INTERVISTA09 feb 2023

LDA: “Ho fatto piangere la famiglia D’Alessio! Se il Napoli vince lo scudetto…”

L’artista è ospite del Fuori Sanremo Intesa Sanpaolo per, raccontare il suo brano “Se poi domani”: ecco come è stato accolto dal papà Gigi (e non solo). Il segreto per non sentire la pressione? “Il FantaSanremo!”

La musica, la famiglia e il Napoli sono al centro dell’intervista che LDA, nome d’arte di Luca D’Alessio, ha rilasciato a Radio Italia solomusicaitaliana, in diretta radio e tv nel Fuori Sanremo Intesa Sanpaolo, insieme ai nostri Daniela Cappelletti ed Emiliano Picardi. L’artista, figlio di Gigi D’Alessio, ha appena presentato al Festival di Sanremo la sua canzone “Se poi domani”, una partecipazione che ha già commosso tutti i familiari e che sta facendo volare l’artista 19enne in cima alla classifica del FantaSanremo.
Ti troviamo bello sorridente, poco riposato, ma allegro perché ieri sera è andata benissimo, nonostante un piccolo problema tecnico.
Dirò la verità: non è tutto merito mio, ma è anche la scuola di Amici che mi ha dato tanto e istruito molto bene. Gli imprevisti sono cose che possono capitare, ma devi essere pronto.
Sei rimasto concentratissimo e poi... hai fatto un sacco di punti al FantaSanremo! Ti sei messo anche gli occhiali da sole.
Sono primo! Questa è anche la fortuna di avere 19 anni, è bello giocare e divertirsi, sempre nel rispetto di tutti. Il FantaSanremo è bello per questo, mi sta aiutando un sacco perché non mi fa sentire la pressione. È un gioco che mi distrae.
Hai scritto la tua canzone di getto, dopo una notte turbolenta…
È successo tutto in una di quelle sere in cui hai certe cose che non si levano dalla testa. Stavo mangiando un messaggio a Checco, il mio produttore e direttore d’orchestra. Il giorno dopo, in studio, gli ho chiesto: ‘Puoi mettere un giro di chitarra?’. Io allora ho scritto il testo e la canzone era finita in mezz’ora. A quel punto, ci siamo detti: “No, vabbè, questo è Sanremo!”. Ero andato per fare una canzone e sono uscito che avevo il pezzo per il Festival di Sanremo.
Da dove è partita l’ispirazione per il brano?
Dalle classiche cose che succedono a tutti: litighi con una persona, ci rimani male e scrivi. È la canzone più veloce che ho scritto e, incredibilmente, è quella che ho portato a Sanremo. È la canzone che si è scelta, e non il contrario.
E quando Amadeus ti ha scelto?
Io e i miei migliori amici siamo impazziti tutti, non ci potevamo pensare.
Il video di “Se poi domani” è molto freddo.
C’erano -12 gradi, l’abbiamo girato a Tagliacozzo, in Abruzzo, in pieno inverno.
Ieri c’eri tu sul palco e tuo cugino che dirigeva l’orchestra. Ma a casa come l’hanno vissuta?
Ho sentito mamma, papà, i miei fratelli. Erano tutti in lacrime, felicissimi. È bello quando hai la famiglia vicino e la rendi fiera.
Ti è esploso il telefono dopo l’esibizione?
Io non potrò più aprire WhatsApp, devo ancora rispondere a tutti! Il telefono era una mitraglietta, una pioggia di messaggi. Una cosa simile mi era successa solo quando sono entrato ad Amici.
Come prendi i complimenti e le critiche?
Io accetto tutto, sono una persona molto alla mano. Preferisco le critiche costruttive. Poi, i complimenti li prendo e li ricambio senza problemi.
Qual è stata la critica più utile in questi anni?
Alcune sul canto. Prima avevo una voce troppo ariosa ed era vero, l’ho capito e sono migliorato. Questo fa parte della mia crescita, ho la testa dura ma col tempo va meglio.
Quali sono le tue regole d’oro per affrontare la vita con il sorriso?
Alcune sono fondamentali, sicuramente due: rispetto ed educazione. Senza queste, non si fa nulla secondo me. Poi devi provare sempre ad essere felice. Mi sono capitate tante cose nella vita che potevano tirarmi giù di morale, ma io sono una persona abituata a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e a vivere con il sorriso. Caratterialmente sono strano, ma allegro e super-ottimista!
Ma se a fine campionato tutto va bene per il Napoli, cosa prometti?
Se il Napoli vince lo scudetto… ci devo pensare! Dev’essere una cosa importante. Adesso non mi viene…
Per esempio, una canzone con dentro l’impronunciabile Kvaratskhelia?
Va bene! Se il Napoli vince lo scudetto, pubblico su tutti i miei social una canzone di un minuto e mezzo che contiene quel nome!
Sei scaramantico?
Tantissimo! Tra l’altro, l’album esce il 17 febbraio, che è venerdì 17: ho già messo due corni accanto al disco. Poi ieri mi sono esibito per 13esimo... Ho anche un rosario che è stato tramandato da mia nonna a mia sorella, e poi a me. Solo quando canto, ho la scatoletta in tasca. Sono molto credente, anche se non praticante, quindi ci tengo tanto.