#atupertu11 mag 2022

Ligabue, 30 anni di carriera: la scommessa vinta e la scommessa persa

L’infanzia in provincia, le nuotate nei canali e l’emozione del palco. La video intervista

Ligabue ha incontrato la redazione di Radio Italia solomusicaitaliana per una video intervista #atupertu: ha svelato quali sono state la sua scommessa vinta e quella persa in questi 30 anni di carriera, ha parlato della sua infanzia in provincia raccontata anche nella nuova autobiografia “Una storia”, ha spiegato come è nato uno dei versi del suo nuovo singoloNon cambierei questa vita con nessun’altra” e ha condiviso con noi la sua voglia di tornare sul palco, sia a Campovolo che all’Arena di Verona.
Il nuovo singolo di Ligabue è uscito a sorpresa e si intitola “Non cambierei questa vita con nessun’altra”. Nel testo si ripete una frase molto evocativa: “Abbiamo vinto noi”. L’artista ci ha spiegato (ma non più di tanto!) da dove arriva questo verso: “Che cosa voglia dire di preciso ‘Abbiamo vinto noi’ lo capirò, secondo me, nel tempo. Mi è venuta come una sorta di immagine liberatoria. Io continuo a vedere da troppo tempo immagini di morte, che vengono dalla pandemia e da questa terribile guerra, e questo ovviamente vuole essere invece un urlo di vita in qualche modo. Penso che sia quello che mi ha fatto scrivere proprio quella frase, però non è sempre chiaro il motivo per cui tu scrivi una canzone e le parti che la compongono e in genere sarebbe anche meglio non spiegarle”.
Ligabue ha appena pubblicato la sua autobiografiaUna storia”, che racconta il suo percorso umano e artistico ma è allo stesso tempo un bellissimo ritratto della provincia italiana in cui l’artista è cresciuto: “Sono stato un bambino negli Anni ‘60 in un paese di 25mila abitanti in cui la campagna era lì, a 500 metri dal centro, che voleva dire aver avuto sempre un senso del gioco fisico fatto sui prati, non solo di calcio ma anche di nuotate nei canali con le mutande, e fatto di invenzioni a cui potevano ricorrere i bambini, quindi anche prove di coraggio di un certo tipo. Io son rimasto fermo in un posto in cui continuo a vivere anche adesso e che cosa abbia cambiato di me il fatto di vivere lì piuttosto che in altre parti non posso saperlo, perché non ne ho la controprova, ma mi ha formato ovviamente: essere lì ha fatto sì che io avessi quel punto di vista che è finito nelle canzoni”.

#atupertu con Ligabue (11/05/2022)

In 30 anni di musica Luciano Ligabue ha avuto moltissime soddisfazioni ma, se deve individuare la più importante, non ha dubbi: “La più grande scommessa che so di aver vinto è aver avuto questa carriera, chiamiamola così, che è tutt’ora in corso per così tanto tempo. Non l’avrei mai sognato e non avrei mai sognato che mi capitasse quello che mi è capitato”. Ma le scommesse si possono anche perdere e anche a lui è capitato di non riuscire a centrare perfettamente un obiettivo: “Se ci penso, forse, il progetto di ‘Made in Italy’, che era un progetto su cui puntavo tanto, credo sia arrivato meno di quello che sperassi, però non lo so se sia una scommessa persa, è una scommessa arrivata meno di quello che pensassi”.
Intanto si avvicina il concerto evento del 4 giugno a Campovolo, più volte rimandato a causa della pandemia, con cui Ligabue festeggerà questi stupendi 30 anni di carriera e, per il prossimo autunno, sono già in programma cinque concerti all’Arena di Verona ma, per il cantante, la location non fa molta differenza: “Io quando sono sul palco godo, me la godo, godo dello spettacolo che ho di fronte, quindi non vedo l’ora di rivivere questa esperienza. Che sia a Campovolo, che sia all’Arena di Verona, che sia in un club, che sia in un teatro, che sia in uno stadio, che sia in un palazzetto dello sport, per me cambia relativamente. Quello che si ripete sempre, per me, è la magia dello stare su un palco e aver di fronte qualcuno che ha voglia di cantarmi in faccia le mie canzoni”.