale di Champions, potrebbe starci”, “Oggi gli stadi arrivano troppo in fretta? È cambiato tutto”, “La scaletta perfetta? Non esiste”. Tutte le sue parole sono in questo video.

#atupertu con Ligabue 28/09/2023

Se “Dedicato a noi” è stato il disco che ha richiesto la maggior lavorazione di tutti, “Siamo partiti senza avere l’idea di fare un album”, quello più veloce è stato il primo, “Ligabue” uscito nel 1990. “Era stato fatto con il budget del produttore, non c’era neanche la casa discografica, il buon Angelo Carrara che non è più tra noi ma che io ringrazierò sempre. Decise di produrre il mio primo album che venne realizzato, registrato, cantato e mixato in 20 giorni in uno studio qui a Milano, lo Psycho”, ha ricordato con emozione Luciano sotto gli occhiali da sole.
Fra le tracce del nuovo lavoro c’è “Niente piano B”, che si apre con queste parole: “È sempre una questione di prendere o lasciare”. Cos’ha preso e cos’ha lasciato Ligabue per arrivare fin dov’è arrivato, ce lo racconta lui stesso: “Ho preso tutto quello che un po’ mi è stato regalato soprattutto da chi mi ha seguito e deciso di seguirmi. Non immaginavo mai e poi mai nella mia vita, che avrei potuto toccare in qualche modo con le canzoni così tante persone e vederne così tante di fronte a me nei più di 800 concerti che ho fatto. Ho lasciato un po’ di privacy, un po’ di riservatezza. Ho avuto un po’ di crisi a un certo punto della mia carriera, ma adesso mi sono pacificato anche con quell’aspetto”.
"Riderai" è uno dei brani che hanno anticipato l’album e che lo chiude per quanto riguarda la tracklist. Come sappiamo, è un invito a guardare a quelli che erano i problemi del passato sorridendoci su. Potremmo accostarlo alla sua Inter?Se Riderai è un invito un po’ anche a non farsi tediare troppo da certi pensieri e preoccupazioni, è chiaro che mi viene da augurarlo anche all’Inter, se per loro è una sofferenza troppo forte quella sconfitta nella finale di Champions. Credo che siamo tutti consapevoli che l’Inter abbia fatto un capolavoro con la Champions dell’anno scorso, pure se ha perso immeritatamente la partita che avrebbe potuto regalare una storia pazzesca. Quindi Riderai comunque va bene anche in questo caso”, ha dichiarato.
Dagli stadi del calcio a quelli della musica, che una volta erano il coronamento di una carriera di successo e che oggi arrivano molto in fretta sulla scia della popolarità. “Credo sia tutto quanto legato a una differenza sostanziale dei tempi che in generale ha la musica oggi. È cambiato il modo di scrivere, è cambiato il modo di produrre, è cambiato il modo di far circolare la musica ed è cambiato molto anche il modo di ascoltare la musica. Ed è cambiato, secondo me, anche il tempo di durata della musica”, ha detto Ligabue.
Stadi o non stadi, il Liga ha risposto anche sul “mito” della scaletta perfetta. “Penso che non esista. È una scusa buona per continuare a fare dei concerti, cosa che a me sta particolarmente a cuore. Fatto sta che, proprio perché ci giochiamo sopra, nel tour che stiamo per iniziare cambieremo scaletta ogni sera. Vedremo alla fine del tour chi si piazzerà meglio in classifica fra le scalette che faremo”, ha concluso.