News08 feb 2020

Levante, il rito a Sanremo: “Prima di salire sul palco mi guardo i piedi”

Gli incoraggiamenti e Tikibombom: “Ho più consapevolezza di me”

Levante, al suo primo Festival Sanremo con Tikibombom, parla degli incoraggiamenti che ha ricevuto da grandi artisti italiani e racconta il suo rito scaramantico prima di salire sul palco dell’Ariston nella video intervista #atupertu con la redazione di Radio Italia. Levante (Claudia Lagona) parla anche di cosa vorrebbe rimanesse alla gente di Tikibombom e di come è cambiata lei dai tempi di Alfonso.

#atupertu con Levante (Sanremo 2020)

INCORAGGIAMENTI. Levante ha ricevuto i complimenti e gli incoraggiamenti da artisti come Gianni Morandi, Giorgia, Laura Pausini, solo per citarne alcuni. “Fa un bell’effetto. Sono contenta che anche i grandi della musica siano attenti a quello che succede al Festival. A volte a uno potrebbe anche importare poco, invece hanno teso le orecchie, quindi mi fa molto piacere”, commenta Levante.
La cantautrice aggiunge: “Ho ricevuto messaggi belli da diversi artisti che stimo, per correttezza non farò i nomi. Mi hanno scritto, con grande sorpresa mia, dicendo ‘Faccio il tifo per me’”.
RITO. Prima di salire sul palco dell’Ariston per la serata cover, Levante ha fatto esercizi di riscaldamento vocale con Francesca Michielin e Maria Antonietta, con le quali ha duettato in “Si può dare di più”. “Sì, prima di cantare mi scaldo, in quel caso si trattava di coordinare le voci, perché ognuno ha il proprio modo di cantare, io di solito canto molto indietro, molto poco sul tempo. Ci stavamo accordando”.
Levante svela anche il suo piccolo rito scaramantico: “Mi guardo e piedi e mi dico ‘Guarda quanta strada hai fatto’. E ne ho fatta tanto”.
TIKIBOMBOM. Che cosa vorrebbe rimanesse del suo brano sanremese alla gente? “È un brano con un messaggio forte, porto un desiderio di comunicare, un messaggio di inclusione, è una canzone corale che parla a tutti, alle persone che si sentono poco comprese e sole. In questo ritornello grido loro che la loro diversità è ricchezza. Sarebbe bello trovare un punto in comune per condividere la diversità e non per creare barriere”, risponde la cantautrice.
ALFONSO. Nel brano che l’ha lanciata, Levante cantava: “Corre l’anno 2013, io ho in mano alcolici e niente più”. Corre l’anno 2020, come è cambiata Levante? “Sono cresciuta, quando ho scritto Alfonso avevo circa 24 anni, quando è uscita ne avevo 25, sono cresciuta molto. Sono stati 7 anni molto intensi, sono cambiata perché sono maturata, ho più consapevolezza di me. Sono più libera, mi lascio molto contaminare, ma allo stesso tempo non mi faccio dire chi sono. Gli altri devono rispettarti per quello che sei e non devono cercare di cambiarti”.