Ho avuto il piacere di intervistarti proprio qui, per la prima volta, nel 1993.
“C’era un bel divano, è stata la mia prima intervista. Era tutto strano, anche vedere le vostre facce, perché vi sentivo sempre solo alla radio. Ancora oggi, quando ci incontriamo, c’è sempre una sensazione piacevole, di emozione. Quando vengo a Sanremo succedono sempre tante cose che mi sconvolgono il cuore, come ieri sera.”
Ieri sera, al Festival di Sanremo, hai raccontato “La scatola”, un brano parla di te e di cosa sarebbe successo se non avessi fatto quel Festival...
“Durante la pandemia, anche se sono 29 anni che ci penso, ogni mattina mi chiedevo che cosa sarebbe successo nella mia vita se non avessi vinto Sanremo. Stando molto più in casa, ho avuto il tempo di guardare delle vecchie foto e trovare materiale di scuola, un vecchio diario… Mi è venuta continuamente in mente questa immagine di me ‘non famosa’. Nel corso degli anni ho immaginato varie volte cosa sarebbe potuto succedere e cosa avrei fatto. Ovviamente non posso ancora raccontarlo, perché è nel film ‘Laura Pausini - Piacere di conoscerti’, che esce il 7 aprile. ‘Scatola’ è la sua colonna sonora: l’ho voluta presentare prima del film perché volevo vedere le reazioni delle persone. Non voglio che però ‘Scatola’ sia dedicata solo a Laura: in realtà, è una canzone dedicata proprio alla ricerca dei ricordi, che sono le nostre radici e formano la nostra vita e la nostra personalità. ‘Scatola’ è una parola simbolica, quello che conta è il suo contenuto, che in questo caso è la mia mente. Ho visto tante persone, anche sui vostri social, che dedicavano ‘Scatola’ a un destinatario diverso, ed è giusto così. La mia destinataria sono io da piccola.”
Te la dedichi da sola…
“Sì, perché mi sono emozionata quando mi è arrivata questa canzone. Ho solo adattato alcune parti del testo e ho aggiunto la parte musicale finale, ma tutto il resto lo ha scritto Madame. L’anno scorso ho visto lei in televisione, proprio qui a Sanremo: mi è piaciuta, le ho scritto un messaggino e da quel momento non ci siamo più lasciate.”
Madame ha praticamente l’età che avevi tu quando hai iniziato la tua carriera a Sanremo.
“Lei è una versione ‘attuale’ della Pau! Io ero molto più ‘persa’ e ingenua. La nuova generazione in generale non credo abbia più problemi ad esprimersi e a raccontare chi è. A volte i giovani devono essere anche più duri o più svegli, visto che si trovano continuamente sotto bersaglio dei social.”
Sarai anche conduttrice, insieme a Mika e Alessandro Cattelan, dell’Eurovision Song Contest 2022. Come è successo?
“La Rai mi ha chiesto di condurlo. All'iniziio non sapevo chi erano gli altri due conduttori, ma da anni so dell’importanza dell’Eurofestival. Amo il fatto che sia tornato in Italia perché, nel periodo che coincide con gli inizi della mia carriera, non aveva questa importanza nel nostro Paese. Questo ritorno così travolgente negli ultimi anni mi ha reso orgogliosa. Quando i Maneskin hanno vinto, ho detto: ‘Ma vai! Sono felicissima per loro, ma così viene anche l’Eurovision in Italia’. Non mi aspettavo, però, di essere chiamata.”